Cronaca
Pascolo trasformato in terreno agricolo nel Parco, in azione i Forestali di Ruvo di Puglia
Sequestrato un terreno di circa 50 ettari e deferito il titolare per violazione alla normativa sull’inquinamento ambientale.
Ruvo - lunedì 1 ottobre 2018
12.21
Grazie alle costanti attività di monitoraggio del territorio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, i Carabinieri Forestali della Stazione Parco di Ruvo di Puglia, hanno scoperto una vasta area di terreno naturale recentemente dissodata e trasformata in terreno agricolo.
L'area sita alla località "Rogadeo" in agro di Bitonto per una superficie di oltre 50 ettari, risulta non solo parte del Parco Nazionale dell'Alta Murgia ma anche area classificata Zona di Protezione Speciale e Sito di importanza Comunitaria, nonchè sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico. I militari hanno altresì accertato che la superficie è stata nel tempo percorsa da incendio e pertanto sottostante al divieto di cambio di destinazione d'uso per effetto della legge in materia di incendi boschivi.
Gli accertamenti in campo hanno potuto verificare, anche grazie ai sistemi ortofotografici, che l'area fino al 2017 conservava ancora le caratteristiche di naturalità presentandosi quale terreno saldo di tipo pascolivo e ospitante la caratteristica vegetazione pseudo steppica delle murge, fortemente tutelata dalla normativa ambientale. Successivamente a tale data, risulta essere avvenuta una radicale trasformazione attraverso la frantumazione e scarificazione del suolo naturale, con un suo evidente cambio d'uso, il tutto finalizzato appunto ad un utilizzo a fini agronomici. Gli accertamenti documentali hanno riscontrato l'assenza dei titoli autorizzativi connessi ai molteplici vincoli ambientali. Non solo l'assenza del nulla osta dell'Ente Parco ma anche degli altri nulla osta paesaggistici, del PPTR Puglia, del Codice Urbani sul Paesaggio e della valutazione di incidenza ambientale.
La distruzione di habitat naturale tipico del Parco è categoricamente vietato dalle norme interne ed europee, per questo l'intera superficie è stata posta sotto sequestro preventivo e il proprietario, C.M. di Bitonto, già in precedenza deferito per stessi reati, è stato nuovamente segnato all'Autorità Giudiziaria di Trani dovendo rispondere delle violazioni ambientali.
A tal proposito precisa il Maggiore Giuliano Palomba Comandante del Reparto Parco di Altamura "Oltre alle consuete violazioni alla normativa ambientale prevista a tutela delle aree protette e dei vincoli paesaggistici, è stata per la prima volta sottoposta all'Autorità Giudiziaria la valutazione di assoggettare i fatti contestati alla nuova fattispecie di cui all'art 452 bis del Codice Penale, inerente il più generale e grave reato di inquinamento ambientale rafforzato della presenza dei precitati vincoli."
L'area sita alla località "Rogadeo" in agro di Bitonto per una superficie di oltre 50 ettari, risulta non solo parte del Parco Nazionale dell'Alta Murgia ma anche area classificata Zona di Protezione Speciale e Sito di importanza Comunitaria, nonchè sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico. I militari hanno altresì accertato che la superficie è stata nel tempo percorsa da incendio e pertanto sottostante al divieto di cambio di destinazione d'uso per effetto della legge in materia di incendi boschivi.
Gli accertamenti in campo hanno potuto verificare, anche grazie ai sistemi ortofotografici, che l'area fino al 2017 conservava ancora le caratteristiche di naturalità presentandosi quale terreno saldo di tipo pascolivo e ospitante la caratteristica vegetazione pseudo steppica delle murge, fortemente tutelata dalla normativa ambientale. Successivamente a tale data, risulta essere avvenuta una radicale trasformazione attraverso la frantumazione e scarificazione del suolo naturale, con un suo evidente cambio d'uso, il tutto finalizzato appunto ad un utilizzo a fini agronomici. Gli accertamenti documentali hanno riscontrato l'assenza dei titoli autorizzativi connessi ai molteplici vincoli ambientali. Non solo l'assenza del nulla osta dell'Ente Parco ma anche degli altri nulla osta paesaggistici, del PPTR Puglia, del Codice Urbani sul Paesaggio e della valutazione di incidenza ambientale.
La distruzione di habitat naturale tipico del Parco è categoricamente vietato dalle norme interne ed europee, per questo l'intera superficie è stata posta sotto sequestro preventivo e il proprietario, C.M. di Bitonto, già in precedenza deferito per stessi reati, è stato nuovamente segnato all'Autorità Giudiziaria di Trani dovendo rispondere delle violazioni ambientali.
A tal proposito precisa il Maggiore Giuliano Palomba Comandante del Reparto Parco di Altamura "Oltre alle consuete violazioni alla normativa ambientale prevista a tutela delle aree protette e dei vincoli paesaggistici, è stata per la prima volta sottoposta all'Autorità Giudiziaria la valutazione di assoggettare i fatti contestati alla nuova fattispecie di cui all'art 452 bis del Codice Penale, inerente il più generale e grave reato di inquinamento ambientale rafforzato della presenza dei precitati vincoli."