Eventi e cultura
Michele Ruol è il vincitore della nona edizione del Premio Fondazione Megamark
Successo per l’iniziativa del Gruppo Megamark che ha visto la partecipazione di Serena Dandini, Luca Ward e sua figlia Guendalina
Ruvo - venerdì 13 settembre 2024
10.23
Leggere fa la differenza, scrivere ancora di più. Queste le prerogative della nona edizione del "Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi", iniziativa dell'omonimo gruppo che, da anni, si pone l'obiettivo di premiare romanzi esordienti votati da una giuria popolare formata da 40 lettori. Il progetto rientra nella kermesse culturale "I Dialoghi di Trani".
A trionfare sulla cinquina di finalisti di quest'anno, durante la cerimonia di premiazione tenutasi ieri sera nella sede del gruppo Megamark a Trani, è stato lo scrittore veneto Michele Ruol, che ha vinto il primo premio di 5.000 euro con il suo "Inventario di quel che resta dopo la foresta che brucia", pubblicato dalla casa editrice pugliese TerraRossa.
Agli altri quattro finalisti di quest'anno ("Signora meraviglia" di Saba Anglana - Sellerio, "L'ultima stagione" di Andrea Bazzanini - Oligo, "I calcagnanti" di Nicolò Moscatelli – La Nave di Teseo, "Spilli" di Greta Olivo – Einaudi), premiati con 2.000 euro, si è aggiunta anche una menzione speciale, "La casa delle orfane bianche" di Fiammetta Palpati. A quest'ultima è spettato un riconoscimento in denaro di 1.000 euro. Tanti i temi trattati, dall'accoglienza e dalla definizione in continua evoluzione di "identità" in "Signora meraviglia", passando per la ribellione rispetto alla realtà e per il salvataggio delle storie che andrebbero perdute in "L'ultima stagione" , sino alla riconoscenza dell'importanza di persone non canoniche per scoprire il mondo e la vita nel romanzo "I calcagnanti". E ancora, in "Spilli" la malattia come metafora per aiutarci a guardare e a superare noi stessi intesi come ostacolo verso i sogni e, nel romanzo vincitore, l'importanza degli oggetti da considerare esseri che costellano le nostre vite, sino alle vicende tragicomiche della mezza età di cui poco si parla in Italia, ma di cui tanto si racconta proprio nell'opera della Palpati.
Prima della proclamazione del vincitore, ogni scrittore ha lasciato al pubblico un consiglio prezioso per chi si avvicina all'affascinante e complesso mondo della scrittura di un romanzo.
«Fare un caffè con i propri fantasmi e con le proprie paure» è stato il suggerimento di Saba, «Leggere tanto per scrivere bene e affinare la tecnica» il monito di Moscatelli, «Scrivere e basta» le parole schiette di Bazzanini.
Secondo Greta Olivo, invece, il segreto è «Non lasciarsi abbattere dalle cose negative né ammaliare da quelle positive», mentre per Fiammetta Palpati «la scrittura è dedizione e sacrificio». Il vincitore, invece, spiega come la scrittura non sia «un processo solitario, ma piuttosto un'occasione di fare comunità e di avere confronti».
L'invito al sogno del Cavaliere del Lavoro Giovanni Pomarico, presidente della Fondazione Megamark, ha concluso la serata, magistralmente condotta da Serena Dandini e impreziosita dalle letture a cura dell'attore e doppiatore Luca Ward e di sua figlia Guendalina, anche lei doppiatrice.
«Anche quest'anno abbiamo scelto di aprire le porte della nostra casa accogliendo finalisti e appassionati della lettura. Insieme abbiamo respirato cultura e ci siamo immersi con emozione nel mondo dei libri. È stata una serata davvero intensa e coinvolgente - ha detto Pomarico – un grazie sentito va alle tante case editrici che ogni anno rispondono "sì" al nostro invito e a tutti gli scrittori che ci hanno regalato pagine di grande emotività. Sono davvero lieto che, ad essere premiata, sia stata la casa editrice pugliese TerraRossa, segno di una fervente attività letteraria nel nostro territorio. Al vincitore Michel Ruol il mio personale augurio di scrivere ancora con la stessa passione e di conseguire altri successi letterari».
