Attualità
Vinitaly: exploit dei vini rosati pugliesi
I consumi registrano un + 13%
Ruvo - martedì 12 aprile 2016
Comunicato Stampa
Al Vinitaly exploit della Puglia dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del + 122% (fonte UIV), rappresentando il 40% della produzione nazionale con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi 1 bottiglia su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese. Sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, in controtendenza rispetto al dato generale, secondo il quale negli ultimi 50 anni il consumo di vino è sceso da 70 litri pro capite all'anno a 36-37 litri e la media continua a scendere dell'1% annuo.
"Si stima che il vino offra durante l'anno opportunità di lavoro – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - ad un milione e duecentocinquantamila italiani tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi". Le attività dell'indotto vanno dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (vinacce e raspi).
"Inaspettatamente la Puglia vive il boom degli spumanti – ricorda il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili".
Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: dall'agricoltura alle bioenergie, passando per ricerca, pubblicità ed informatica.
"Si stima che il vino offra durante l'anno opportunità di lavoro – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - ad un milione e duecentocinquantamila italiani tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi". Le attività dell'indotto vanno dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (vinacce e raspi).
"Inaspettatamente la Puglia vive il boom degli spumanti – ricorda il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili".
Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: dall'agricoltura alle bioenergie, passando per ricerca, pubblicità ed informatica.