Religioni
Venerdì Santo: La processione dei Misteri – LE FOTO
Ieri il corteo processionale dell’Arciconfraternita del Carmine
Ruvo - sabato 15 aprile 2017
8.09
L'Arciconfraternita del Carmine è in azione da ieri mezzogiorno, quando la statua lignea policromata del Cristo Morto è stata trasportata dalla chiesa del Carmine in Cattedrale e dove ha atteso l'arrivo della processione dei Misteri che si è snodata dalla suddetta chiesa alle ore 18.00.
In processione, oltre al Cristo Morto, si sono mossi gli altri sette Misteri: Gesù nell'Orto, Gesù alla Colonna, l'Ecce Homo (o Gesù alla Canna), Gesù al Calvario, il Crocefisso, l'Addolorata e il tempietto con la reliquia della Santa Croce. La processione dei Misteri è certamente la più antica della Settimana Santa a Ruvo di Puglia e in passato era composta da undici statue.
Grande devozione è offerta alla statua del Cristo Portacroce (Gesù al Calvario), un'opera in legno dell'altamurano Filippo Altieri. Fino agli anni Cinquanta Il Cristo Portacroce era seguito da un penitente scalzo in tunica rossa con una corona di spine sul capo e con una croce sulle spalle. L'uomo era spesso oggetto di venerazione da parte dei ruvesi ma anche motivo di scherno a ricordo delle persecuzioni subite da Gesù Cristo.
La processione ha fatto rientro in tarda serata nella chiesa del Carmine dopo la breve sosta in largo Cattedrale per la benedizione solenne con il "Legno Santo" ai confratelli, ai portatori e a tutti il popolo.
In processione, oltre al Cristo Morto, si sono mossi gli altri sette Misteri: Gesù nell'Orto, Gesù alla Colonna, l'Ecce Homo (o Gesù alla Canna), Gesù al Calvario, il Crocefisso, l'Addolorata e il tempietto con la reliquia della Santa Croce. La processione dei Misteri è certamente la più antica della Settimana Santa a Ruvo di Puglia e in passato era composta da undici statue.
Grande devozione è offerta alla statua del Cristo Portacroce (Gesù al Calvario), un'opera in legno dell'altamurano Filippo Altieri. Fino agli anni Cinquanta Il Cristo Portacroce era seguito da un penitente scalzo in tunica rossa con una corona di spine sul capo e con una croce sulle spalle. L'uomo era spesso oggetto di venerazione da parte dei ruvesi ma anche motivo di scherno a ricordo delle persecuzioni subite da Gesù Cristo.
La processione ha fatto rientro in tarda serata nella chiesa del Carmine dopo la breve sosta in largo Cattedrale per la benedizione solenne con il "Legno Santo" ai confratelli, ai portatori e a tutti il popolo.