La storia della fiera di settembre a Ruvo: ecco perché è dedicata all'Arcangelo Michele (e non ai Santi Medici)
La storia della fiera di settembre a Ruvo: ecco perché è dedicata all'Arcangelo Michele (e non ai Santi Medici)
Vita di città

Storia Viva - La fiera di settembre a Ruvo: ecco perché è dedicata all'Arcangelo Michele (e non ai Santi Medici)

Ogni anno, dal 27 al 29 settembre, una tradizione che da secoli anima la città tra agricoltura e modernità

Storia Viva è la nuova rubrica di RuvoViva dedicata alla riscoperta del nostro patrimonio locale, dove storie, personaggi e luoghi del passato rivivono attraverso racconti affascinanti e curiosità inedite. Ogni settimana, esploriamo episodi storici, leggende, tradizioni e vicende che hanno segnato il territorio, creando un ponte tra presente e passato. Storia Viva vuole celebrare le radici profonde della nostra comunità, offrendo uno spazio di riflessione e conoscenza per valorizzare la memoria storica che ci unisce.


La Fiera di Settembre, conosciuta anche come "Fiera di Sant'Angelo", rappresenta una delle più antiche e importanti tradizioni di Ruvo di Puglia. Nonostante la confusione comune, persino in documenti ufficiali, che la identificano erroneamente come la "Fiera dei Santi Medici", questa storica manifestazione è dedicata all'Arcangelo Michele perché si conclude proprio nel giorno della festa degli Arcangeli. Tale errore sembra derivare da una sovrapposizione di eventi religiosi e festività locali, ma è importante chiarire la sua vera origine e significato.

La fiera si svolge ogni anno dal 27 al 29 settembre e affonda le sue radici in tempi lontani, sebbene non sia noto con esattezza quando sia stata istituita. Già dal XIX secolo, documenti storici descrivono con precisione l'importanza della fiera nel panorama fieristico del Barese. Il Dizionario Geografico-Ragionato del Regno di Napoli del 1804, ad esempio, menziona che la fiera di Ruvo si teneva in questi giorni e attirava numerosi commercianti da tutta la regione per la vendita di animali, cibo e altre merci. La gestione della fiera era affidata a un maestro, nominato dall'Università locale, a partire dal 1798, dopo una disputa con la famiglia Carafa.

Nel corso del XIX secolo, numerosi autori e testi, come la Monografia di Ruvo di Magna Grecia di Salvatore Fenicia (1857), continuano a riferirsi alla fiera come "Fiera di Sant'Angelo", descrivendo l'enorme afflusso di forestieri e la vendita di animali come buoi, cavalli, muli e pecore, insieme a strumenti agricoli.

Nel tempo, tuttavia, la coincidenza della fiera con altre festività religiose ha contribuito a confondere la sua vera natura. In particolare, la festa patronale di San Rocco, inizialmente celebrata a inizio settembre, fu talvolta spostata verso la fine del mese, sovrapponendosi in parte alla fiera. Inoltre, i festeggiamenti per i Santi Medici, Cosma e Damiano, commemorati il 26 settembre, hanno ulteriormente alimentato l'equivoco. Da qui, l'errata denominazione "Fiera dei Santi Medici", che ancora oggi appare in alcune fonti.

Le testimonianze storiche dimostrano chiaramente che la fiera di settembre a Ruvo è da sempre stata dedicata all'Arcangelo Michele. Per esempio, autori come il Cav. Gaetano Moroni Romano (1852) e Domenico Andrea Lojodice (1900) riportano la descrizione di una "Fiera di Sant'Angelo" legata alla vendita di animali e strumenti per l'agricoltura, essenziali per la vita contadina locale.

Oggi, purtroppo, la Fiera di Sant'Angelo ha perso gran parte della sua identità originale. Non è più il vivace mercato agricolo che metteva in luce l'operosità e le capacità negoziali dei ruvesi, ma si è trasformata in un variopinto bazar di merci di vario tipo. La sua storia e il suo legame con l'Arcangelo Michele restano comunque un patrimonio culturale che meriterebbe di essere valorizzato, anche in ottica di promozione turistica e di recupero delle tradizioni locali. Risalire alle sue radici e riscoprire il suo vero significato è un passo importante per mantenere viva una delle tradizioni più antiche e significative di Ruvo di Puglia.

Fonti: V. Ricci, Ruvo Medievale, Terlizzi 2018; L. Giustiniani, Dizionario Geografico-Ragionato del Regno di Napoli, Napoli 1804; G. Jatta, Cenno storico sull'antichissima città di Ruvo nella Peucezia, Napoli 1844; S. Fenicia, Monografia di Ruvo di Magna Grecia; G. B. Rampoldi, Corografia dell'Italia, Milano 1834; G. Moroni Romano, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, Venezia 1852; D.A. Lojodice, Paysan cultivateur de Ruvo di Puglia, Parigi 1908; S. La Sorsa, Le fiere ed i mercati in Terra di Bari.

Nella foto, riproduzione di un calesse tratta da una tavoletta votiva di Calentano, oggi nella Basilica Madonna dei Martiri in Molfetta.
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