Eventi e cultura
Mauro Grumo: l’artista di Ruvo di Puglia celebrato nella mostra “Forma e Colore” a Treviso
Un viaggio postumo tra le suggestioni cromatiche e materiche di un maestro dell’espressionismo astratto e figurativo
Ruvo - giovedì 9 gennaio 2025
Si è conclusa lo scorso 19 dicembre 2024, nella suggestiva cornice di Palazzo Anselmi a Torre dell'Orologio (Treviso), la mostra Forma e Colore, un'appassionata retrospettiva dedicata all'indimenticabile artista ruvese Mauro Grumo (1925-2010).
L'esposizione, curata dai raffinati esperti della Platinum Collection con il contributo critico della Prof.ssa Lorena Gava, ha ritratto un momento di riflessione sulla produzione di un maestro che seppe portare la sua terra natale, Ruvo di Puglia, nel cuore della scena artistica internazionale.
L'arte di Mauro Grumo non può essere confinata entro schemi definiti. Le sue tele, che paiono travalicare la bidimensionalità per assumere un'aura quasi scultorea, si configurano come manifesti espressionistici, ricchi di un'energia vibrante. Le opere esposte, che hanno saputo conquistare il pubblico veneto, spiccavano per una forza comunicativa rara: cromie accese e strutture dense che, come bassorilievi, tradivano una ricerca meticolosa e una capacità magistrale di infondere dinamismo alle superfici pittoriche.
In ogni pennellata di Grumo si ritrova l'eco della sua terra d'origine: il calore del sole pugliese, la ruvidezza della pietra calcarea, il vigore dei paesaggi e dei volti che popolano la sua memoria. Questo legame viscerale con la Puglia è stato il nucleo centrale della sua poetica, che ha saputo declinare con straordinaria versatilità sia attraverso il figurativo che mediante un astrattismo carico di suggestioni.
La carriera di Mauro Grumo è stata, a tutti gli effetti, un viaggio senza confini. Formatosi inizialmente sotto la guida del celebre Federico Spoltore, l'artista trovò nella sua maturità espressiva una dimensione autonoma che lo condusse oltre i limiti geografici. Le sue opere hanno arricchito il panorama artistico italiano, ma hanno anche solcato le più importanti piazze internazionali: da New York a Parigi, da Stoccolma a Mosca, passando per Madrid e Berlino.
La mostra Forma e Colore si è inserita in una lunga tradizione di retrospettive dedicate all'artista, come le memorabili esposizioni "Incontri d'Arte" del 2015 a Venezia, quelle presso la Pinacoteca Comunale di Ruvo di Puglia nel 2017, o ancora "Les couleurs de l'art" a Parigi nel 2018 e "Viaggio in Italia" a Berlino nel 2023. Ogni evento ha rappresentato un tassello di una carriera che, anche postuma, continua a ispirare generazioni di artisti e appassionati.
Tra i numerosi critici che hanno analizzato il lavoro di Grumo, spicca Vittorio Sgarbi, il quale ha elogiato l'artista per la sua capacità di restituire, attraverso una pennellata densa e una tavolozza esplosiva, la vitalità primordiale della Puglia. Secondo Sgarbi, Grumo riuscì a trasporre sulla tela "la forza inespressa, la violenza e l'energia vibrante che agitano sotterraneamente la superficie della sua terra".
Il maestro pugliese, con il suo stile unico, seppe coniugare tensione drammatica e armonia visiva, rendendo le sue opere un'esperienza immersiva, capace di evocare paesaggi e figure, ma anche i suoni, i profumi e l'atmosfera di una terra arcaica.
Con la chiusura di Forma e Colore, l'eredità di Mauro Grumo è la garanzia di una testimonianza preziosa della ricchezza culturale pugliese e italiana. Ogni sua opera, con le sue pennellate materiche e i contrasti cromatici marcati, continua a parlare un linguaggio universale, capace di abbattere barriere geografiche e temporali.
La mostra ha celebrato il talento di un artista, ricordando quanto sia fondamentale preservare e promuovere il patrimonio culturale che, come quello di Mauro Grumo, affonda le sue radici nelle profondità delle nostre tradizioni e della nostra storia.
L'esposizione, curata dai raffinati esperti della Platinum Collection con il contributo critico della Prof.ssa Lorena Gava, ha ritratto un momento di riflessione sulla produzione di un maestro che seppe portare la sua terra natale, Ruvo di Puglia, nel cuore della scena artistica internazionale.
L'arte di Mauro Grumo non può essere confinata entro schemi definiti. Le sue tele, che paiono travalicare la bidimensionalità per assumere un'aura quasi scultorea, si configurano come manifesti espressionistici, ricchi di un'energia vibrante. Le opere esposte, che hanno saputo conquistare il pubblico veneto, spiccavano per una forza comunicativa rara: cromie accese e strutture dense che, come bassorilievi, tradivano una ricerca meticolosa e una capacità magistrale di infondere dinamismo alle superfici pittoriche.
In ogni pennellata di Grumo si ritrova l'eco della sua terra d'origine: il calore del sole pugliese, la ruvidezza della pietra calcarea, il vigore dei paesaggi e dei volti che popolano la sua memoria. Questo legame viscerale con la Puglia è stato il nucleo centrale della sua poetica, che ha saputo declinare con straordinaria versatilità sia attraverso il figurativo che mediante un astrattismo carico di suggestioni.
La carriera di Mauro Grumo è stata, a tutti gli effetti, un viaggio senza confini. Formatosi inizialmente sotto la guida del celebre Federico Spoltore, l'artista trovò nella sua maturità espressiva una dimensione autonoma che lo condusse oltre i limiti geografici. Le sue opere hanno arricchito il panorama artistico italiano, ma hanno anche solcato le più importanti piazze internazionali: da New York a Parigi, da Stoccolma a Mosca, passando per Madrid e Berlino.
La mostra Forma e Colore si è inserita in una lunga tradizione di retrospettive dedicate all'artista, come le memorabili esposizioni "Incontri d'Arte" del 2015 a Venezia, quelle presso la Pinacoteca Comunale di Ruvo di Puglia nel 2017, o ancora "Les couleurs de l'art" a Parigi nel 2018 e "Viaggio in Italia" a Berlino nel 2023. Ogni evento ha rappresentato un tassello di una carriera che, anche postuma, continua a ispirare generazioni di artisti e appassionati.
Tra i numerosi critici che hanno analizzato il lavoro di Grumo, spicca Vittorio Sgarbi, il quale ha elogiato l'artista per la sua capacità di restituire, attraverso una pennellata densa e una tavolozza esplosiva, la vitalità primordiale della Puglia. Secondo Sgarbi, Grumo riuscì a trasporre sulla tela "la forza inespressa, la violenza e l'energia vibrante che agitano sotterraneamente la superficie della sua terra".
Il maestro pugliese, con il suo stile unico, seppe coniugare tensione drammatica e armonia visiva, rendendo le sue opere un'esperienza immersiva, capace di evocare paesaggi e figure, ma anche i suoni, i profumi e l'atmosfera di una terra arcaica.
Con la chiusura di Forma e Colore, l'eredità di Mauro Grumo è la garanzia di una testimonianza preziosa della ricchezza culturale pugliese e italiana. Ogni sua opera, con le sue pennellate materiche e i contrasti cromatici marcati, continua a parlare un linguaggio universale, capace di abbattere barriere geografiche e temporali.
La mostra ha celebrato il talento di un artista, ricordando quanto sia fondamentale preservare e promuovere il patrimonio culturale che, come quello di Mauro Grumo, affonda le sue radici nelle profondità delle nostre tradizioni e della nostra storia.