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Per la Puglia una legge contro la transomofobia

Approvato a maggioranza un disegno di legge in commissione

Approvato a maggioranza - con il voto contrario di FI e DIt/NcI - il disegno di legge recante "Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere".

Le commissioni III e VI, riunite in seduta congiunta hanno dato via libera al provvedimento che approderà in Aula nella sua formulazione originaria, ma in merito al quale le opposizioni hanno annunciato numerosi emendamenti. Il capogruppo di FI, Nino Marmo ha ribadito la contrarietà a che la Regione "assuma un ruolo che non le compete prevedendo l'inserimento nelle scuole di attività di formazione per gli insegnanti e il personale scolastico su temi già previsti dalle linee guida nazionali", mentre la consigliera forzista Francesca Franzoso ha richiamato i colleghi della maggioranza "al senso di responsabilità nei confronti di una legge sulla quale lo stesso ufficio legislativo regionale ha posto questioni di costituzionalità". A favore della proposta si sono schierati Mino Borraccino (SI/LeU) secondo il quale la Puglia si pone come Regione all'avanguardia in merito al contrasto di comportamenti omofobi e discriminatori nei confronti di chiunque abbia un diverso orientamento sessuale e Paolo Pellegrino (PpE) che ha dichiarato di aver ricevuto personalmente dal governatore Emiliano rassicurazioni sulla "disponibilità ad attenuare la portata di norme che potrebbero minare gli assetti cardine della nostra società e ad eliminare dal testo i riferimenti alla promozione della teoria gender".

Il provvedimento, composto da otto articoli, in coerenza con la legislazione nazionale ed europea in materia di diritti fondamentali delle persone, nonché in attuazione dei principi costituzionali di uguaglianza formale e sostanziale e pieno sviluppo della persona umana, rappresenta un programma quadro di interventi volti a favorire il raggiungimento dell'uguaglianza e delle pari opportunità tra le persone a prescindere dal loro orientamento sessuale, identità di genere o condizione intersessuale.

Vengono previste specifiche politiche del lavoro, di formazione e riqualificazione professionale nonché per l'inserimento lavorativo, oltre che istituti volti a garantire la parità di accesso al lavoro.

La Regione inoltre promuove attività di formazione e aggiornamento per gli insegnanti e per tutto il personale scolastico, nonché per i genitori, in materia di contrasto degli stereotipi di genere e di prevenzione del bullismo motivato dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere e interventi a sostegno degli studenti e delle studentesse in ambito scolastico e universitario.

Al fine di sensibilizzare i cittadini al rispetto dei diversi stili di vita così come caratterizzati anche dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere, viene prevista la promozione, anche mediante la collaborazione con le associazioni e le organizzazioni del "terzo settore", di eventi socio-culturali che diffondano la cultura dell'integrazione e della non discriminazione.

La Regione dispone interventi in materia socio-assistenziale e socio-sanitaria di informazione, consulenza e sostegno in favore delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersessuate, nonché delle loro famiglie, e prevede la promozione di percorsi di formazione specifica rivolta agli operatori del settore. In particolare garantisce fin dalla nascita il diritto alla integrità fisica delle persone che presentino condizioni o stati intersessuali.

In coerenza con la normativa regionale vigente, viene promosso il soccorso, la protezione, il sostegno e l'accoglienza alle vittime di discriminazione o di violenza commesse in ragione del loro orientamento sessuale, della loro identità di genere o di una condizione intersessuale mediante i servizi sociali.

Viene istituita nell'ambito dell'Osservatorio regionale delle Politiche sociali, la sezione "Osservatorio regionale sulle discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere". Le funzioni demandate all'Osservatorio consistono nella raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati forniti da tutti i soggetti operanti nel settore, al fine di sviluppare la conoscenza delle problematiche relative alle discriminazioni e alle violenze determinate dall'orientamento sessuale, dall'identità di genere o da una condizione intersessuale e integrare e armonizzare le varie metodologie di intervento adottate nel territorio.

Nell'attività di monitoraggio, l'Osservatorio si avvale della collaborazione di tutti i soggetti che sul territorio rappresentano punti di osservazione del fenomeno e in particolare delle Associazioni per la tutela dei diritti delle persone omosessuali, transessuali e transgender.
Le funzioni del tavolo interassessorile e della task force permanente antiviolenza sono estese alle violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere delle vittime.

Per quanto riguarda il CORECOM, si prevede che tale organismo di garanzia effettui la rilevazione sui contenuti della programmazione televisiva e radiofonica regionale e locale, nonché dei messaggi commerciali e pubblicitari, eventualmente discriminatori rispetto alla pari dignità riconosciuta ai diversi orientamenti sessuali, all'identità di genere o a una condizione intersessuale della persona. Inoltre, il CORECOM è chiamato a garantire adeguati spazi di informazione e di espressione in ordine alla trattazione delle tematiche di cui alla presente proposta di legge.

Infine, la Regione promuove forme di partenariato e di collaborazione con i soggetti che operano nell'ambito dell'informazione e della comunicazione per l'adozione di modelli comunicativi che utilizzino un linguaggio non discriminatorio, non offensivo e non stereotipato nei confronti delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersex.

La legge viene finanziata con uno stanziamento iniziale di 50mila euro.
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