Territorio
Le imprenditrici agricole della Puglia sfidano la crisi
Sono circa 24mila le aziende agricole rosa nella regione
Ruvo - mercoledì 5 agosto 2020
Comunicato Stampa
Infaticabili, resilienti e tenaci sono le donne in agricoltura che in Puglia stanno affrontando con energia e caparbietà la ripresa dopo la crisi causata dal Covid, un esercito di quasi 24mila aziende rosa che stanno guidando la risalita. È quanto afferma Coldiretti Puglia, commentando i dati del IV Rapporto sull'imprenditoria femminile di Unioncamere.
«Sono le donne a dare una spallata alla crisi, con le loro attività multifunzionali e la capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell'ambiente, la tutela della qualità della vita, l'attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi, dalle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici, ai mercati di Campagna Amica e all'agriturismo», dichiara la pugliese Floriana Fanizza, leader regionale e nazionale di Coldiretti Donne Impresa.
In Puglia le aziende rosa sono 23.639, di cui 7.356 nella provincia di Bari, cioè nella nostra regione quasi una azienda agricola su 3 è guidata da donne e cresce anche il numero di agriturismi in rosa (+ 3,7%), a dimostrazione di quanto le imprenditrici siano riuscite, aggiunge Coldiretti Puglia, a cogliere al massimo le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura.
«Abbiamo bisogno di sburocratizzazione – ha aggiunto la responsabile Fanizza - di fare impresa con i tempi delle imprese e non della politica, perché per le donne lavorare in campagna è una scelta professionale portata avanti per reale passione e per spirito imprenditoriale, come testimoniato sovente da strutturazioni aziendali complesse e fatturati importanti che va incentivata e sostenuta per non svilire e disperdere questo enorme patrimonio di menti e passioni femminili».
La burocrazia ruba fino a 100 giorni all'anno al lavoro in azienda ma soprattutto frena con le inefficienze l'avvio di nuove attività e l'ingresso delle donne nell'attività di impresa in Puglia. «Per questo va avviato immediatamente un programma di semplificazione in agricoltura e vanno attuati strumenti incentivanti, liberando a beneficio delle imprese le risorse non ancora spese del PSR e dando corso senza ulteriore indugio ai pagamenti delle domande che già risultano in graduatoria, con le istruttorie già completate. Alle imprese agricole serve oggi liquidità immediata».
Coldiretti chiede una stretta sulle politiche regionali che facciano proprie e declinino sul territorio «le direzioni di intervento definite dal Dipartimento per le pari opportunità, quali l'accesso al credito e la formazione finanziaria, la promozione del digitale, oltre a nuovi strumenti di welfare e di conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa», conclude la responsabile Fanizza.
«Sono le donne a dare una spallata alla crisi, con le loro attività multifunzionali e la capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell'ambiente, la tutela della qualità della vita, l'attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi, dalle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici, ai mercati di Campagna Amica e all'agriturismo», dichiara la pugliese Floriana Fanizza, leader regionale e nazionale di Coldiretti Donne Impresa.
In Puglia le aziende rosa sono 23.639, di cui 7.356 nella provincia di Bari, cioè nella nostra regione quasi una azienda agricola su 3 è guidata da donne e cresce anche il numero di agriturismi in rosa (+ 3,7%), a dimostrazione di quanto le imprenditrici siano riuscite, aggiunge Coldiretti Puglia, a cogliere al massimo le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura.
«Abbiamo bisogno di sburocratizzazione – ha aggiunto la responsabile Fanizza - di fare impresa con i tempi delle imprese e non della politica, perché per le donne lavorare in campagna è una scelta professionale portata avanti per reale passione e per spirito imprenditoriale, come testimoniato sovente da strutturazioni aziendali complesse e fatturati importanti che va incentivata e sostenuta per non svilire e disperdere questo enorme patrimonio di menti e passioni femminili».
La burocrazia ruba fino a 100 giorni all'anno al lavoro in azienda ma soprattutto frena con le inefficienze l'avvio di nuove attività e l'ingresso delle donne nell'attività di impresa in Puglia. «Per questo va avviato immediatamente un programma di semplificazione in agricoltura e vanno attuati strumenti incentivanti, liberando a beneficio delle imprese le risorse non ancora spese del PSR e dando corso senza ulteriore indugio ai pagamenti delle domande che già risultano in graduatoria, con le istruttorie già completate. Alle imprese agricole serve oggi liquidità immediata».
Coldiretti chiede una stretta sulle politiche regionali che facciano proprie e declinino sul territorio «le direzioni di intervento definite dal Dipartimento per le pari opportunità, quali l'accesso al credito e la formazione finanziaria, la promozione del digitale, oltre a nuovi strumenti di welfare e di conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa», conclude la responsabile Fanizza.