Attualità
Raccolta differenziata: «Puntano il dito contro i cittadini per nascondere altre responsabilità»
Il consigliere Piero Paparella: perché non vengono mai applicate sanzioni alla SANB per i suoi disservizi?
Ruvo - domenica 7 maggio 2023
8.13
Si infervora a Ruvo di Puglia il dibattito sulla gestione del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti. I temi sono diversi - raccolta differenziata, tassa sui rifiuti, igiene urbana in generale (per esempio lo sfalcio dell'erba alta), gli impianti regionali di conferimento - e così sulla bilancia, come sempre, ci finiscono da una parte le politiche attuate dall'amministrazione comunale e dall'altra i comportamenti più o meno virtuosi da parte dei cittadini.
«Da sempre le percentuali di raccolta differenziata fatta dai cittadini ruvesi è di primissimo livello e tra le più alte della regione», è la tesi di Piero Paparella, consigliere comunale di Fratelli d'Italia il quale ricorda il titolo di Comune Riciclone che Legambiente attribuì a Ruvo di Puglia. «Eppure sembra che per qualcuno il problema sia sempre e comunque il cittadino ruvese da denigrare pubblicamente con post pubblici discutibili e lontani dalla realtà, perché delle due l'una: o i livelli della raccolta differenziata pubblicizzati ogni anno sono falsi (e non credo) oppure i post di qualcuno servono solo come arma di distrazione di massa pur di dire qualcosa su un tema dove invece le responsabilità maggiori sono della gestione politica e del farraginoso, costoso ed antiquato sistema di raccolta dei rifiuti imposto ai cittadini».
Paparella non nomina mai il sindaco Pasquale Chieco ma è evidente che le sue parole facciano da controcanto alle denunce pubblicate solo qualche ora prima dal sindaco di Ruvo.
«Piuttosto - prosegue Paparella - qualcuno dica nei suoi post pubblici a che punto è la tariffazione puntuale presente negli ultimi due programmi elettorali, a che punto è il contratto della SANB, a che punto è il diserbo meccanico delle strade cittadine, a che punto sono le mini isole ecologiche, a che punto è la realizzazione del nuovo centro di raccolta rifiuti e a che punto è la realizzazione di quello temporaneo, perché non viene dato un numero congruo di buste di differenziata ai cittadini, perché non vengono mai applicate sanzioni alla SANB per i suoi disservizi, perché una società che non dovrebbe fare utili chiude il bilancio con 700.000 euro di utile, e visto che ci siamo, anche a che punto sono i soldi che la regione doveva restituire ai ruvesi per le maggiorazioni FORSU applicate ingiustamente».
«Da sempre le percentuali di raccolta differenziata fatta dai cittadini ruvesi è di primissimo livello e tra le più alte della regione», è la tesi di Piero Paparella, consigliere comunale di Fratelli d'Italia il quale ricorda il titolo di Comune Riciclone che Legambiente attribuì a Ruvo di Puglia. «Eppure sembra che per qualcuno il problema sia sempre e comunque il cittadino ruvese da denigrare pubblicamente con post pubblici discutibili e lontani dalla realtà, perché delle due l'una: o i livelli della raccolta differenziata pubblicizzati ogni anno sono falsi (e non credo) oppure i post di qualcuno servono solo come arma di distrazione di massa pur di dire qualcosa su un tema dove invece le responsabilità maggiori sono della gestione politica e del farraginoso, costoso ed antiquato sistema di raccolta dei rifiuti imposto ai cittadini».
Paparella non nomina mai il sindaco Pasquale Chieco ma è evidente che le sue parole facciano da controcanto alle denunce pubblicate solo qualche ora prima dal sindaco di Ruvo.
«Piuttosto - prosegue Paparella - qualcuno dica nei suoi post pubblici a che punto è la tariffazione puntuale presente negli ultimi due programmi elettorali, a che punto è il contratto della SANB, a che punto è il diserbo meccanico delle strade cittadine, a che punto sono le mini isole ecologiche, a che punto è la realizzazione del nuovo centro di raccolta rifiuti e a che punto è la realizzazione di quello temporaneo, perché non viene dato un numero congruo di buste di differenziata ai cittadini, perché non vengono mai applicate sanzioni alla SANB per i suoi disservizi, perché una società che non dovrebbe fare utili chiude il bilancio con 700.000 euro di utile, e visto che ci siamo, anche a che punto sono i soldi che la regione doveva restituire ai ruvesi per le maggiorazioni FORSU applicate ingiustamente».