Attualità
Reddito di dignità, il Comune prepara i tirocini
La delibera prevede un coinvolgimento fino a un massimo di 24 tirocinanti da impegnare in attività di utilità sociale
Ruvo - mercoledì 15 febbraio 2017
7.52
Il Comune di Ruvo di Puglia si prepara ad attivare i tirocini per RED (Reddito di dignità, misura della Regione Puglia) e SIA (Sostegno per l'inclusione attiva, misura governativa).
La giunta ha infatti approvato una delibera con cui candida a questi programmi alcuni progetti per l'attivazione di tirocini volti all'inclusione attiva di cittadini beneficiari delle misure sperimentali di contrasto alla povertà e di inclusione lavorativa attivate.
La delibera prevede un coinvolgimento fino a un massimo di 24 tirocinanti da impegnare in attività di utilità sociale e miglioramento della vita della comunità cittadina come: la cura dell'igiene urbana, il supporto alle attività di Ruvo Solidale, il miglioramento della fruibilità degli spazi comuni, un impulso ai processi di informatizzazione dell'Ente, la salvaguardia e la promozione del centro storico.
Si tratta di un nuovo passo verso una progettazione basata sul coinvolgimento e sulla collaborazione di numerosi soggetti istituzionali e non: Uffici di Piano, Comuni, Servizi Sanitari territoriali, patronati, aziende e terzo settore, ma anche Assessorato Regionale al Welfare, Ministero delle Politiche Sociali e INPS. Un'integrazione audace che tuttavia consentirà a diversi nuclei familiari in situazioni di vulnerabilità di intraprendere, con il supporto di una rete multidimensionale, percorsi di inclusione sociale e lavorativa.
L'attivazione dei tirocini necessiterà ancora di un po' di tempo: le istanze ad oggi ammesse infatti, sono state istruite solo parzialmente mediante la piattaforma regionale; altre ancora sono in attesa di verifica da parte di INPS e Regione Puglia. Per i beneficiari già individuati saranno avviate a breve le istruttorie comunali di verifica della permanenza dei requisiti, così come richiesto dalla Regione. Successivamente sarà avviata la presa in carico del nucleo familiare del beneficiario, che dovrà impegnarsi non solo a espletare le attività di tirocinio, ma anche a inserire nella rete dei servizi socio-assistenziali e formativi i componenti dell'intero nucleo di appartenenza, al fine di innescare processi inclusivi globali e condivisi.
Proseguono, altresì, in questi giorni gli incontri concertativi e organizzativi con la struttura regionale per l'attuazione del RED e con l'Ufficio di Piano di Corato, che mantiene la titolarità della gestione dell'intera procedura.
"Per il nostro ente – spiega la vicesindaca con delega alle Politiche Sociali, Monica Montaruli –si tratta di un impegno particolarmente rilevante: stiamo valutando una nuova organizzazione per comporre delle équipe di progetto che possano avviare la presa in carico dei primi beneficiari, e siamo inoltre in attesa dell'individuazione del personale di supporto che ci sarà assegnato grazie al bando PON Inclusione. Auspico la massima collaborazione dei cittadini, dei patronati, dei rappresentanti di piccoli gruppi di cittadini, delle associazioni e delle aziende affinché le iniziali e comprensibili difficoltà di avvio di un intervento a elevata complessità gestionale quale il SIA/RED, non ne indeboliscano l'apporto innovativo nell'ambito delle politiche locali di contrasto alla povertà."
La giunta ha infatti approvato una delibera con cui candida a questi programmi alcuni progetti per l'attivazione di tirocini volti all'inclusione attiva di cittadini beneficiari delle misure sperimentali di contrasto alla povertà e di inclusione lavorativa attivate.
La delibera prevede un coinvolgimento fino a un massimo di 24 tirocinanti da impegnare in attività di utilità sociale e miglioramento della vita della comunità cittadina come: la cura dell'igiene urbana, il supporto alle attività di Ruvo Solidale, il miglioramento della fruibilità degli spazi comuni, un impulso ai processi di informatizzazione dell'Ente, la salvaguardia e la promozione del centro storico.
Si tratta di un nuovo passo verso una progettazione basata sul coinvolgimento e sulla collaborazione di numerosi soggetti istituzionali e non: Uffici di Piano, Comuni, Servizi Sanitari territoriali, patronati, aziende e terzo settore, ma anche Assessorato Regionale al Welfare, Ministero delle Politiche Sociali e INPS. Un'integrazione audace che tuttavia consentirà a diversi nuclei familiari in situazioni di vulnerabilità di intraprendere, con il supporto di una rete multidimensionale, percorsi di inclusione sociale e lavorativa.
L'attivazione dei tirocini necessiterà ancora di un po' di tempo: le istanze ad oggi ammesse infatti, sono state istruite solo parzialmente mediante la piattaforma regionale; altre ancora sono in attesa di verifica da parte di INPS e Regione Puglia. Per i beneficiari già individuati saranno avviate a breve le istruttorie comunali di verifica della permanenza dei requisiti, così come richiesto dalla Regione. Successivamente sarà avviata la presa in carico del nucleo familiare del beneficiario, che dovrà impegnarsi non solo a espletare le attività di tirocinio, ma anche a inserire nella rete dei servizi socio-assistenziali e formativi i componenti dell'intero nucleo di appartenenza, al fine di innescare processi inclusivi globali e condivisi.
Proseguono, altresì, in questi giorni gli incontri concertativi e organizzativi con la struttura regionale per l'attuazione del RED e con l'Ufficio di Piano di Corato, che mantiene la titolarità della gestione dell'intera procedura.
"Per il nostro ente – spiega la vicesindaca con delega alle Politiche Sociali, Monica Montaruli –si tratta di un impegno particolarmente rilevante: stiamo valutando una nuova organizzazione per comporre delle équipe di progetto che possano avviare la presa in carico dei primi beneficiari, e siamo inoltre in attesa dell'individuazione del personale di supporto che ci sarà assegnato grazie al bando PON Inclusione. Auspico la massima collaborazione dei cittadini, dei patronati, dei rappresentanti di piccoli gruppi di cittadini, delle associazioni e delle aziende affinché le iniziali e comprensibili difficoltà di avvio di un intervento a elevata complessità gestionale quale il SIA/RED, non ne indeboliscano l'apporto innovativo nell'ambito delle politiche locali di contrasto alla povertà."