Eventi e cultura
Pianoforte in piazza. Grande successo nonostante il gelo
La musica che unisce ed incanta
Ruvo - venerdì 16 dicembre 2016
14.00
La passione riesce a superare ogni ostacolo. La vergogna, la timidezza, il rischio di figuracce. Il passo più difficile è quello da compiere dal proprio posto al pianoforte in piazza castello, il resto va da sé.
Ieri sera, nonostante il freddo e l'umidità che hanno reso il pianoforte davvero difficile da suonare, si sono avvicendate sullo sgabello imbottito, molte persone, di cui tanti giovanissimi. Ecco "play me". Suonami, appunto.
Come una calamita, il pianoforte ha attratto a sé un capannello di gente curiosa e tantissimi ci hanno provato. Molti ragazzini si sono seduti con il maestro Giuseppe Barile, che con pazienza ha seguito i meno esperti, e ha lasciato spazio a chi se la cavava. E quando si sono seduti i professionisti, gli astanti si sono fatti rapire dalla musica che dal vivo, ha sempre un fascino particolare. Incanta, unisce e riscalda.
L'improvvisazione ha avuto la meglio sul maestro Nicola Bucci e una parte del suo coro. Il gruppo giunto in piazza ha attratto l'attenzione, ed è stato invitato, un po' da tutti a prendere in mano la situazione. Le voci si sono alzate calde nella piazza con Hallelujah, del celeberrimo Leonard Cohen. E ha cantato anche chi non era del gruppo, chi non sa cantare, chi non ha una bella voce. I piedi battevano a ritmo, le spalle ondeggiavano.
Lo hanno descritto bene le luci d'artista in via Cattedrale: Ruvo città della musica. La musica appartiene ai cittadini, li unisce, libera dai pensieri martellanti, dalla stanchezza e dal cattivo umore. Tra gli uccelli migranti sulle teste, la barca al centro della piazza che espandeva luce calda e la musica che nasceva da mani sicure, per alcuni minuti Ruvo si è ritrovata intera, compatta e senza conflitti di sorta, a godersi il miracolo. E' questo che la musica può fare, e deve fare, speriamo anche in futuro. Stessa location, stessa filosofia, e qualche grado in più.
foto: Evoluzioni
Ieri sera, nonostante il freddo e l'umidità che hanno reso il pianoforte davvero difficile da suonare, si sono avvicendate sullo sgabello imbottito, molte persone, di cui tanti giovanissimi. Ecco "play me". Suonami, appunto.
Come una calamita, il pianoforte ha attratto a sé un capannello di gente curiosa e tantissimi ci hanno provato. Molti ragazzini si sono seduti con il maestro Giuseppe Barile, che con pazienza ha seguito i meno esperti, e ha lasciato spazio a chi se la cavava. E quando si sono seduti i professionisti, gli astanti si sono fatti rapire dalla musica che dal vivo, ha sempre un fascino particolare. Incanta, unisce e riscalda.
L'improvvisazione ha avuto la meglio sul maestro Nicola Bucci e una parte del suo coro. Il gruppo giunto in piazza ha attratto l'attenzione, ed è stato invitato, un po' da tutti a prendere in mano la situazione. Le voci si sono alzate calde nella piazza con Hallelujah, del celeberrimo Leonard Cohen. E ha cantato anche chi non era del gruppo, chi non sa cantare, chi non ha una bella voce. I piedi battevano a ritmo, le spalle ondeggiavano.
Lo hanno descritto bene le luci d'artista in via Cattedrale: Ruvo città della musica. La musica appartiene ai cittadini, li unisce, libera dai pensieri martellanti, dalla stanchezza e dal cattivo umore. Tra gli uccelli migranti sulle teste, la barca al centro della piazza che espandeva luce calda e la musica che nasceva da mani sicure, per alcuni minuti Ruvo si è ritrovata intera, compatta e senza conflitti di sorta, a godersi il miracolo. E' questo che la musica può fare, e deve fare, speriamo anche in futuro. Stessa location, stessa filosofia, e qualche grado in più.
foto: Evoluzioni