Attualità
Ruvo ricorda Domenico De Palo, partigiano ucciso dai fascisti ottant'anni fa
Al giovane fu strappata la vita a soli 21 anni
Ruvo - martedì 5 marzo 2024
11.05 Comunicato Stampa
«Ventuno anni sono davvero pochi. A ventuno anni puoi fare ancora un sacco di cose: c'è la famiglia, c'è il lavoro, c'è il diritto sacrosanto a goderti la gioventù».
Queste le toccanti parole con cui il sindaco di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, parla della commemorazione in onore del partigiano Domenico De Palo avvenuta ieri mattina.
«Domenico era ruvese, era giovane e bello, e i suoi pochi anni decise di dedicarli alla Libertà e alla Giustizia, a combattere la vigliaccheria e la disumanità del fascismo. Lui, di famiglia meridionale, si trovò a combattere con i partigiani sulle montagne del Nord, si distinse per il coraggio e la determinazione, fino a che il 4 marzo 1944, esattamente ottant'anni fa, morì barbaramente ucciso dal fuoco fascista a Prascorsano, nel Canavese.
La brigata partigiana in cui militava da quel giorno prese il suo nome. I valori della Resistenza sono fondamentali per noi e come Amministrazione lavoriamo costantemente per promuoverli e celebrarli (come accadrà dal 9 marzo con la mostra "Donne Resistenti" dedicata ruolo delle donne nella lotta antifascista).
Ieri mattina, accogliendo l'invito di ANPI - Ruvo di Puglia, con il presidente Vincenzo Ficco, sono stato al cimitero e ho deposto un mazzo di fiori là dove riposano le spoglie di Domenico. Un piccolo gesto per ringraziare a nome della nostra città questo ragazzo straordinario, figlio di Ruvo di Puglia e padre dell'Italia Liberata, e perché tanto valore possa essere d'esempio per tutti noi nella nostra vita quotidiana».
Queste le toccanti parole con cui il sindaco di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, parla della commemorazione in onore del partigiano Domenico De Palo avvenuta ieri mattina.
«Domenico era ruvese, era giovane e bello, e i suoi pochi anni decise di dedicarli alla Libertà e alla Giustizia, a combattere la vigliaccheria e la disumanità del fascismo. Lui, di famiglia meridionale, si trovò a combattere con i partigiani sulle montagne del Nord, si distinse per il coraggio e la determinazione, fino a che il 4 marzo 1944, esattamente ottant'anni fa, morì barbaramente ucciso dal fuoco fascista a Prascorsano, nel Canavese.
La brigata partigiana in cui militava da quel giorno prese il suo nome. I valori della Resistenza sono fondamentali per noi e come Amministrazione lavoriamo costantemente per promuoverli e celebrarli (come accadrà dal 9 marzo con la mostra "Donne Resistenti" dedicata ruolo delle donne nella lotta antifascista).
Ieri mattina, accogliendo l'invito di ANPI - Ruvo di Puglia, con il presidente Vincenzo Ficco, sono stato al cimitero e ho deposto un mazzo di fiori là dove riposano le spoglie di Domenico. Un piccolo gesto per ringraziare a nome della nostra città questo ragazzo straordinario, figlio di Ruvo di Puglia e padre dell'Italia Liberata, e perché tanto valore possa essere d'esempio per tutti noi nella nostra vita quotidiana».