
Eventi e cultura
Un tributo solenne a Margherita Porfido: la musica come eterna memoria
La Concattedrale di Ruvo di Puglia gremita per l’omaggio alla rinomata clavicembalista
Ruvo - martedì 25 marzo 2025
13.43
Domenica 23 marzo, la Concattedrale di Ruvo di Puglia ha accolto un tributo musicale intenso e toccante, dedicato alla memoria della celebre clavicembalista Margherita Porfido.
L'evento ha richiamato una folla commossa, composta da amici, colleghi e concittadini, desiderosi di rendere omaggio a una figura che ha profondamente segnato il panorama musicale locale e nazionale.
La cerimonia si è aperta con l'esecuzione di tre marce funebri di Antonio Amenduni, dirette magistralmente dal maestro Michele Di Puppo. Le solenni armonie hanno riecheggiato tra le austere navate della Concattedrale, avvolgendo il pubblico in un'atmosfera di intensa partecipazione emotiva.
Nel corso della commemorazione, il parroco della Cattedrale, don Pietro Rubini, ha rievocato con parole toccanti la grandezza artistica e umana di Margherita Porfido, sottolineando il suo contributo imprescindibile alla divulgazione della musica barocca e la sua instancabile dedizione all'insegnamento.
A seguire, Vincenzo Mastropirro, intervenuto a nome della Banda Pino Minafra, ha evidenziato il legame profondo tra la musicista e il complesso bandistico, rimarcando la raffinatezza del suo estro e il valore inestimabile della sua eredità artistica. La preside Gabriella Colaprice ha invece offerto un sentito ricordo personale, esaltando l'impegno profuso da Margherita nella promozione della cultura musicale tra le nuove generazioni.
Un momento particolarmente emozionante è stato il ringraziamento rivolto ai familiari della clavicembalista: il marito, il maestro Pino Minafra, il figlio Livio con la moglie Mimma e i loro figli, Sol e Luna. Il loro dolore, colmato dall'affetto della comunità ruvese, si è intrecciato con la consapevolezza che il talento e la passione di Margherita continueranno a vivere nella memoria e nelle note della musica che tanto amava.
L'evento ha assunto così il valore di un rito laico e al contempo sacro, in cui il linguaggio universale della musica ha saputo sublimare il dolore della perdita in un'espressione originale di gratitudine e ricordo imperituro.
L'evento ha richiamato una folla commossa, composta da amici, colleghi e concittadini, desiderosi di rendere omaggio a una figura che ha profondamente segnato il panorama musicale locale e nazionale.
La cerimonia si è aperta con l'esecuzione di tre marce funebri di Antonio Amenduni, dirette magistralmente dal maestro Michele Di Puppo. Le solenni armonie hanno riecheggiato tra le austere navate della Concattedrale, avvolgendo il pubblico in un'atmosfera di intensa partecipazione emotiva.
Nel corso della commemorazione, il parroco della Cattedrale, don Pietro Rubini, ha rievocato con parole toccanti la grandezza artistica e umana di Margherita Porfido, sottolineando il suo contributo imprescindibile alla divulgazione della musica barocca e la sua instancabile dedizione all'insegnamento.
A seguire, Vincenzo Mastropirro, intervenuto a nome della Banda Pino Minafra, ha evidenziato il legame profondo tra la musicista e il complesso bandistico, rimarcando la raffinatezza del suo estro e il valore inestimabile della sua eredità artistica. La preside Gabriella Colaprice ha invece offerto un sentito ricordo personale, esaltando l'impegno profuso da Margherita nella promozione della cultura musicale tra le nuove generazioni.
Un momento particolarmente emozionante è stato il ringraziamento rivolto ai familiari della clavicembalista: il marito, il maestro Pino Minafra, il figlio Livio con la moglie Mimma e i loro figli, Sol e Luna. Il loro dolore, colmato dall'affetto della comunità ruvese, si è intrecciato con la consapevolezza che il talento e la passione di Margherita continueranno a vivere nella memoria e nelle note della musica che tanto amava.
L'evento ha assunto così il valore di un rito laico e al contempo sacro, in cui il linguaggio universale della musica ha saputo sublimare il dolore della perdita in un'espressione originale di gratitudine e ricordo imperituro.