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Strade cittadine: «Una città più vivibile ha bisogno di marciapiedi»

L'attacco di Ruvo Democratica, Italia Viva e Insieme

La campagna elettorale entra nel vivo. Il comitato civico Ruvo Democratica, Italia Viva e Insieme, le tre liste che sostengono Santi Zizzo nella sua corsa a primo cittadino di Ruvo di Puglia, ha diffuso una nota con la quale stigmatizza l'eccessivo uso di asfalto a scapito dello spazio per i marciapiedi durante i lavori di rifacimento del manto stradale e degli spazi per la viabilità. Di seguito il testo integrale

La strada. Bene della città di uso comune. Spazio pubblico riservato al transito dei veicoli, delle moto e, con qualche rischio, anche dei velocipedi.

La cura e l'attenzione per il traffico veicolare a Ruvo sembra essere divenuta una priorità dell'amministrazione che da ultimo ha investito ingenti somme nella bitumazione del manto stradale.

Solo per qualche migliaia di euro incassati annualmente dal gestore del servizio, già da qualche anno si è preferito contornare di blu gli spazi che un tempo gli automobilisti occupavano liberamente senza pagare l'odioso balzello, senza dover lottare contro il tempo, senza preoccuparsi degli spiccioli lasciati a casa e delle insidiose manovre avanti e retro per centrare esattamente il posto.

Facciamo un bilancio a distanza di qualche anno: un peso ingiustificato per i cittadini in termini di vivibilità degli spazi pubblici ed un vantaggio economico irrisorio per le casse comunali: una città comunque invasa (ma con ordine) da fiumi di automobili.

Ma l'affezione alla viabilità è andata oltre. La necessità di lastricare il manto stradale piuttosto che rattopparlo a dovere, come si è sempre fatto negli anni addietro, ha finanche costretto il nostro comune ad indebitarsi per € 1.100.000, somma che mai prima d'ora le casse comunali hanno sostenuto per simili interventi e per giunta a fine mandato. Adesso abbiamo percorsi periurbani come piste, sulle quali "scivolare" alla guida, osando una terza marcia lungo quei tratti sui quali, prima dell'eccellente bitumazione, si era costretti ad una seconda marcia e non più di trenta orari, importante garanzia di sicurezza per pedoni e ciclisti. E certo, esistono anche loro, e anche per loro qualche metro quadrato di asfalto lo si è speso.

Se il blu sull'asfalto delimita il parcheggio, il bianco con l'omino segna una zona pedonale, porzioni di asfalto sottratte alla viabilità, che pretendono di assolvere alla funzione di marciapiede: ma quello vero è posto ad un livello superiore rispetto alla strada al riparo dal deflusso delle acque piovane e dai veicoli in transito! Se poi diamo una scorsa ai nostri marciapiedi……abbiamo marciapiedi sui quali si transita in fila indiana e un passeggino o una carrozzella proprio non si può spingere lungo certe strettoie, dove la manutenzione è lasciata alla buona volontà dei residenti, cemento fatto in casa e colato qua e la nell'attesa di un intervento serio che l'amministrazione non realizza da decenni.

Come si può pensare di far vivere una bella città come la nostra a residenti e turisti senza offrire loro il giusto spazio per camminarci sopra? Abbiamo tratti di marciapiedi sui quali regna la vegetazione da anni, la breccia, divenuti ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Ma abbiamo fortunatamente le strade appena bitumate, si, per fortuna possiamo caricare in auto i passeggini e le carrozzelle e più veloci di prima spostarci senza affannarci troppo, basta non scordarci degli spiccioli in tasca e avere la fortuna di trovare un parcheggio (a pagamento), anzi due: uno sul quale parcheggiare l'auto e l'altro per consentirci di tirare fuori dal cofano il passeggino.

Se si vuole liberare la città dalle auto non si riservano agli automobilisti i posti dove metterle, non si costruiscono piste lungo le quali farle scorrere più agevolmente. Se si vuole una città più vivibile si costruiscono veri marciapiedi, sottraendo spazio proprio alle strade, alle insopportabili zone di sosta a strisce blu; indebitarsi si, ma per un intervento realmente utile alla collettività e che lascia un segno tangibile per sempre. Vogliamo fare una previsione di durata del bitume? 3-4 anni a fronte di un mutuo che peserà su tutti i cittadini per almeno altri 20 anni.

Poi sarà tutto come prima: abbiamo una rete idrico fognaria che è un colabrodo e che richiede sistematici interventi nel sottosuolo, i servizi di telecomunicazione hanno sempre più bisogno di cablaggio sotterraneo, ecc…. Enel, Acquedotto, tutti già pronti con gli scavi e coi rattoppi che entro pochi anni riporteranno il manto stradale alla sua ordinaria vocazione: costringere ad una più consona seconda marcia, con il benestare di tanti pedoni e ciclisti.
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