Politica
Paparella, FdI: «Sì alle rinnovabili, no allo sconvolgimento del territorio»
La nota stampa a firma del consigliere di opposizione in merito al progetto del parco agrivoltaico
Ruvo - mercoledì 3 luglio 2024
9.52 Comunicato Stampa
«Novità in comune, ma nessuno ne parla. "Sì alle rinnovabili, no allo sconvolgimento del territorio. Non è una semplice zona di produzione agricola, è una zona vincolata che è certamente destinata all'agricoltura, ma che riceve una protezione forte dal punto di vista paesaggistico, identitario. È la nostra storia. Per questo ci opponiamo" … così hanno detto qualche giorno fa per comunicare la loro opposizione al progetto del Parco Eolico. Neanche il tempo di dirlo, ed arriva l'istanza per la valutazione di impatto ambientale di un altro progetto, questa volta di un parco agrivoltaico di 12,4 MWp, che occuperà 20 ettari (non è un errore di battitura) ovvero 200.000 metri quadri di terreno agricolo in località Lama Pagliara».
Inizia così la nota stampa del consigliere Piero Paparella di Fratelli d'Italia.
«Ma non è tutto! L'agrivoltaico da 20 ettari è al confine con un Bene A2 (bene storico culturale di particolare valore architettonico in quanto espressione di caratteri identitari del nostro territorio) ed è a pochissimi metri di distanza dal confine geometrico del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Ma non è tutto! Nelle tavole progettuali e nei fotomontaggi, la presenza del Bene A2 di Jazzo Lama Pagliara viene artatamente "tagliata" per non far vedere il difetto, tranne che in una tavola dove l'area in questione viene segnalata come immobile ed area di notevole interesse pubblico.
Ma non è tutto! Il progetto, che sulla carta è progettato per preservare l'uso agricolo del suolo sottostante, prevede in impianto ad inseguimento solare biassale (ruota su due assi in due direzioni) che sulla carta viene spacciato per avere una altezza massima di 5 metri: in realtà (vedi foto) i 5 metri da terra li avrà solo e soltanto a mezzogiorno quando il sole sarà perpendicolare ai pannelli. In tutto il resto della giornata avrà un'altezza massima di 8 metri (andando oltre ogni limite costruttivo autorizzabile sia dal PRG che dal PUG) ed una distanza dal terreno di 2 metri, pregiudicando del tutto la coltivazione per 20 ettari di terreno che attualmente è in parte seminativo ed in parte mandorleto, in palese violazione del Decreto Legge n.63 del 16 maggio 2024.
Ma non è tutto! L'impianto di agrivoltaico di 20 ettari sarà collegato con un cavidotto interrato che prevedrà lo scavo di strade rurali, tratturi e carrari per svariati km fino ad arrivare nell'agro di Bitonto dove sarà costruita una nuova mega cabina elettrica che a sua volta sarà raggiunta dalla linea elettrica principale con diversi km di una nuova linea elettrica volante poggiata su nuovi tralicci.
Ma non è tutto! I primi Km di cavidotto a partire da Jazzo Lama Pagliara saranno interrati in piena corrispondenza di un reticolo idrogeologico segnalato dal PAI.
Ma non è tutto! Tale intervento di trasformazione di 20 ettari di suolo agricolo a ridosso di un Bene A2 ad alta valenza storica e di notevole interesse pubblico ed alle porte del Parco Nazionale dell'Alta Murgia è contrattualizzato a favore dei proprietari dei suoli con un contributo di 48.000,00 euro annui per 30 anni. Invece per la comunità ed il territorio quali sono i vantaggi?
Ma non è tutto! Se oggi fosse stato in vigore il PUG, ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli artt. 14/S, 23/S, 66/S e 112/P delle NTA, tale intervento non sarebbe mai stato autorizzabile, anche in funzione del fatto che i 20 ettari di terreno si trovano in contesto CR3 che come utilizzo del suolo e norme tecniche di attuazione si rifà integralmente agli art. 6 e 7 e di conseguenza anche all'art. 16 del NTE del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, che vieta espressamente tale realizzazione. Possiamo iniziare a farci qualche domanda al riguardo?
