Religioni
Ruvo di Puglia festeggia il suo protettore minore Sant'Antonio da Padova
Le celebrazioni con distribuzione dei pani nella chiesa di San Michele Arcangelo
Ruvo - sabato 13 giugno 2020
Oggi la parrocchia di San Michele Arcangelo festeggia con le celebrazioni solenni delle ore 8.00, 9.30, 10.30, 12.00 e 19.00, Sant'Antonio da Padova, il santo patrono minore di Ruvo di Puglia.
Come da tradizione liturgica, la festività è stata anticipata dalla Tredicina, dal 31 maggio al 12 giugno, e dal Triduo solenne che ha condotto alla festività odierna, rinnovando la tradizionale benedizione dei pani alla fine di ogni celebrazione che, debitamente confezionati, saranno distribuiti ai partecipanti alla liturgia al loro posto.
La devozione a Sant'Antonio di Padova trova origine nel lontano 24 gennaio 1670, quando fu costituito un "monte di pietà" per la celebrazione di messe in suffragio di defunti e in onore al Santo, specie nel giorno della sua festa.
La costruzione della cappella all'interno della chiesa conventuale di Sant'Angelo ha origini più recenti. Fu costruita infatti tra il 1774 e il 1775 per volere della famiglia De Ferraris, ma una volta estinta la suddetta famiglia, l'università di Ruvo rese cittadina la cappella con l'altare dedicato al Santo e si impegnò a versare al convento dei frati francescani 155 Ducati all'anno.
Per questo motivo sulla cappella dedicata al Santo, si trova l'antico stemma della città di Ruvo, raffigurante un vaso contenente tralci di rovi. Sant'Antonio, è infatti, insieme a San Rocco e San Michele Arcangelo, uno dei protettori minori di Ruvo. A ricordo del suo patronato sulla città ogni anno, durante la messa solenne celebrata nel giorno della festa, il sindaco offre alla comunità parrocchiale il cero pasquale da utilizzare nelle celebrazioni eucaristiche.
Particolare Espressione di affidamento al Santo é l'usanza della vestizione dei bambini "a Sant'Antonio" con il saio francescano, segno di gratitudine dei fedeli per le grazie da lui ricevute.
«Nei primi giorni di questo mese di giugno, - scrive don Michele Del Vecchio - Papa Francesco ha voluto Inviare una lettera al ministro generale del frati minori conventuali, quali celebrano quest'anno gli 800 anni della vocazione francescana di Sant'Antonio da Padova.
L'auspicio del Papa nella lettera è che la ricorrenza "susciti, specialmente nei religiosi francescani e nei devoti di Sant'Antonio sparsi In tutto il mondo, d desiderio di sperimentarne la stessa santa inquietudine che lo condusse sulle strade del mondo per testimoniare, con la parola e le opere, l'amore di Dio".
Papa Francesco auspica che l'esempio di condivisione di Sant'Antonio "con le difficoltà delle famiglie, dei poveri e dei disagiati, come pure la sua passione per la verità e la giustizia, possano suscitare ancora oggi un generoso impegno di donazione di sè, nel segno della fraternità.
Il Pensiero del Papa, in questa lettera, va soprattutto ai giovani perché "questo Santo antico, ma così moderno e geniale nelle sue intuizioni, possa essere un modello da seguire, per rendere fecondo il cammino di ciascuno".
Papa Francesco ha voluto augurare a tutti "di poter ripetere con Sant'Antonio: 'Vedo il mio Signore" aggiungendo che "è necessario 'vedere il Signore' nel volto di ogni fratello e sorella, offrendo a tutti consolazione, speranza e possibilità di incontro con la Parola di Dio su cui ancorare la propria vita".
Mi sembrano le coordinate più opportune a cui rifarci anche noi per vivere al meglio, pur nelle restrizioni dovute alla pandemia in corso, la ricorrenza annuale del nostro grande e umile Sant'Antonio».
Come da tradizione liturgica, la festività è stata anticipata dalla Tredicina, dal 31 maggio al 12 giugno, e dal Triduo solenne che ha condotto alla festività odierna, rinnovando la tradizionale benedizione dei pani alla fine di ogni celebrazione che, debitamente confezionati, saranno distribuiti ai partecipanti alla liturgia al loro posto.
La devozione a Sant'Antonio di Padova trova origine nel lontano 24 gennaio 1670, quando fu costituito un "monte di pietà" per la celebrazione di messe in suffragio di defunti e in onore al Santo, specie nel giorno della sua festa.
La costruzione della cappella all'interno della chiesa conventuale di Sant'Angelo ha origini più recenti. Fu costruita infatti tra il 1774 e il 1775 per volere della famiglia De Ferraris, ma una volta estinta la suddetta famiglia, l'università di Ruvo rese cittadina la cappella con l'altare dedicato al Santo e si impegnò a versare al convento dei frati francescani 155 Ducati all'anno.
Per questo motivo sulla cappella dedicata al Santo, si trova l'antico stemma della città di Ruvo, raffigurante un vaso contenente tralci di rovi. Sant'Antonio, è infatti, insieme a San Rocco e San Michele Arcangelo, uno dei protettori minori di Ruvo. A ricordo del suo patronato sulla città ogni anno, durante la messa solenne celebrata nel giorno della festa, il sindaco offre alla comunità parrocchiale il cero pasquale da utilizzare nelle celebrazioni eucaristiche.
Particolare Espressione di affidamento al Santo é l'usanza della vestizione dei bambini "a Sant'Antonio" con il saio francescano, segno di gratitudine dei fedeli per le grazie da lui ricevute.
«Nei primi giorni di questo mese di giugno, - scrive don Michele Del Vecchio - Papa Francesco ha voluto Inviare una lettera al ministro generale del frati minori conventuali, quali celebrano quest'anno gli 800 anni della vocazione francescana di Sant'Antonio da Padova.
L'auspicio del Papa nella lettera è che la ricorrenza "susciti, specialmente nei religiosi francescani e nei devoti di Sant'Antonio sparsi In tutto il mondo, d desiderio di sperimentarne la stessa santa inquietudine che lo condusse sulle strade del mondo per testimoniare, con la parola e le opere, l'amore di Dio".
Papa Francesco auspica che l'esempio di condivisione di Sant'Antonio "con le difficoltà delle famiglie, dei poveri e dei disagiati, come pure la sua passione per la verità e la giustizia, possano suscitare ancora oggi un generoso impegno di donazione di sè, nel segno della fraternità.
Il Pensiero del Papa, in questa lettera, va soprattutto ai giovani perché "questo Santo antico, ma così moderno e geniale nelle sue intuizioni, possa essere un modello da seguire, per rendere fecondo il cammino di ciascuno".
Papa Francesco ha voluto augurare a tutti "di poter ripetere con Sant'Antonio: 'Vedo il mio Signore" aggiungendo che "è necessario 'vedere il Signore' nel volto di ogni fratello e sorella, offrendo a tutti consolazione, speranza e possibilità di incontro con la Parola di Dio su cui ancorare la propria vita".
Mi sembrano le coordinate più opportune a cui rifarci anche noi per vivere al meglio, pur nelle restrizioni dovute alla pandemia in corso, la ricorrenza annuale del nostro grande e umile Sant'Antonio».