Cronaca
Raccoglievano i tartufi con tesserini falsi
Tre persone denunciate dalla Forestale
Ruvo - venerdì 18 marzo 2016
9.02
Giungono a conclusione le indagini condotte dal personale del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Corpo Forestale dello Stato che da mesi attenzionavano alcuni tesserini di idoneità alla raccolta del tartufo, utilizzati da soggetti dediti al prelievo del pregiato tubero all'interno dei boschi del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Ci hanno messo poco gli agenti della Forestale a verificare che i precitati tesserini presentavano anomalie tutte confermate dai successivi controlli amministrativi eseguiti anche in maniera incrociata, presso le autorità preposte al rilascio degli stessi. Di qui è partita un'accurata indagine grazie alla quale si è scoperto le contraffazioni tutte finalizzate alla falsificazione dei tesserini e posta in essere in maniera fraudolenta, non solo per evitare i controlli in campo mostrando agli accertatori un titolo apparentemente idoneo, ma altresì al fine di trarne diretto vantaggio attraverso il mancato pagamento di oneri e tasse e per evitare le sedute di esame necessarie a norma di legge, per l'ottenimento del titolo abilitante. Un'indagine che ha visto la fattiva collaborazione del servizio tecnico e amministrativo dell'Ente Parco da dove sono giunte le prime segnalazioni per gli inquirenti.
Per il Coordinatore del CTA Commissario Capo Giuliano Palomba "la sinergia in essere tra le due amministrazioni ha permesso di scardinare un fenomeno che rischiava di danneggiare una risorsa del territorio e soprattutto quei raccoglitori rispettosi delle regole".
Accertato quindi che timbri, firme e numerazioni con corrispondevano, diversi tesserini sono finiti sotto sequestro e tre soggetti sono stati deferiti alla Magistratura di Bari. Dovranno rispondere dei reati di contraffazione e falsificazione documenti, falso ideologico e materiale
Ci hanno messo poco gli agenti della Forestale a verificare che i precitati tesserini presentavano anomalie tutte confermate dai successivi controlli amministrativi eseguiti anche in maniera incrociata, presso le autorità preposte al rilascio degli stessi. Di qui è partita un'accurata indagine grazie alla quale si è scoperto le contraffazioni tutte finalizzate alla falsificazione dei tesserini e posta in essere in maniera fraudolenta, non solo per evitare i controlli in campo mostrando agli accertatori un titolo apparentemente idoneo, ma altresì al fine di trarne diretto vantaggio attraverso il mancato pagamento di oneri e tasse e per evitare le sedute di esame necessarie a norma di legge, per l'ottenimento del titolo abilitante. Un'indagine che ha visto la fattiva collaborazione del servizio tecnico e amministrativo dell'Ente Parco da dove sono giunte le prime segnalazioni per gli inquirenti.
Per il Coordinatore del CTA Commissario Capo Giuliano Palomba "la sinergia in essere tra le due amministrazioni ha permesso di scardinare un fenomeno che rischiava di danneggiare una risorsa del territorio e soprattutto quei raccoglitori rispettosi delle regole".
Accertato quindi che timbri, firme e numerazioni con corrispondevano, diversi tesserini sono finiti sotto sequestro e tre soggetti sono stati deferiti alla Magistratura di Bari. Dovranno rispondere dei reati di contraffazione e falsificazione documenti, falso ideologico e materiale