Politica
Tassa Rifiuti, Uniti per Ruvo punta il dito contro il sindaco
Critiche anche alle "opposizioni" che si sono astenute o hanno abbandonato l'aula
Ruvo - domenica 13 dicembre 2015
8.28
La Tari entra di prepotenza nel dibattito della campagna elettorale. Sui disagi che la sta creando ai cittadini in vista del saldo del 16 dicembre, la coalizione Uniti per Ruvo critica un po' tutti, non solo l'amministrazione comunale ma anche quella parte dell'opposizione che "spesso si sono astenute o hanno abbandonato l'aula, senza assolvere al compito di denunciare chiaramente, al momento opportuno e non a partita conclusa, una manovra ingiusta ed illegittima." Insomma, il neonato gruppo composto da Liste civiche più Fratelli d'Italia, Scelta civica e lo stesso movimento Schittulli che soltanto 48 ore fa diceva di non far parte di un centrodestra bis, cerca di mettere in chiari di chi siano le responsabilità politiche di una tassazione ritenuta "pesante ed iniqua in rapporto al servizio erogato".
Nel frattempo la coalizione ha già chiesto un incontro al sindaco per esprimere tutte le riserve relative alla delibera ed alla imposizione del tributo TARI e per sollecitare interventi urgenti di revisione. In aggiunta si è deciso di coinvolgere le associazioni di consumatori per porre in atto azioni idonee alla migliore gestione della materia controversa per giungere alla modifica della tassazione e delle relative scadenze.
Sul punto si sta pensando a una assemblea cittadina (ancora non si conosce la data) con qualificati esperti del settore che illustreranno nei dettagli e con ricchezza di documenti i passaggi critici evidenziati nella procedura adottata dall'amministrazione comunale.
L'elenco delle scelte che Uniti per Riuvo considera sbagliate in tema rifiuti è lungo: la proroga più volte concessa all'ASIPU non tiene conto dell'obbligo di gara di appalto; l'inserimento nel contratto sottoscritto con l'ASIPU di somme per l'ammortamento del capitale (in sostanza l'acquisto di mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti); l'approvazione al 30 luglio 2015 da parte del Consiglio Comunale della delibera di fissazione della TARI (al limite più alto) contestuale alla approvazione del Bilancio di previsione pone dei seri problemi di correttezza procedurale, dal momento che palesemente si subordina l'entità della tassazione alla necessità di far quadrare il bilancio. "Appare ancora poco trasparente — si legge in un comunicato stampa — il non aver indicato nel testo della delibera, l'entità della tariffa (percentuale da applicare ai parametri di stima degli immobili) che invece viene affidata ad un allegato che non è sostenuto da una adeguata relazione finanziaria".
Nel frattempo la coalizione ha già chiesto un incontro al sindaco per esprimere tutte le riserve relative alla delibera ed alla imposizione del tributo TARI e per sollecitare interventi urgenti di revisione. In aggiunta si è deciso di coinvolgere le associazioni di consumatori per porre in atto azioni idonee alla migliore gestione della materia controversa per giungere alla modifica della tassazione e delle relative scadenze.
Sul punto si sta pensando a una assemblea cittadina (ancora non si conosce la data) con qualificati esperti del settore che illustreranno nei dettagli e con ricchezza di documenti i passaggi critici evidenziati nella procedura adottata dall'amministrazione comunale.
L'elenco delle scelte che Uniti per Riuvo considera sbagliate in tema rifiuti è lungo: la proroga più volte concessa all'ASIPU non tiene conto dell'obbligo di gara di appalto; l'inserimento nel contratto sottoscritto con l'ASIPU di somme per l'ammortamento del capitale (in sostanza l'acquisto di mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti); l'approvazione al 30 luglio 2015 da parte del Consiglio Comunale della delibera di fissazione della TARI (al limite più alto) contestuale alla approvazione del Bilancio di previsione pone dei seri problemi di correttezza procedurale, dal momento che palesemente si subordina l'entità della tassazione alla necessità di far quadrare il bilancio. "Appare ancora poco trasparente — si legge in un comunicato stampa — il non aver indicato nel testo della delibera, l'entità della tariffa (percentuale da applicare ai parametri di stima degli immobili) che invece viene affidata ad un allegato che non è sostenuto da una adeguata relazione finanziaria".