Territorio
Rifiuti nucleari sulla Murgia, Chieco: «Dire no ad una sola voce»
Il sindaco di Ruvo di Puglia esorta a fare fronte comune per scongiurare il rischio
Ruvo - martedì 12 gennaio 2021
10.08
«Ci sono tanti buoni motivi per cui un deposito di rifiuti radioattivi in area murgiana sarebbe una pessima idea».
Esordisce così il sindaco di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco nell'unire la sua voce al coro di "no" che in questi giorni si sta ampliando sempre più per scongiurare il pericolo che le aree della Murgia a ridosso del Parco Nazionale dell'Alta Murgia possano diventare la sede del deposito nazionale di scorie nucleari.
«Potremmo parlare di come noi consideriamo, non da oggi, il territorio la nostra prima ricchezza, la natura e il turismo le basi per uno sviluppo duraturo e sostenibile, le nostre produzioni tipiche parte della nostra identità e della nostra cultura, ma c'è di più.
Il nostro convinto no all'ipotesi di un Deposito nazionale di scorie nei siti pugliesi e lucani si basa anche su solide ragioni tecniche, geomorfologiche e scientifiche» continua il primo cittadino ruvese.
Pasquale Chieco esorta alla compattezza, a considerare la questione da un unico punto di vista, quello di un territorio che si oppone alla possibilità di essere la pattumiera nucleare d'Italia.
«Alla SOGIN, la Società pubblica responsabile della dismissione degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, risponderemo con un dossier dettagliato, curato da tecnici altamente competenti, con dati e indicatori comprovati, ma soprattutto (questo è il patto che abbiamo stretto) non ci muoveremo in ordine sparso, ma risponderemo insieme. Per dare maggior forza alle nostre ragioni parleremo con un'unica voce: Regioni Puglia e Basilicata, Altamura e Gravina (le due città maggiormente coinvolte), ma anche tutti i Comuni e comunità interessati, enti pubblici e privati, categorie, associazioni, gruppi di cittadini. Una voce unica, comune e per questo autorevole» ribadisce il sindaco di Ruvo di Puglia, ribadendo che la comunità ruvese è disposta a fare la sua parte.
Esordisce così il sindaco di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco nell'unire la sua voce al coro di "no" che in questi giorni si sta ampliando sempre più per scongiurare il pericolo che le aree della Murgia a ridosso del Parco Nazionale dell'Alta Murgia possano diventare la sede del deposito nazionale di scorie nucleari.
«Potremmo parlare di come noi consideriamo, non da oggi, il territorio la nostra prima ricchezza, la natura e il turismo le basi per uno sviluppo duraturo e sostenibile, le nostre produzioni tipiche parte della nostra identità e della nostra cultura, ma c'è di più.
Il nostro convinto no all'ipotesi di un Deposito nazionale di scorie nei siti pugliesi e lucani si basa anche su solide ragioni tecniche, geomorfologiche e scientifiche» continua il primo cittadino ruvese.
Pasquale Chieco esorta alla compattezza, a considerare la questione da un unico punto di vista, quello di un territorio che si oppone alla possibilità di essere la pattumiera nucleare d'Italia.
«Alla SOGIN, la Società pubblica responsabile della dismissione degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, risponderemo con un dossier dettagliato, curato da tecnici altamente competenti, con dati e indicatori comprovati, ma soprattutto (questo è il patto che abbiamo stretto) non ci muoveremo in ordine sparso, ma risponderemo insieme. Per dare maggior forza alle nostre ragioni parleremo con un'unica voce: Regioni Puglia e Basilicata, Altamura e Gravina (le due città maggiormente coinvolte), ma anche tutti i Comuni e comunità interessati, enti pubblici e privati, categorie, associazioni, gruppi di cittadini. Una voce unica, comune e per questo autorevole» ribadisce il sindaco di Ruvo di Puglia, ribadendo che la comunità ruvese è disposta a fare la sua parte.