A trionfare sulla cinquina di finalisti di quest'anno, durante la cerimonia di premiazione tenutasi ieri sera nella sede del gruppo Megamark a Trani, è stato lo scrittore veneto Michele Ruol, che ha vinto il primo premio di 5.000 euro con il suo "Inventario di quel che resta dopo la foresta che brucia", pubblicato dalla casa editrice pugliese TerraRossa.
Agli altri quattro finalisti di quest'anno ("Signora meraviglia" di Saba Anglana - Sellerio, "L'ultima stagione" di Andrea Bazzanini - Oligo, "I calcagnanti" di Nicolò Moscatelli – La Nave di Teseo, "Spilli" di Greta Olivo – Einaudi), premiati con 2.000 euro, si è aggiunta anche una menzione speciale, "La casa delle orfane bianche" di Fiammetta Palpati. A quest'ultima è spettato un riconoscimento in denaro di 1.000 euro. Tanti i temi trattati, dall'accoglienza e dalla definizione in continua evoluzione di "identità" in "Signora meraviglia", passando per la ribellione rispetto alla realtà e per il salvataggio delle storie che andrebbero perdute in "L'ultima stagione" , sino alla riconoscenza dell'importanza di persone non canoniche per scoprire il mondo e la vita nel romanzo "I calcagnanti". E ancora, in "Spilli" la malattia come metafora per aiutarci a guardare e a superare noi stessi intesi come ostacolo verso i sogni e, nel romanzo vincitore, l'importanza degli oggetti da considerare esseri che costellano le nostre vite, sino alle vicende tragicomiche della mezza età di cui poco si parla in Italia, ma di cui tanto si racconta proprio nell'opera della Palpati.
Prima della proclamazione del vincitore, ogni scrittore ha lasciato al pubblico un consiglio prezioso per chi si avvicina all'affascinante e complesso mondo della scrittura di un romanzo.
«Fare un caffè con i propri fantasmi e con le proprie paure» è stato il suggerimento di Saba, «Leggere tanto per scrivere bene e affinare la tecnica» il monito di Moscatelli, «Scrivere e basta» le parole schiette di Bazzanini.
Secondo Greta Olivo, invece, il segreto è «Non lasciarsi abbattere dalle cose negative né ammaliare da quelle positive», mentre per Fiammetta Palpati «la scrittura è dedizione e sacrificio». Il vincitore, invece, spiega come la scrittura non sia «un processo solitario, ma piuttosto un'occasione di fare comunità e di avere confronti».
L'invito al sogno del Cavaliere del Lavoro Giovanni Pomarico, presidente della Fondazione Megamark, ha concluso la serata, magistralmente condotta da Serena Dandini e impreziosita dalle letture a cura dell'attore e doppiatore Luca Ward e di sua figlia Guendalina, anche lei doppiatrice.
«Anche quest'anno abbiamo scelto di aprire le porte della nostra casa accogliendo finalisti e appassionati della lettura. Insieme abbiamo respirato cultura e ci siamo immersi con emozione nel mondo dei libri. È stata una serata davvero intensa e coinvolgente - ha detto Pomarico – un grazie sentito va alle tante case editrici che ogni anno rispondono "sì" al nostro invito e a tutti gli scrittori che ci hanno regalato pagine di grande emotività. Sono davvero lieto che, ad essere premiata, sia stata la casa editrice pugliese TerraRossa, segno di una fervente attività letteraria nel nostro territorio. Al vincitore Michel Ruol il mio personale augurio di scrivere ancora con la stessa passione e di conseguire altri successi letterari».