Eventi e cultura
Un convegno su Aldo Moro e le conquiste delle donne
Tra i relatori anche la ruvese Mimma Gattulli
Ruvo - venerdì 28 giugno 2019
10.44
Nella splendida agorà del Consiglio Regionale della Puglia si è tenuto il Convegno sul tema: 'La persona prima di tutte. Aldo Moro e le conquiste delle donne', organizzato da Vera Guelfi, Presidente della Consulta regionale femminile.
La serata, allietata dal Chorus Jazz Studio Orchestra e dal Coro del Faro, ha visto esibizioni musicali e canore diretti dal sempreverde Maestro Paolo Lepore che ha presentato brani molto apprezzati ed applauditi dal foltissimo pubblico presente.
Nella sede della massima Istituzione Regionale, in un mix di cultura, musica e insegnamenti di Moro, il concetto Moroteo della centralità della persona ha avuto grandissima eco.
Il presidente del Consiglio Mario Loizzo ha fatto pervenire un messaggio di plauso per l'iniziativa che, con il pensiero di Moro, pone il totale sostegno alle conquiste delle donne.
Vera Guelfi ha spiegato il senso della iniziativa e della Consulta: sostegno alla donna verso la parità reale sottolineando il ruolo della Consulta femminile regionale.
Mimma Gattulli, Segretario Generale del Consiglio, ha parlato di Moro e Costituzione, sottolineando la visione strategica di Moro per la parità uomo donna, ricordando che fu il Ministro della Giustizia Moro nel 1955 ad aprire le porte della Magistratura alle donne. Fu Moro a volere la scuola dell'infanzia e la scuola media.
La professoressa Concetta Piacente ha auspicato, leggendo un passo di Moro del 1968, che ci siano maestri e non professori, persone e non individui disegnando, con Moro, la vivacità crescente della società che ha in se i presupposti di un avvenire migliore.
Infine l'intervento dell'on. Gero Grassi che, nonostante il caldo afoso della serata, ha raggelato l'uditorio, raccontando particolari inediti e drammatici sul rapimento e la morte di Moro, tutti emersi dai lavori della seconda Commissione Moro. 'Ci hanno detto per troppi anni bugie al fine di nascondere i veri motivi della morte di Moro: l'Europa dei popoli, la democrazia compiuta in Italia ed il superamento degli accordi di Yalta.
In tutto questo le brigate rosse sono state strumento di tanti poteri forti istituzionali e criminali.'
La serata, allietata dal Chorus Jazz Studio Orchestra e dal Coro del Faro, ha visto esibizioni musicali e canore diretti dal sempreverde Maestro Paolo Lepore che ha presentato brani molto apprezzati ed applauditi dal foltissimo pubblico presente.
Nella sede della massima Istituzione Regionale, in un mix di cultura, musica e insegnamenti di Moro, il concetto Moroteo della centralità della persona ha avuto grandissima eco.
Il presidente del Consiglio Mario Loizzo ha fatto pervenire un messaggio di plauso per l'iniziativa che, con il pensiero di Moro, pone il totale sostegno alle conquiste delle donne.
Vera Guelfi ha spiegato il senso della iniziativa e della Consulta: sostegno alla donna verso la parità reale sottolineando il ruolo della Consulta femminile regionale.
Mimma Gattulli, Segretario Generale del Consiglio, ha parlato di Moro e Costituzione, sottolineando la visione strategica di Moro per la parità uomo donna, ricordando che fu il Ministro della Giustizia Moro nel 1955 ad aprire le porte della Magistratura alle donne. Fu Moro a volere la scuola dell'infanzia e la scuola media.
La professoressa Concetta Piacente ha auspicato, leggendo un passo di Moro del 1968, che ci siano maestri e non professori, persone e non individui disegnando, con Moro, la vivacità crescente della società che ha in se i presupposti di un avvenire migliore.
Infine l'intervento dell'on. Gero Grassi che, nonostante il caldo afoso della serata, ha raggelato l'uditorio, raccontando particolari inediti e drammatici sul rapimento e la morte di Moro, tutti emersi dai lavori della seconda Commissione Moro. 'Ci hanno detto per troppi anni bugie al fine di nascondere i veri motivi della morte di Moro: l'Europa dei popoli, la democrazia compiuta in Italia ed il superamento degli accordi di Yalta.
In tutto questo le brigate rosse sono state strumento di tanti poteri forti istituzionali e criminali.'