Politica
Sospensione di Salvatore Bernocco, Di Rella: «Provvedimento esorbitante»
Rammarico e costernazione per il reggente della lista civica Insieme: «L'onestà e la correttezza di Bernocco non possono essere messe in dubbio»
Ruvo - mercoledì 12 aprile 2017
8.30
«Per ragioni di opportunità i miei legali mi hanno suggerito di non rilasciare dichiarazioni o commenti di alcun genere. Posso solo dirle che il pool di avvocati ai quali mi sono rivolto stanno valutando approfonditamente tutte le opzioni, civili, amministrative e penali, qualora queste ultime sussistano». Salvatore Bernocco, dipendente comunale del comune di Ruvo, preferisce non commentare il provvedimento disciplinare elevato nei suoi confronti da parte del comune di Ruvo.
S'intuisce però che questa vicenda, al di là delle polemiche politiche che ne sono scaturite (i consiglieri del centrodestra ritengono che il provvedimento sia una sorta di punizione dell'amministrazione comunale rispetto ad alcune opinioni critiche che Bernocco avrebbe reso fuori dall'orario di lavoro), avrà un risvolto giudiziario: il provvedimento di sospensione di 5 giorni verrà impugnato dinanzi al giudice del lavoro.
Chi parla, invece, è Francesco Stolfa l'assessore al Personale del comune di Ruvo: «Si tratta di un provvedimento che rientra nella normale gestione del personale dell'ente: per violazioni come quelle compiute dal dipendente in questione la giurisprudenza e la stessa contrattazione collettiva prevedono sanzioni molto più gravi; noi abbiamo ritenuto di comminarne una molto contenuta in ragione del fatto che lo stesso dipendente ha riconosciuto il suo errore e ha chiesto scusa all'Amministrazione e ai colleghi», L'assessore, tuttavia, non dice qual'è il comportamento preso di mira.
Non ci sta, invece, Rino Di Rella, responsabile reggente della lista civica Insieme: «Esprimo rammarico e costernazione, oltre che stupore, per un provvedimento esorbitante che colpisce l'ex presidente della lista civica, il dott. Salvatore Bernocco, le cui qualità intellettuali e la cui onestà e correttezza non possono essere messe in dubbio. Di primo acchito mi sembra alquanto strano che su una vicenda gestionale intervenga un assessore e non l'organo che ha erogato la sanzione, con ciò lasciando intendere che la politica si sia oltremodo ingerita in questioni gestionali, condizionandole. Se così fosse, sarebbe un fatto di estrema gravità, significando che si è voluto in realtà mettere il bavaglio ad una delle voci più libere, limpide, sagge ed ascoltate della comunità ruvese».
S'intuisce però che questa vicenda, al di là delle polemiche politiche che ne sono scaturite (i consiglieri del centrodestra ritengono che il provvedimento sia una sorta di punizione dell'amministrazione comunale rispetto ad alcune opinioni critiche che Bernocco avrebbe reso fuori dall'orario di lavoro), avrà un risvolto giudiziario: il provvedimento di sospensione di 5 giorni verrà impugnato dinanzi al giudice del lavoro.
Chi parla, invece, è Francesco Stolfa l'assessore al Personale del comune di Ruvo: «Si tratta di un provvedimento che rientra nella normale gestione del personale dell'ente: per violazioni come quelle compiute dal dipendente in questione la giurisprudenza e la stessa contrattazione collettiva prevedono sanzioni molto più gravi; noi abbiamo ritenuto di comminarne una molto contenuta in ragione del fatto che lo stesso dipendente ha riconosciuto il suo errore e ha chiesto scusa all'Amministrazione e ai colleghi», L'assessore, tuttavia, non dice qual'è il comportamento preso di mira.
Non ci sta, invece, Rino Di Rella, responsabile reggente della lista civica Insieme: «Esprimo rammarico e costernazione, oltre che stupore, per un provvedimento esorbitante che colpisce l'ex presidente della lista civica, il dott. Salvatore Bernocco, le cui qualità intellettuali e la cui onestà e correttezza non possono essere messe in dubbio. Di primo acchito mi sembra alquanto strano che su una vicenda gestionale intervenga un assessore e non l'organo che ha erogato la sanzione, con ciò lasciando intendere che la politica si sia oltremodo ingerita in questioni gestionali, condizionandole. Se così fosse, sarebbe un fatto di estrema gravità, significando che si è voluto in realtà mettere il bavaglio ad una delle voci più libere, limpide, sagge ed ascoltate della comunità ruvese».