Eventi e cultura
Presentato progetto editoriale "Acqua madre della vita" al Salone del libro di Torino
La ruvese Mimma Gattulli tra gli autori del libro
Ruvo - venerdì 10 maggio 2019
9.55
Sono stati presentati alla 32^ edizione del Salone del Libro di Torino i tre volumi editi da Adda per la collana "Leggere la Puglia" promossa dal Consiglio regionale e rientranti nel progetto "Acqua madre della vita" proposto e curato da Emanuela Angiuli.
Il lavoro ha visto la partecipazione di eminenti studiosi e costituisce una sorta di tributo all'Acquedotto Pugliese cui va il merito di assicurare, attraverso un'opera di ingegneria tra le più grandi al mondo, il rifornimento della preziosa risorsa alla regione tra le più sitibonde del Paese.
"Il tema dell'arrivo dell'acqua in Puglia – ha scritto il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo nella presentazione del primo volume della preziosa trilogia – è di straordinaria rilevanza nella storia del Mezzogiorno italiano poiché rappresenta un unicum nei processi di modernizzazione dell'Italia della prima metà del '900".
"Il progetto "Acqua madre della vita" ci ha subito colpiti perché il lavoro mette in luce la singolarità del palazzo sede dell'Acquedotto Pugliese sotto il profilo architettonico – ha detto al Salone del Libro detto Mimma Gattulli, segretario del Consiglio regionale della Puglia e tra gli autori dell'opera - e tende a porlo all'interno della architettura italiana del Novecento; la struttura ed i suoi decori rompono con il contesto urbano che lo circonda e lo proietta in una dimensione neoclassica ideata e realizzata dal Brunetti e dai suoi straordinari disegni che appaiono recuperare la tradizione artistica dalla Puglia e del suo territorio. La pietra che riveste il palazzo ricorda i castelli medievali di Puglia ed i numerosi decori che abbelliscono il palazzo ricordano l'acqua raffigurata quale segno di rinascita."
Uno dei testi dal titolo "Il Palazzo dell'Acquedotto pugliese nell'architettura italiana del Novecento", approfondisce le conoscenze attorno al palazzo di Via Cognetti sede storica dell'Acquedotto; un secondo, "L'archivio dei disegni di Cesare Brunetti", prende in esame aspetti riguardanti l'imponente opera ingegneristica, mentre a raccordare storia e tecnica provvede il volume "Alle fonti del Sele", raccolta di reportage che Giuseppe Ungaretti in veste di inviato scrisse per la Gazzetta del Popolo nel corso del viaggio intrapreso lungo quelle vie dell'acqua che lo condussero sin alle fonti del Sele, lì dove l'Acquedotto nasce per intercettare e convogliare le acque nel lungo viaggio verso la Puglia.
Alla presentazione è intervenuta la curatrice dell'opera, Emanuele Angiuli che ha ricordato ai presenti, tra cui una rappresentanza degli studenti dell'Istituto E. Ferrari di Torino, che i volumi "Il palazzo dell'Acquedotto Pugliese nell'architettura italiana del Novecento", "Giuseppe Ungaretti. Alle fonti del Sele" e "Palazzo dell'Acquedotto pugliese. L'archivio dei disegni di Cesare Brunetti", sono il risultato della ricerca effettuata negli Archivi storici di AQP negli anni 1924-1939 sul palazzo dell'Acquedotto, realizzata in collaborazione con l'Ente autonomo Acquedotto Pugliese.
Il lavoro ha visto la partecipazione di eminenti studiosi e costituisce una sorta di tributo all'Acquedotto Pugliese cui va il merito di assicurare, attraverso un'opera di ingegneria tra le più grandi al mondo, il rifornimento della preziosa risorsa alla regione tra le più sitibonde del Paese.
"Il tema dell'arrivo dell'acqua in Puglia – ha scritto il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo nella presentazione del primo volume della preziosa trilogia – è di straordinaria rilevanza nella storia del Mezzogiorno italiano poiché rappresenta un unicum nei processi di modernizzazione dell'Italia della prima metà del '900".
"Il progetto "Acqua madre della vita" ci ha subito colpiti perché il lavoro mette in luce la singolarità del palazzo sede dell'Acquedotto Pugliese sotto il profilo architettonico – ha detto al Salone del Libro detto Mimma Gattulli, segretario del Consiglio regionale della Puglia e tra gli autori dell'opera - e tende a porlo all'interno della architettura italiana del Novecento; la struttura ed i suoi decori rompono con il contesto urbano che lo circonda e lo proietta in una dimensione neoclassica ideata e realizzata dal Brunetti e dai suoi straordinari disegni che appaiono recuperare la tradizione artistica dalla Puglia e del suo territorio. La pietra che riveste il palazzo ricorda i castelli medievali di Puglia ed i numerosi decori che abbelliscono il palazzo ricordano l'acqua raffigurata quale segno di rinascita."
Uno dei testi dal titolo "Il Palazzo dell'Acquedotto pugliese nell'architettura italiana del Novecento", approfondisce le conoscenze attorno al palazzo di Via Cognetti sede storica dell'Acquedotto; un secondo, "L'archivio dei disegni di Cesare Brunetti", prende in esame aspetti riguardanti l'imponente opera ingegneristica, mentre a raccordare storia e tecnica provvede il volume "Alle fonti del Sele", raccolta di reportage che Giuseppe Ungaretti in veste di inviato scrisse per la Gazzetta del Popolo nel corso del viaggio intrapreso lungo quelle vie dell'acqua che lo condussero sin alle fonti del Sele, lì dove l'Acquedotto nasce per intercettare e convogliare le acque nel lungo viaggio verso la Puglia.
Alla presentazione è intervenuta la curatrice dell'opera, Emanuele Angiuli che ha ricordato ai presenti, tra cui una rappresentanza degli studenti dell'Istituto E. Ferrari di Torino, che i volumi "Il palazzo dell'Acquedotto Pugliese nell'architettura italiana del Novecento", "Giuseppe Ungaretti. Alle fonti del Sele" e "Palazzo dell'Acquedotto pugliese. L'archivio dei disegni di Cesare Brunetti", sono il risultato della ricerca effettuata negli Archivi storici di AQP negli anni 1924-1939 sul palazzo dell'Acquedotto, realizzata in collaborazione con l'Ente autonomo Acquedotto Pugliese.