Politica
«Non sono coinvolta in illeciti di carattere urbanistico»
L'assessore Caterina Montaruli replica al candidato Antonello Paparella
Ruvo - martedì 14 giugno 2016
7.38
«Quanto dichiarato sul mio conto pubblicamente in piazza dal consigliere comunale Antonello Paparella nella giornata di ieri è completamente falso.
Smentisco infatti nella maniera più ampia e netta di essere coinvolta in illeciti di carattere urbanistico e informo chi sia interessato ad approfondire la questione, che posso produrre una vasta documentazione circa le questioni che riguardano la mia abitazione. Non esistono abusi edilizi che mi riguardano e sulla mia casa non pende alcuna ordinanza di demolizione».
Così Caterina Montaruli, assessore all'Urbanistica al Comune di Ruvo, risponde alle accuse mossegli da Antonello Paparella. «Su questo argomento, peraltro, tutti ricordano come lo stesso presidente del Consiglio Comunale, dott. Franco Catalano, abbia pubblicamente ribadito, proprio nella massima assise cittadina, come "gli atti posti in essere risultano regolari".
A seguire sono poi venute le dichiarazioni dell'UTC, della Provincia, e il pronunciamento del TAR che, con ordinanza del 21 marzo 2013 ha respinto l'istanza cautelare contro il permesso di costruire legittimamente rilasciato, proposta dal mio vicino, per manifesta infondatezza del ricorso.
Tutta questa vicenda nasce dall'accanimento nei miei confronti da parte del mio vicino di casa e dal suo maldestro tentativo di vendicare divergenze professionali che nulla hanno a che fare con questioni edilizie.
Sono ormai diversi anni infatti, che il mio vicino cerca in ogni modo e in ogni sede pretesti contro di me (decine e decine di denunce, minacce, richieste di accertamenti, lettere delatorie e azioni di disturbo), ma l'unica cosa che è riuscito a trovare fino a ora è un rinvio a giudizio da parte del giudice delle indagini preliminari (del 2 marzo 2016) per violenza privata nei miei confronti (art. 610 cp).
Quanto al consigliere Paparella ho poco da dire se non che di certo non può dare a me lezioni di legalità (né di contabilità…): le sue sono le parole di un disperato che prova a buttarla in rissa nel tentativo di recuperare una campagna elettorale in salita, ma la disperazione non è una buona giustificazione per azioni scomposte e disdicevoli, per dichiarazioni a vanvera e per un linguaggio così violento, calunnioso e diffamatorio nei confronti di una persona della quale il paese conosce la storia e che tra qualche giorno tornerà ad essere una semplice cittadina.
Politicamente un disperato, personalmente un villano. Tutelerò la mia reputazione nelle competenti sedi giudiziarie per la diffamazione operata dal consigliere Paparella in pubblica piazza allo scopo di ricavarne beneficio elettorale».
Smentisco infatti nella maniera più ampia e netta di essere coinvolta in illeciti di carattere urbanistico e informo chi sia interessato ad approfondire la questione, che posso produrre una vasta documentazione circa le questioni che riguardano la mia abitazione. Non esistono abusi edilizi che mi riguardano e sulla mia casa non pende alcuna ordinanza di demolizione».
Così Caterina Montaruli, assessore all'Urbanistica al Comune di Ruvo, risponde alle accuse mossegli da Antonello Paparella. «Su questo argomento, peraltro, tutti ricordano come lo stesso presidente del Consiglio Comunale, dott. Franco Catalano, abbia pubblicamente ribadito, proprio nella massima assise cittadina, come "gli atti posti in essere risultano regolari".
A seguire sono poi venute le dichiarazioni dell'UTC, della Provincia, e il pronunciamento del TAR che, con ordinanza del 21 marzo 2013 ha respinto l'istanza cautelare contro il permesso di costruire legittimamente rilasciato, proposta dal mio vicino, per manifesta infondatezza del ricorso.
Tutta questa vicenda nasce dall'accanimento nei miei confronti da parte del mio vicino di casa e dal suo maldestro tentativo di vendicare divergenze professionali che nulla hanno a che fare con questioni edilizie.
Sono ormai diversi anni infatti, che il mio vicino cerca in ogni modo e in ogni sede pretesti contro di me (decine e decine di denunce, minacce, richieste di accertamenti, lettere delatorie e azioni di disturbo), ma l'unica cosa che è riuscito a trovare fino a ora è un rinvio a giudizio da parte del giudice delle indagini preliminari (del 2 marzo 2016) per violenza privata nei miei confronti (art. 610 cp).
Quanto al consigliere Paparella ho poco da dire se non che di certo non può dare a me lezioni di legalità (né di contabilità…): le sue sono le parole di un disperato che prova a buttarla in rissa nel tentativo di recuperare una campagna elettorale in salita, ma la disperazione non è una buona giustificazione per azioni scomposte e disdicevoli, per dichiarazioni a vanvera e per un linguaggio così violento, calunnioso e diffamatorio nei confronti di una persona della quale il paese conosce la storia e che tra qualche giorno tornerà ad essere una semplice cittadina.
Politicamente un disperato, personalmente un villano. Tutelerò la mia reputazione nelle competenti sedi giudiziarie per la diffamazione operata dal consigliere Paparella in pubblica piazza allo scopo di ricavarne beneficio elettorale».