
Vita di città
Ruvo si raccoglie attorno alla musica di Passione: la banda “Nicola Cassano” e le prove aperte
Un gesto simbolico e potente per riavvicinare la comunità ai riti della Settimana Santa
Ruvo - giovedì 10 aprile 2025
Un martedì sera denso di emozione ha avvolto Ruvo di Puglia. Il 9 aprile, dalle 19.00 alle 21.00, la banda "Nicola Cassano", diretta dal Maestro Gennaro Sibilano, ha trasformato una semplice prova musicale in un evento aperto, partecipato, carico di significato.
In vista della Settimana Santa 2025, le prove generali delle marce funebri sono diventate un dono alla città, un invito silenzioso a riscoprire il senso dei riti pasquali rubastini.
In un'atmosfera rarefatta, sotto le luci della sera, le note solenni della Passione hanno attraversato le pietre antiche della sede della banda, risvegliando ricordi, identità, emozioni.
Inedita nel panorama delle iniziative pasquali pugliesi, questa apertura pubblica delle prove rappresenta una scelta coraggiosa e lungimirante. Non solo ha restituito centralità alla banda, vero e proprio simbolo dell'identità cittadina, ma ha anche saputo attrarre nuove generazioni, curiosi e passanti, in un abbraccio intergenerazionale carico di rispetto e partecipazione.
Martedì sera si è celebrata un'altra forma di incontro: quello con la propria storia, con la ritualità sonora che accompagna da secoli il dolore e la speranza della Pasqua. Il silenzio assorto del pubblico, rotto solo dal respiro degli ottoni e dai colpi dei tamburi, ha detto più di mille parole.
In vista della Settimana Santa 2025, le prove generali delle marce funebri sono diventate un dono alla città, un invito silenzioso a riscoprire il senso dei riti pasquali rubastini.
In un'atmosfera rarefatta, sotto le luci della sera, le note solenni della Passione hanno attraversato le pietre antiche della sede della banda, risvegliando ricordi, identità, emozioni.
Inedita nel panorama delle iniziative pasquali pugliesi, questa apertura pubblica delle prove rappresenta una scelta coraggiosa e lungimirante. Non solo ha restituito centralità alla banda, vero e proprio simbolo dell'identità cittadina, ma ha anche saputo attrarre nuove generazioni, curiosi e passanti, in un abbraccio intergenerazionale carico di rispetto e partecipazione.
Martedì sera si è celebrata un'altra forma di incontro: quello con la propria storia, con la ritualità sonora che accompagna da secoli il dolore e la speranza della Pasqua. Il silenzio assorto del pubblico, rotto solo dal respiro degli ottoni e dai colpi dei tamburi, ha detto più di mille parole.