Cronaca
Stalle sporche e animali nel letame: sequestrata un'azienda zootecnica a Ruvo
Piazzali ricolmi di liquami e rifiuti accatastati all’aperto, violando norme igienico-sanitarie. Anche opere abusive con amianto
Ruvo - venerdì 30 giugno 2023
11.34 Comunicato Stampa
Stalle sporche in cui mucche, vitelli e capre, tutti privi della prescritta marca auricolare, erano circondati da cumuli di letame. Ed ancora: piazzali ricolmi di liquami di vario tipo, rifiuti zootecnici accatastati all'aperto, violando le previste norme igienico-sanitarie, e farmaci veterinari scaduti, fra vaccini, antibiotici e integratori.
È quanto hanno scoperto, in una azienda zootecnica di Ruvo di Puglia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Bari che hanno sequestrato il complesso aziendale, esteso per oltre 15mila metri quadrati: le condizioni «sono risultate critiche sotto il profilo igienico-sanitario, in particolare nei locali destinati alla custodia degli animali, che si presentavano pieni di letame, e nei piazzali, dove sono stati trovati liquami e rifiuti zootecnici». I sigilli, inoltre, sono stati apposti anche ai rifiuti stoccati, alla documentazione commerciale e contabile trovata negli uffici, agli oltre 190 capi di bestiame tra cui 64 bovini, 78 suini, 11 bufale, 27 caprini, 5 cavalli e 6 vitelli, privi di marca auricolare e che vivevano in condizioni igienico sanitarie critiche, e ai farmaci veterinari scaduti, fra vaccini, antibiotici e integratori. Emerse anche violazioni edilizie: è stata infatti riscontrata la presenza di opere edilizie abusive, con parti in amianto.
Sono state accertate inoltre, violazioni alla normativa in materia di sicurezza alimentare e veterinaria. Il titolare è accusato di occupazione e invasione di terreni, di inquinamento ambientale, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, immissione molesta di odori e di deposito incontrollato di rifiuti.
È quanto hanno scoperto, in una azienda zootecnica di Ruvo di Puglia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Bari che hanno sequestrato il complesso aziendale, esteso per oltre 15mila metri quadrati: le condizioni «sono risultate critiche sotto il profilo igienico-sanitario, in particolare nei locali destinati alla custodia degli animali, che si presentavano pieni di letame, e nei piazzali, dove sono stati trovati liquami e rifiuti zootecnici». I sigilli, inoltre, sono stati apposti anche ai rifiuti stoccati, alla documentazione commerciale e contabile trovata negli uffici, agli oltre 190 capi di bestiame tra cui 64 bovini, 78 suini, 11 bufale, 27 caprini, 5 cavalli e 6 vitelli, privi di marca auricolare e che vivevano in condizioni igienico sanitarie critiche, e ai farmaci veterinari scaduti, fra vaccini, antibiotici e integratori. Emerse anche violazioni edilizie: è stata infatti riscontrata la presenza di opere edilizie abusive, con parti in amianto.
Sono state accertate inoltre, violazioni alla normativa in materia di sicurezza alimentare e veterinaria. Il titolare è accusato di occupazione e invasione di terreni, di inquinamento ambientale, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, immissione molesta di odori e di deposito incontrollato di rifiuti.