Cosa farà il sindaco? Si esprimerà nuovamente contro o questa volta sarà a favore? Si arrogherà nuovamente il diritto di decidere con una delibera di giunta o questa volta vorrà coinvolgere (come ci auguriamo) il Consiglio Comunale? A voi le dovute risposte, ma soprattutto le dovute considerazioni».
Inizia così la nota stampa del consigliere Piero Paparella di Fratelli d'Italia.
«Ma non è tutto! L'agrivoltaico da 20 ettari è al confine con un Bene A2 (bene storico culturale di particolare valore architettonico in quanto espressione di caratteri identitari del nostro territorio) ed è a pochissimi metri di distanza dal confine geometrico del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Ma non è tutto! Nelle tavole progettuali e nei fotomontaggi, la presenza del Bene A2 di Jazzo Lama Pagliara viene artatamente "tagliata" per non far vedere il difetto, tranne che in una tavola dove l'area in questione viene segnalata come immobile ed area di notevole interesse pubblico.
Ma non è tutto! Il progetto, che sulla carta è progettato per preservare l'uso agricolo del suolo sottostante, prevede in impianto ad inseguimento solare biassale (ruota su due assi in due direzioni) che sulla carta viene spacciato per avere una altezza massima di 5 metri: in realtà (vedi foto) i 5 metri da terra li avrà solo e soltanto a mezzogiorno quando il sole sarà perpendicolare ai pannelli. In tutto il resto della giornata avrà un'altezza massima di 8 metri (andando oltre ogni limite costruttivo autorizzabile sia dal PRG che dal PUG) ed una distanza dal terreno di 2 metri, pregiudicando del tutto la coltivazione per 20 ettari di terreno che attualmente è in parte seminativo ed in parte mandorleto, in palese violazione del Decreto Legge n.63 del 16 maggio 2024.
Ma non è tutto! L'impianto di agrivoltaico di 20 ettari sarà collegato con un cavidotto interrato che prevedrà lo scavo di strade rurali, tratturi e carrari per svariati km fino ad arrivare nell'agro di Bitonto dove sarà costruita una nuova mega cabina elettrica che a sua volta sarà raggiunta dalla linea elettrica principale con diversi km di una nuova linea elettrica volante poggiata su nuovi tralicci.
Ma non è tutto! I primi Km di cavidotto a partire da Jazzo Lama Pagliara saranno interrati in piena corrispondenza di un reticolo idrogeologico segnalato dal PAI.
Ma non è tutto! Tale intervento di trasformazione di 20 ettari di suolo agricolo a ridosso di un Bene A2 ad alta valenza storica e di notevole interesse pubblico ed alle porte del Parco Nazionale dell'Alta Murgia è contrattualizzato a favore dei proprietari dei suoli con un contributo di 48.000,00 euro annui per 30 anni. Invece per la comunità ed il territorio quali sono i vantaggi?
Ma non è tutto! Se oggi fosse stato in vigore il PUG, ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli artt. 14/S, 23/S, 66/S e 112/P delle NTA, tale intervento non sarebbe mai stato autorizzabile, anche in funzione del fatto che i 20 ettari di terreno si trovano in contesto CR3 che come utilizzo del suolo e norme tecniche di attuazione si rifà integralmente agli art. 6 e 7 e di conseguenza anche all'art. 16 del NTE del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, che vieta espressamente tale realizzazione. Possiamo iniziare a farci qualche domanda al riguardo?
Cosa farà il sindaco? Si esprimerà nuovamente contro o questa volta sarà a favore? Si arrogherà nuovamente il diritto di decidere con una delibera di giunta o questa volta vorrà coinvolgere (come ci auguriamo) il Consiglio Comunale? A voi le dovute risposte, ma soprattutto le dovute considerazioni».