Attualità
Non solo caro-biglietto per Ferrotramviaria, anche ritardi e disagi: la protesta di Rifondazione Comunista Ruvo di Puglia
Rifondazione comunista chiede un incontro con l'assessore regionale ai trasporti Anna Maurodinoia
Ruvo - giovedì 5 gennaio 2023
7.59
L'arrivo del 2023 ha portato un'amara novità per pendolari e viaggiatori di Ferrotramviaria S.p.A.: il prezzo di biglietti e abbonamenti è aumentato di circa il 10%, suscitando ragionevoli malumori a fronte di un servizio scadente che da tempo genere perplessità e facili ironie. Non solo aumenti delle tariffe: i viaggiatori lamentano ritardi, treni soppressi, difficoltà nel trasporto tra Corato e Barletta, scarsa corrispondenza tra gli orari dei bus e dei treni nel trasporto domenicale. Numerosi disagi ai quali seguono puntuali gli aumenti delle tariffe di anno in anno.
In una nota stampa Rifondazione Comunista rammenta che «gli aumenti - stabiliti con provvedimento della Giunta Regionale - sono certamente comprensibili alla luce dei rincari energetici che stiamo sperimentando da circa un anno. Tuttavia, è naturale pretendere che a fronte di un costante aumento dei prezzi di biglietti e abbonamenti corrisponda un servizio di trasporto pubblico che rientri nei limiti della decenza. Lo scorso 8 dicembre la stampa locale riportava l'esasperazione dei viaggiatori bloccati per quattro ore sul Bari-Ruvo delle 13:21 fermo all'altezza di Macchie, rimanendo al buio in un treno privo di servizi igienici. Un caso certamente eccezionale che segue ai frequenti stop fuori programma divenuti ormai una nota abitudine per i pendolari».
«Regione Puglia - si legge ancora - non è solo responsabile dell'aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale ma è anche finanziatrice di Ferrotramviaria S.p.A. come stabilito dalla convenzione che regola il servizio di trasporto pubblico e i vari interventi previsti in materia di sicurezza, infrastrutture e acquisto di nuovi mezzi. Regione Puglia dunque, impegnando fondi pubblici, ha l'onere e il dovere di esercitare un controllo pubblico sul servizio offerto da Ferrotramviaria S.p.A.. Ci chiediamo: Regione Puglia ha contezza del numero di treni soppressi nell'arco di una settimana? Regione Puglia monitora il servizio offerto rispetto agli standard definiti dalla convenzione con Ferrotramviaria S.p.A.? Regione Puglia è in possesso di dati relativi alla soddisfazione dei viaggiatori e riscontri oggettivi rispetto alla qualità del servizio?»
«Non vorremmo che in virtù del servizio essenziale che Ferrotramviaria S.p.A. offre ai comuni del nord-barese, Regione Puglia chiuda un occhio (se non due) sull'evidente peggioramento del servizio a cui si assiste da diversi anni. Crediamo che il trasporto ferroviario sia strategico per promuovere una mobilità sostenibile che combatta l'inquinamento e favorisca la riduzione del ricorso all'auto di proprietà. Tuttavia, come è possibile promuovere la cultura della sostenibilità se il servizio di trasporto offerto da Ferrotramviaria non appare adeguato e conveniente per i cittadini?»
«Come Rifondazione Comunista chiederemo un incontro all'assessore regionale ai trasporti Anna Maurodinoia: la Regione sorvegli attentamente sulla qualità del servizio e su come vengono spesi i soldi pubblici o revochi la concessione a Ferrotramviaria».
In una nota stampa Rifondazione Comunista rammenta che «gli aumenti - stabiliti con provvedimento della Giunta Regionale - sono certamente comprensibili alla luce dei rincari energetici che stiamo sperimentando da circa un anno. Tuttavia, è naturale pretendere che a fronte di un costante aumento dei prezzi di biglietti e abbonamenti corrisponda un servizio di trasporto pubblico che rientri nei limiti della decenza. Lo scorso 8 dicembre la stampa locale riportava l'esasperazione dei viaggiatori bloccati per quattro ore sul Bari-Ruvo delle 13:21 fermo all'altezza di Macchie, rimanendo al buio in un treno privo di servizi igienici. Un caso certamente eccezionale che segue ai frequenti stop fuori programma divenuti ormai una nota abitudine per i pendolari».
«Regione Puglia - si legge ancora - non è solo responsabile dell'aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale ma è anche finanziatrice di Ferrotramviaria S.p.A. come stabilito dalla convenzione che regola il servizio di trasporto pubblico e i vari interventi previsti in materia di sicurezza, infrastrutture e acquisto di nuovi mezzi. Regione Puglia dunque, impegnando fondi pubblici, ha l'onere e il dovere di esercitare un controllo pubblico sul servizio offerto da Ferrotramviaria S.p.A.. Ci chiediamo: Regione Puglia ha contezza del numero di treni soppressi nell'arco di una settimana? Regione Puglia monitora il servizio offerto rispetto agli standard definiti dalla convenzione con Ferrotramviaria S.p.A.? Regione Puglia è in possesso di dati relativi alla soddisfazione dei viaggiatori e riscontri oggettivi rispetto alla qualità del servizio?»
«Non vorremmo che in virtù del servizio essenziale che Ferrotramviaria S.p.A. offre ai comuni del nord-barese, Regione Puglia chiuda un occhio (se non due) sull'evidente peggioramento del servizio a cui si assiste da diversi anni. Crediamo che il trasporto ferroviario sia strategico per promuovere una mobilità sostenibile che combatta l'inquinamento e favorisca la riduzione del ricorso all'auto di proprietà. Tuttavia, come è possibile promuovere la cultura della sostenibilità se il servizio di trasporto offerto da Ferrotramviaria non appare adeguato e conveniente per i cittadini?»
«Come Rifondazione Comunista chiederemo un incontro all'assessore regionale ai trasporti Anna Maurodinoia: la Regione sorvegli attentamente sulla qualità del servizio e su come vengono spesi i soldi pubblici o revochi la concessione a Ferrotramviaria».