Territorio
Novenovenove. Al giro di boa si parla di mobilità sostenibile
E' possibile rendere Ruvo ecologica?
Ruvo - sabato 24 giugno 2017
09.00
In concomitanza del nuovo piano stradale e della regolamentazione della sosta a pagamento, i ragazzi de La capagrossa capeggiati da Ivan Iosca e il consigliere comunale Antonio Mazzone proseguono gli incontri di nove nove nove parlando di energia sostenibile e mobilità sostenibile. Il progetto già attivo in alcune parti dell'Italia del nord e in Europa, è quello di creare una rete urbana ed extraurbana per la mobilità sostenibile.
Meno auto, più biciclette, puntando al benessere delle persone, rendere la città vivibile per chi è diversamente abile, e stabilire relazioni. In una cittadina come Ruvo lasciare l'auto non è impossibile. E rendere le strade sicure per pedoni, ciclisti e automobilisti probabilmente porterebbe a preferire le due ruote alle quattro. Nella breve relazione del consigliere Mazzone si evidenzia come la logistica a pedali porti ad un risparmio economico, ad un benessere psicofisico e ad un indotto economico puntando sul turismo.
Quello che può sembrare utopistico in realtà è decisamente fattibile. Lo racconta Adriano Bottalico di Veloservice, che dal 2009 a Bari in primis, ma anche a Lecce e in città limitrofe porta avanti un progetto di low traffic, offrendo un servizio di Risciò per i turisti che vogliono visitare Bari Vecchia in maniera alternativa. Inoltre con il servizio di bike sharing tantissimi turisti hanno potuto ammirare la città da un'altra prospettiva. A Bari 6000 persone hanno visitato la città in bicicletta e 2500 in bicirisciò.
Veloservice ha quasi raggiunto la sostenibilità economica, in una città del Sud grande e caotica come quella di Bari. Il pensiero di ciò che può accadere in un paese come Ruvo, dove c'è un uso smodato delle auto è un vero pensiero ristoratore. Le proposte che sono arrivate dai tavoli di discussione prevedono una città più sicura ma soprattutto una spinta comunicativa che punti alle nuove generazioni.
Andare a scuola in bicicletta piuttosto che in auto si può. Così come è possibile scegliere di andare a piedi a fare commissioni leggère. Bisogna entrare nell'ottica in cui la bicicletta possa diventare un mezzo interessante, di tendenza e decisamente da preferire.
Intanto fino a settembre il giovedì i corsi cittadini verranno invasi dalle biciclette. Una lunghissima fila di giovani, adulti e soprattutto bambini che occupano le strade imponendo una cultura alternativa, ecologica e di partecipazione. "Perché con le auto vedi solo auto, in bicicletta incontri le persone, le guardi in viso, le puoi salutare e magari sostenere una breve conversazione. Allotanare le auto ci rende più umani, distende i nervi, e ci aiuta a socializzare"
Meno auto, più biciclette, puntando al benessere delle persone, rendere la città vivibile per chi è diversamente abile, e stabilire relazioni. In una cittadina come Ruvo lasciare l'auto non è impossibile. E rendere le strade sicure per pedoni, ciclisti e automobilisti probabilmente porterebbe a preferire le due ruote alle quattro. Nella breve relazione del consigliere Mazzone si evidenzia come la logistica a pedali porti ad un risparmio economico, ad un benessere psicofisico e ad un indotto economico puntando sul turismo.
Quello che può sembrare utopistico in realtà è decisamente fattibile. Lo racconta Adriano Bottalico di Veloservice, che dal 2009 a Bari in primis, ma anche a Lecce e in città limitrofe porta avanti un progetto di low traffic, offrendo un servizio di Risciò per i turisti che vogliono visitare Bari Vecchia in maniera alternativa. Inoltre con il servizio di bike sharing tantissimi turisti hanno potuto ammirare la città da un'altra prospettiva. A Bari 6000 persone hanno visitato la città in bicicletta e 2500 in bicirisciò.
Veloservice ha quasi raggiunto la sostenibilità economica, in una città del Sud grande e caotica come quella di Bari. Il pensiero di ciò che può accadere in un paese come Ruvo, dove c'è un uso smodato delle auto è un vero pensiero ristoratore. Le proposte che sono arrivate dai tavoli di discussione prevedono una città più sicura ma soprattutto una spinta comunicativa che punti alle nuove generazioni.
Andare a scuola in bicicletta piuttosto che in auto si può. Così come è possibile scegliere di andare a piedi a fare commissioni leggère. Bisogna entrare nell'ottica in cui la bicicletta possa diventare un mezzo interessante, di tendenza e decisamente da preferire.
Intanto fino a settembre il giovedì i corsi cittadini verranno invasi dalle biciclette. Una lunghissima fila di giovani, adulti e soprattutto bambini che occupano le strade imponendo una cultura alternativa, ecologica e di partecipazione. "Perché con le auto vedi solo auto, in bicicletta incontri le persone, le guardi in viso, le puoi salutare e magari sostenere una breve conversazione. Allotanare le auto ci rende più umani, distende i nervi, e ci aiuta a socializzare"