Sindaci Corato Terlizzi Ruvo. <span>Foto Stefano Procacci</span>
Sindaci Corato Terlizzi Ruvo. Foto Stefano Procacci
Politica

Piano Sociale di Zona, anche Ruvo tra le protagoniste

Ieri presentato il progetto nel chiostro del Palazzo di Città di Corato

"Normalmente si misura la tenuta di un ponte a partire dalla solidità del suo pilastro più piccolo. La qualità umana di una società dovrebbe essere misurata a partire dalla qualità della vita dei più deboli". Nella massima di Zygmunt Bauman vi è la filosofia del Piano Sociale di Zona 2022 - 2024, che vede protagoniste le città di Ruvo, Corato e Terlizzi. Un progetto costato circa 30 milioni di euro, che andrà ad aiutare le cosiddette fasce deboli della popolazione delle tre città, che conta circa 100000 abitanti.
I Sindaci e gli Assessori alle Politiche Sociali dei Comuni di Corato, Ruvo di Puglia e Terlizzi, d'intesa con il Responsabile dell'Ufficio di Piano dell'ATS, hanno ritenuto opportuno restituire il lavoro svolto e condividere le linee di indirizzo alla base della programmazione sociale di ATS per il 2022-2024 in favore dei Minori e delle Famiglie, degli Anziani e delle persone con Disabilità, degli Adulti fragili e delle reti sociali del territorio, anche al fine di ricavarne ulteriori indicazioni utili per definire il documento finale del Piano Sociale di Zona di ATS. Così ieri pomeriggio, nel chiostro di Palazzo di Città, è stato presentato il PSZ alla cittadinanza.
Felice Addario, assessore alle Politiche Sociali di Corato: «Questo è un Piano Sociale che, partendo dalla amara consapevolezza dei tanti disagi sociali che oggi abitano le case e le strade delle nostre Città, stanzia circa 30 milioni di euro in servizi che provano ad essere universali: rivolgendosi tanto ai disagi estremi quanto ai ceti medio-alti delle famiglie interessate ad avere, ad esempio, asili nidi o servizi socio-sanitari di qualità per i propri genitori anziani o per i figli disabili;
È Piano Sociale che intende consolidare i servizi classici quali l'assistenza domiciliare per le persone non-autosufficienti, l'educativa domiciliare per le famiglie fragili con minori, i Centri Anti-Violenza e quelli per le Famiglie, i Centri pomeridiani per minori, anziani e disabili e l'assistenza specialistica nelle scuole, provando in alcuni casi ad introdurre dei piccoli cambiamenti che ne potenzino impatto e generatività;
È un Piano Sociale che intende sperimentare servizi innovativi: è il caso del contrasto alla devianza giovanile o del Taxi Sociale, delle borse lavoro per soggetti fragili, del progetto PIPPI, della attività contro il digital divide o di quelle a favore dei minori con sindrome dello spettro autistico, del co-housing per adulti con disabilità e dell'allestimenti dei centri servizi di contrasto alle povertà estreme;
È un Piano Sociale che da un lato punta a rafforzare gli interventi di carattere assistenziale, e dall'altro mira a costruire interventi orientati alla prevenzione dei disagi, ad esempio rispetto ai minori, così come quelli orientati a favorire l'autonomia degli adulti attraverso la formazione ed il lavoro;
È questo infine, un Piano Sociale che intende lavorare al rafforzamento della governance territoriale del Welfare, pienamente consapevole che nessun programma istituzionale a livello locale potrà mai da solo essere sufficiente a rispondere ai bisogni sociali delle persone sia per scarsità di risorse, sia per incapacità di costruire i migliori interventi possibili in solitudine. Per moltiplicare le risorse a disposizione, così come per costruire i migliori interventi possibili, nei prossimi mesi intendiamo allestire dei dispositivi permanenti di concertazione, co-progettazione e realizzazione condivisa degli interventi di welfare con tutti gli attori pubblici e del privato sociale dei tre Comuni».
Soddisfatti del lavoro svolto anche i tre sindaci delle città coinvolte:
Corrado De Benedittis, sindaco di Corato: «É un punto di arrivo importante, passato attraverso gli istituti di partecipazione, con la presenza del nuovo dirigente delle politiche sociali, il dottor Emanuele Università. Un dirigente ad hoc per la causa, ex funzionario della Regione Puglia, al top delle competenze. Questo si riversa in maniera totalmente positiva su questo Piano di Zona. I servizi per i cittadini saranno più efficaci ed efficienti; certamente sarà un percorso lungo, i risultati saranno tangibili a medio, lungo termine. Questo Piano ci aiuterà a non muoverci in maniera randomica, ma ogni cosa sarà ponderata».
Pasquale Chieco, sindaco di Ruvo di Puglia: «L'ormai prossima approvazione del Piano di Zona è un tassello fondamentale per il nostro territorio. Questo investimento robusto di circa 30 milioni di euro, permetterà in maniera efficace di contrastare le maggiori fragilità del nostro territorio, e attivando una serie di azioni, progetti, interventi che andranno a sistemare solo parzialmente i grandi problemi sociali di cui il nostro territorio soffre. Per risolverli in toto servirebbe l'intervento massivo dello Stato».
Michelangelo De Chirico, sindaco di Terlizzi: «Aver redatto questo Piano di Zona ci consentirà di poter dare delle risposte superiori rispetto al passato, ed essere vicini a quei cittadini che necessitano dei bisogni primari. Il Piano è ben articolato e strutturato, saranno poi i fatti a dirci quanto efficace sarà. Questo Piano è un mezzo per annullare le distanze tra istituzioni e popolazione. Terlizzi, Corato e Ruvo ormai condividono non solo vicinanza geografica, ma anche unione di intenti, politici e non. È bello condividere le soluzioni ai problemi, farlo in maniera collegiale può semplificare il lavoro di tutti».
Un progetto ambizioso dunque, complesso quanto necessario, per abbattere ogni barriera di diversità, per appianare, o quantomeno rimodulare, le differenze di qualità della vita, per sopperire ad ogni forma di difficoltà sociale. Un progetto che, se applicato in maniera meticolosa e giudiziosa, migliorerà di fatto la nostra città, il nostro territorio.
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