Cronaca
Lo spaccio anche durante il lockdown, la base era Palo: 19 arresti
L’operazione ha riguardato anche Modugno, Bitonto, Corato, Bisceglie, Trani e Ruvo di Puglia
Ruvo - lunedì 10 gennaio 2022
10.13
19 arresti per spaccio di droga, pure in pieno lockdown, fra Palo del Colle e dintorni. È scattato all'alba il blitz dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta che hanno chiuso un'inchiesta condotta nei primi sei mesi del 2020, periodo in cui non si poteva neanche uscire da casa se non per la spesa o per altre esigenze.
Nonostante ciò centinaia di clienti - segnalati come assuntori di droga alla Prefettura - raggiungevano Palo del Colle per incontrare i pusher e comprare droga, in particolare eroina, venduta a 15 euro al grammo (con sconti sino a 13 euro), ma anche cocaina e marijuana. Nella notte appena trascorsa, 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Bari sono stati impegnati in un'operazione antidroga fra Palo del Colle, Modugno, Bitonto, Corato, Bisceglie, Trani e Ruvo di Puglia.
Sono complessivamente 19 (fra cui due cugini omonimi di Palo del Colle, Vito Giuseppe Marcello, di 26 e di 28 anni, che avrebbero gestito la fitta rete dei pusher, nda) i soggetti raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare (9 in carcere, altrettanti ai domiciliari oltre a 1 divieto di dimora), emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Paola Angela De Santis, su richiesta del pubblico ministero della Procura della Repubblica del capoluogo, Lanfranco Marazia.
Gli arrestati, a cui il Tribunale di Bari ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, sono accusati a vario titolo dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con l'aggravante dell'ingente quantitativo. Le indagini, svolte nel primo semestre del 2020, durante il lockdown disposto dal Governo per fronteggiare la prima fase della pandemia, hanno evidenziato l'esistenza di una cospicua attività di spaccio di stupefacenti con base logistica a Palo del Colle. I traffici illeciti riguardavano ogni tipo di stupefacente, con una certa predilezione per l'eroina , chiamata «la nera» nel gergo criptico adoperato da spacciatori e acquirenti nel corso delle conversazioni intercettate. Al centro delle indagini i cugini Marcello, presunti protagonisti di un traffico di droga destinato, da un lato, a soddisfare le esigenze di acquisto per consumo personale di alcuni assuntori locali e dall'altro ad alimentare la filiera di spaccio al dettaglio in altri comuni.
Un duplice livello di operatività con lo stupefacente, di natura eterogenea, che veniva venduto sia in considerevoli quantità (a "pezzi interi" di decine di grammi) ad altri soggetti, dimoranti in altri comuni che, a loro volta, lo smerciavano nei propri territori, sia al dettaglio, nelle piazze di spaccio di Palo e dintorni, avvalendosi della collaborazione di altre persone a cui sarebbe stato affidato il ruolo di presidiare i siti, secondo una turnazione quotidiana che li vedeva attivi sino a sera.
Sono stati oltre 7mila, in 3 mesi, i casi di spaccio monitorati, con i 150 assuntori che, incuranti delle restrizioni Covid, giungevano a Palo per approvvigionarsi di droga. Le cessioni documentate avvenivano in prossimità di zone molto frequentate, come la stazione,, il cimitero e la villa comunale. Tra i luoghi utilizzati anche la sede dell'associazione "Beneficienza per Palo", ove molti degli indagati erano soliti trattenersi per pianificare, secondo gli inquirenti, i propri traffici illeciti.
Durante il periodo delle indagini sul campo, sono state arrestate 15 persone e denunciate altre 5. «Dalle investigazioni viene fuori l'allarmante constatazione di un massiccio ritorno al consumo di eroina - spiegano i Carabinieri - resa particolarmente attrattiva dal prezzo più basso rispetto a quello di altre sostanze».
Nonostante ciò centinaia di clienti - segnalati come assuntori di droga alla Prefettura - raggiungevano Palo del Colle per incontrare i pusher e comprare droga, in particolare eroina, venduta a 15 euro al grammo (con sconti sino a 13 euro), ma anche cocaina e marijuana. Nella notte appena trascorsa, 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Bari sono stati impegnati in un'operazione antidroga fra Palo del Colle, Modugno, Bitonto, Corato, Bisceglie, Trani e Ruvo di Puglia.
Sono complessivamente 19 (fra cui due cugini omonimi di Palo del Colle, Vito Giuseppe Marcello, di 26 e di 28 anni, che avrebbero gestito la fitta rete dei pusher, nda) i soggetti raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare (9 in carcere, altrettanti ai domiciliari oltre a 1 divieto di dimora), emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Paola Angela De Santis, su richiesta del pubblico ministero della Procura della Repubblica del capoluogo, Lanfranco Marazia.
Gli arrestati, a cui il Tribunale di Bari ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, sono accusati a vario titolo dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con l'aggravante dell'ingente quantitativo. Le indagini, svolte nel primo semestre del 2020, durante il lockdown disposto dal Governo per fronteggiare la prima fase della pandemia, hanno evidenziato l'esistenza di una cospicua attività di spaccio di stupefacenti con base logistica a Palo del Colle. I traffici illeciti riguardavano ogni tipo di stupefacente, con una certa predilezione per l'eroina , chiamata «la nera» nel gergo criptico adoperato da spacciatori e acquirenti nel corso delle conversazioni intercettate. Al centro delle indagini i cugini Marcello, presunti protagonisti di un traffico di droga destinato, da un lato, a soddisfare le esigenze di acquisto per consumo personale di alcuni assuntori locali e dall'altro ad alimentare la filiera di spaccio al dettaglio in altri comuni.
Un duplice livello di operatività con lo stupefacente, di natura eterogenea, che veniva venduto sia in considerevoli quantità (a "pezzi interi" di decine di grammi) ad altri soggetti, dimoranti in altri comuni che, a loro volta, lo smerciavano nei propri territori, sia al dettaglio, nelle piazze di spaccio di Palo e dintorni, avvalendosi della collaborazione di altre persone a cui sarebbe stato affidato il ruolo di presidiare i siti, secondo una turnazione quotidiana che li vedeva attivi sino a sera.
Sono stati oltre 7mila, in 3 mesi, i casi di spaccio monitorati, con i 150 assuntori che, incuranti delle restrizioni Covid, giungevano a Palo per approvvigionarsi di droga. Le cessioni documentate avvenivano in prossimità di zone molto frequentate, come la stazione,, il cimitero e la villa comunale. Tra i luoghi utilizzati anche la sede dell'associazione "Beneficienza per Palo", ove molti degli indagati erano soliti trattenersi per pianificare, secondo gli inquirenti, i propri traffici illeciti.
Durante il periodo delle indagini sul campo, sono state arrestate 15 persone e denunciate altre 5. «Dalle investigazioni viene fuori l'allarmante constatazione di un massiccio ritorno al consumo di eroina - spiegano i Carabinieri - resa particolarmente attrattiva dal prezzo più basso rispetto a quello di altre sostanze».