Vita di città
Una borsa di studio alla memoria del carabiniere di Ruvo di Puglia Dino Stasi
Fu ucciso dalla banda della Uno bianca
Ruvo - lunedì 4 novembre 2019
10.40
Questo pomeriggio, alle 18.00, nell'auditorium della Scuola Bovio a Ruvo di Puglia si terrà la cerimonia di assegnazione della prima borsa di studio alla memoria del Carabiniere Dino Stasi istituita dall'Associazione Nazionale Carabinieri, sezione di Ruvo di Puglia.
Oltre alla famiglia Stasi, alla cerimonia interverranno: il comandante della Legione Carabinieri Puglia, gen. Alfonso Manzo; il col. Fabio Cairo, comandante provinciale dei Carabinieri di Bari, il maggiore Francesco Nacca, comandante della compagnia dei Carabinieri di Trani e iu militari del comando stazione dei Carabinieri di Ruvo di Puglia oltre agli appartenenti all'associazione nazionale Carabinieri di Ruvo di Puglia.
Dino Stasi era un carabiniere di Ruvo di Puglia ucciso a Castel Maggiore nel bolognese, all'età di 22 anni, dai componenti della banda della Uno Bianca durante il servizio.
Fu insignito della medaglia d'oro al valore civile con la seguente motivazione: «Componente pattuglia automontata mentre si apprestava, insieme ad un collega al controllo degli occupanti un'autovettura in sosta, veniva fatto segno ad improvvisa azione di fuoco. Benché gravemente ferito, tentava di reagire con le armi in dotazione ma, ormai privo di forze, si accasciava al suolo, immolando la sua giovane esistenza. Splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio. Castel Maggiore (Bologna), 20 aprile 1988.
Oltre alla famiglia Stasi, alla cerimonia interverranno: il comandante della Legione Carabinieri Puglia, gen. Alfonso Manzo; il col. Fabio Cairo, comandante provinciale dei Carabinieri di Bari, il maggiore Francesco Nacca, comandante della compagnia dei Carabinieri di Trani e iu militari del comando stazione dei Carabinieri di Ruvo di Puglia oltre agli appartenenti all'associazione nazionale Carabinieri di Ruvo di Puglia.
Dino Stasi era un carabiniere di Ruvo di Puglia ucciso a Castel Maggiore nel bolognese, all'età di 22 anni, dai componenti della banda della Uno Bianca durante il servizio.
Fu insignito della medaglia d'oro al valore civile con la seguente motivazione: «Componente pattuglia automontata mentre si apprestava, insieme ad un collega al controllo degli occupanti un'autovettura in sosta, veniva fatto segno ad improvvisa azione di fuoco. Benché gravemente ferito, tentava di reagire con le armi in dotazione ma, ormai privo di forze, si accasciava al suolo, immolando la sua giovane esistenza. Splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio. Castel Maggiore (Bologna), 20 aprile 1988.