Pino Minafra
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Eventi e cultura

Pino Minafra, l’innovatore della musica italiana, ora nel Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale

Le opere del poliedrico musicista di Ruvo di Puglia celebrano una carriera all’insegna della libertà espressiva e della contaminazione tra generi

Nel panorama musicale italiano e internazionale, il nome di Pino Minafra risplende come un simbolo di creatività, sperimentazione e apertura culturale.
Nato il 21 luglio 1951 a Ruvo di Puglia, Minafra è uno dei più autorevoli trombettisti e flicornisti italiani, riconosciuto per il suo contributo alla musica jazz d'avanguardia e alla libera improvvisazione. Le sue opere, recentemente catalogate nel prestigioso Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale, rappresentano una testimonianza del suo profondo impatto culturale e artistico.

L'ingresso di Minafra nel mondo della musica non fu casuale, ma segnato da una precoce eredità familiare. Suo padre, cantante lirico amatoriale, lo introdusse ai misteri del suono e della vocalità. Sin da giovane, Pino fu membro del coro dei "Pueri Cantores", dedicandosi a repertori di musica sacra in lingua latina. Questa esperienza formativa non solo plasmò il suo orecchio musicale, ma gli permise di entrare in contatto con un vasto panorama di espressioni sonore, dalle antiche tradizioni musicali fino alle più ardite sperimentazioni contemporanee.

La carriera di Minafra è un mosaico di esperienze diversificate che attraversano generi, epoche e stili. Dopo gli esordi nel canto corale, si avvicinò alle bande musicali, cuore pulsante della tradizione pugliese, per poi proseguire con esperienze nella musica leggera, nel jazz e nelle orchestre sinfoniche. La sua versatilità gli ha permesso di collaborare con artisti di fama internazionale come Patrick Samson e Rocky Roberts, oltre a far parte di un ensemble di ottoni per oltre dieci anni.
Il suo percorso artistico si è sempre mosso lungo un filo conduttore: la libertà di esplorare senza preconcetti ogni dimensione musicale, superando i confini imposti dalle etichette di genere.

Questo approccio aperto e privo di vincoli ha consentito a Minafra di abbracciare una visione universale della musica, nella quale convivono jazz tradizionale, avanguardia contemporanea, improvvisazione e sperimentazione sonora. Egli stesso ha descritto questa filosofia come una liberazione da "muri, complessi e chiusure", che gli ha permesso di affrontare con spirito innovativo ogni progetto artistico.

Nel corso della sua prolifica carriera, Minafra ha dato vita a importanti festival e iniziative culturali, trasformandosi in un punto di riferimento per la scena musicale italiana. La sua dedizione alla musica si è intrecciata anche con la sua vita personale: per oltre cinquant'anni, ha condiviso il cammino artistico con sua moglie, Margherita Porfido, clavicembalista di grande talento, con cui ha realizzato numerose collaborazioni.

Il recente ingresso delle sue opere nel Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale rappresenta un momento di grande prestigio e di riconoscimento istituzionale. Un traguardo che valorizza il suo contributo artistico e garantisce la conservazione e la diffusione del suo lavoro alle generazioni future.

Pino Minafra, con la sua poliedricità e il suo ineguagliabile spirito di innovazione, incarna un ideale di musica che va oltre le barriere stilistiche e temporali. La sua è una storia di incessante ricerca, di amore per ogni forma di espressione musicale e di un'instancabile tensione verso la libertà creativa.
Oggi, più che mai, la sua eredità artistica rappresenta una fonte di ispirazione per musicisti, appassionati e studiosi.
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