Territorio
«Salviamo la Giustizia», il grido degli avvocati in una manifestazione di piazza
Martedì a Bari anche gli iscritti all'ordine di Trani
Ruvo - lunedì 22 giugno 2020
Martedì 23 giugno anche gli avvocati di Trani saranno in piazza Libertà, davanti alla Prefettura, alle 11,00 per far sentire al Governo una voce che si leva fortissima a difesa dei diritti dei cittadini e per riaffermare il ruolo dell'Avvocatura in una società moderna ed in uno Stato che solo a parole si definisce "di diritto".
"Salviamo la Giustizia!", è lo slogan scelto per questa manifestazione pubblica, lanciata insieme all'Organismo Congressuale Forense e che si svolgerà in contemporanea in più città rispettando in pieno, ovviamente, tutte le norme comportamentali individuate per evitare la diffusione del contagio da covid-19.
Ed è proprio questa epidemia che ha messo in luce tutte le crepe dell'amministrazione della Giustizia in Italia. Una Giustizia oggi delegittimata, paralizzata e indifesa.
«Siamo nel bel mezzo di una giungla di regolamenti e discipline territoriali – sottolinea il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani, Tullio Bertolino – che rendono impossibile orientarsi tra un tribunale e l'altro. La ripartenza dopo lo stop imposto dalla pandemia, si è trasformato in una babele di prassi che genera confusione tra gli operatori del diritto e paralizza i procedimenti in corso, trasformandosi nella negazione dei diritti dei cittadini. A distanza di oltre tre mesi dalla sospensione avvenuta il 7 marzo scorso e a oltre un mese dalla presunta ripresa, in molti tribunali si celebrano pochissimi giudizi e i diritti dei Cittadini e delle imprese restano in attesa, ostaggio di scelte inadeguate e dello stato in cui si trovavano già prima dell'emergenze. Trani, fortunatamente, ha ascoltato anche la voce degli avvocati e la prassi risulta meno penalizzante che altrove. Ma ciò non toglie che gli avvocati di Trani che lavorano anche in altri ambiti territoriali si trovino assolutamente spiazzati, dovendo verificare modalità di esercizio talvolta astruse».
Ma non è tutto. Sposando in pieno la linea adottata dall'Organismo Congressuale Forense, gli avvocati di Trani, sono preoccupati anche per l'imminente ripresa-totale delle attività giudiziarie fissata con ogni probabilità per il prossimo 1° luglio. «Il rischio concreto – ribadisce il Presidente Bertolino – è che si vada incontro a rinvii generalizzati dei procedimenti, non potendo assicurare ovunque il rispetto delle norme anti-contagio. Ciò porterebbe al collasso della Giustizia in Italia, ben oltre il livello di guardia registrato negli ultimi anni».
Per questa ragione, la manifestazione in programma a Bari martedì prossimo diventa l'occasione per ribadire le richieste degli avvocati italiani: «Occorre – sostiene Tullio Bertolino - un piano straordinario per la messa in sicurezza delle attività e degli edifici giudiziari di cui il legislatore deve farsi carico in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Così come serve una legge che consenta lo svolgimento di tutte le attività giudiziarie anche nei prossimi mesi di emergenza. Ma è anche necessaria una adeguata dotazione di strumenti informatici, di linee a banda larga e di personale tecnico di supporto per gli uffici giudiziari, per lo svolgimento in sicurezza delle attività da remoto».
Servono, dunque, decisioni immediate da parte del Governo e servono risorse. «Il rischio – conclude il Presidente degli Avvocati di Trani - è la paralisi totale del sistema giudiziario nel nostro Paese, preludio della morte della democrazia. Non c'è più tempo da perdere. Gli avvocati di Trani sono pronti a fare la loro parte».
"Salviamo la Giustizia!", è lo slogan scelto per questa manifestazione pubblica, lanciata insieme all'Organismo Congressuale Forense e che si svolgerà in contemporanea in più città rispettando in pieno, ovviamente, tutte le norme comportamentali individuate per evitare la diffusione del contagio da covid-19.
Ed è proprio questa epidemia che ha messo in luce tutte le crepe dell'amministrazione della Giustizia in Italia. Una Giustizia oggi delegittimata, paralizzata e indifesa.
«Siamo nel bel mezzo di una giungla di regolamenti e discipline territoriali – sottolinea il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani, Tullio Bertolino – che rendono impossibile orientarsi tra un tribunale e l'altro. La ripartenza dopo lo stop imposto dalla pandemia, si è trasformato in una babele di prassi che genera confusione tra gli operatori del diritto e paralizza i procedimenti in corso, trasformandosi nella negazione dei diritti dei cittadini. A distanza di oltre tre mesi dalla sospensione avvenuta il 7 marzo scorso e a oltre un mese dalla presunta ripresa, in molti tribunali si celebrano pochissimi giudizi e i diritti dei Cittadini e delle imprese restano in attesa, ostaggio di scelte inadeguate e dello stato in cui si trovavano già prima dell'emergenze. Trani, fortunatamente, ha ascoltato anche la voce degli avvocati e la prassi risulta meno penalizzante che altrove. Ma ciò non toglie che gli avvocati di Trani che lavorano anche in altri ambiti territoriali si trovino assolutamente spiazzati, dovendo verificare modalità di esercizio talvolta astruse».
Ma non è tutto. Sposando in pieno la linea adottata dall'Organismo Congressuale Forense, gli avvocati di Trani, sono preoccupati anche per l'imminente ripresa-totale delle attività giudiziarie fissata con ogni probabilità per il prossimo 1° luglio. «Il rischio concreto – ribadisce il Presidente Bertolino – è che si vada incontro a rinvii generalizzati dei procedimenti, non potendo assicurare ovunque il rispetto delle norme anti-contagio. Ciò porterebbe al collasso della Giustizia in Italia, ben oltre il livello di guardia registrato negli ultimi anni».
Per questa ragione, la manifestazione in programma a Bari martedì prossimo diventa l'occasione per ribadire le richieste degli avvocati italiani: «Occorre – sostiene Tullio Bertolino - un piano straordinario per la messa in sicurezza delle attività e degli edifici giudiziari di cui il legislatore deve farsi carico in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Così come serve una legge che consenta lo svolgimento di tutte le attività giudiziarie anche nei prossimi mesi di emergenza. Ma è anche necessaria una adeguata dotazione di strumenti informatici, di linee a banda larga e di personale tecnico di supporto per gli uffici giudiziari, per lo svolgimento in sicurezza delle attività da remoto».
Servono, dunque, decisioni immediate da parte del Governo e servono risorse. «Il rischio – conclude il Presidente degli Avvocati di Trani - è la paralisi totale del sistema giudiziario nel nostro Paese, preludio della morte della democrazia. Non c'è più tempo da perdere. Gli avvocati di Trani sono pronti a fare la loro parte».