Religioni
La reliquia del Beato Rosario Livatino a Ruvo di Puglia: un ponte tra fede e giustizia nel segno di Santa Lucia
Un incontro tra la memoria di Santa Lucia e il martirio del giudice ucciso dalla mafia, per riscoprire il valore della testimonianza cristiana e dell’impegno civile
Ruvo - venerdì 15 novembre 2024
Dall'8 all'11 dicembre, la parrocchia Santa Lucia a Ruvo di Puglia, guidata da don Nicolò Tempesta, accoglierà la reliquia del Beato Rosario Livatino, il giovane magistrato siciliano ucciso dalla mafia nel 1990.
Un evento di straordinaria portata spirituale e civile, che unisce la memoria del martire della giustizia con quella di Santa Lucia, offrendo alla comunità un'occasione per riflettere sulla santità incarnata nella vita quotidiana e sull'impegno per il bene comune.
La scelta di celebrare il centenario della parrocchia di Santa Lucia intrecciando le figure di Lucia di Siracusa e Rosario Livatino non è casuale. Don Nicolò ci racconta come entrambi furono giovani laici siciliani, entrambi martiri "in odium fidei", entrambi testimoni di un amore radicale per la verità e la giustizia. Se Santa Lucia affrontò il martirio durante le persecuzioni cristiane del IV secolo, Rosario Livatino trovò la morte per mano della mafia, un potere oscuro che egli non esitò a sfidare con fermezza e fede. Le loro vite, sebbene vissute in contesti storici differenti, offrono un messaggio comune: il Cristianesimo è chiamato a essere presenza viva e trasformante nel mondo, capace di illuminare anche i momenti più bui della storia.
Il percorso spirituale e formativo inizierà domenica 8 dicembre con la recita del Rosario e una Celebrazione Eucaristica, per poi svilupparsi nei giorni successivi attraverso momenti di riflessione, preghiera e sensibilizzazione.
Lunedì 9 dicembre, presso l'Auditorium del Liceo "Orazio Tedone", si terrà un incontro sul tema "Essere giusti oggi: si può, si deve!", rivolto agli studenti delle scuole superiori. Il Procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, guiderà il dialogo, evidenziando come l'eredità morale e professionale del giudice Livatino rappresenti un faro per le nuove generazioni.
Martedì 10 dicembre, la riflessione coinvolgerà gli studenti delle scuole medie, con l'incontro "È possibile una città giusta?". Moderato dal dott. Gaetano de Bari e dall'avv. Edgardo Bisceglia, l'evento affronterà temi legati alla legalità e all'importanza di costruire comunità fondate sul rispetto e sulla giustizia. La giornata si concluderà con un gesto simbolico e concreto: la benedizione di un defibrillatore donato dall'associazione "Ruvo Lab - Laboratorio culturale", per rendere la parrocchia un luogo cardioprotetto, ulteriore segno di cura verso la comunità.
Mercoledì 11 dicembre sarà dedicato alla preghiera e al raccoglimento, con una giornata di adorazione eucaristica e la Celebrazione solenne, al termine della quale la reliquia del Beato Livatino ripartirà, lasciando alla comunità un'eredità di ispirazione e di impegno.
Al centro di questa straordinaria esperienza, le parole di Rosario Livatino risuonano con forza:
«Decidere è scegliere […]; e scegliere è una delle cose più difficili che l'uomo sia chiamato a fare […]. Il rendere giustizia è realizzazione di sé, è preghiera, è dedizione di sé a Dio».
In queste righe, tratte dai suoi diari, emerge la visione profonda del magistrato come servitore di una giustizia che non è solo legge, ma anche espressione di umanità, comprensione e fede. Livatino ci invita a vedere il rendere giustizia non come un atto freddo e burocratico, ma come una vocazione che trascende il mero dovere, un incontro con l'altro da vivere con umiltà.
L'esempio di Rosario Livatino e di Santa Lucia diventa un appello universale: vivere la fede non come un rifugio individuale, ma come una forza trasformativa, capace di illuminare il mondo.
Celebrando il centenario della parrocchia con questo evento, la comunità di Ruvo di Puglia onora la propria tradizione, ma aprendosi al futuro, riaffermando che la santità non è un privilegio riservato a pochi, ma una possibilità per tutti coloro che scelgono di vivere con coraggio, giustizia e amore.
Un evento di straordinaria portata spirituale e civile, che unisce la memoria del martire della giustizia con quella di Santa Lucia, offrendo alla comunità un'occasione per riflettere sulla santità incarnata nella vita quotidiana e sull'impegno per il bene comune.
La scelta di celebrare il centenario della parrocchia di Santa Lucia intrecciando le figure di Lucia di Siracusa e Rosario Livatino non è casuale. Don Nicolò ci racconta come entrambi furono giovani laici siciliani, entrambi martiri "in odium fidei", entrambi testimoni di un amore radicale per la verità e la giustizia. Se Santa Lucia affrontò il martirio durante le persecuzioni cristiane del IV secolo, Rosario Livatino trovò la morte per mano della mafia, un potere oscuro che egli non esitò a sfidare con fermezza e fede. Le loro vite, sebbene vissute in contesti storici differenti, offrono un messaggio comune: il Cristianesimo è chiamato a essere presenza viva e trasformante nel mondo, capace di illuminare anche i momenti più bui della storia.
Il percorso spirituale e formativo inizierà domenica 8 dicembre con la recita del Rosario e una Celebrazione Eucaristica, per poi svilupparsi nei giorni successivi attraverso momenti di riflessione, preghiera e sensibilizzazione.
Lunedì 9 dicembre, presso l'Auditorium del Liceo "Orazio Tedone", si terrà un incontro sul tema "Essere giusti oggi: si può, si deve!", rivolto agli studenti delle scuole superiori. Il Procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, guiderà il dialogo, evidenziando come l'eredità morale e professionale del giudice Livatino rappresenti un faro per le nuove generazioni.
Martedì 10 dicembre, la riflessione coinvolgerà gli studenti delle scuole medie, con l'incontro "È possibile una città giusta?". Moderato dal dott. Gaetano de Bari e dall'avv. Edgardo Bisceglia, l'evento affronterà temi legati alla legalità e all'importanza di costruire comunità fondate sul rispetto e sulla giustizia. La giornata si concluderà con un gesto simbolico e concreto: la benedizione di un defibrillatore donato dall'associazione "Ruvo Lab - Laboratorio culturale", per rendere la parrocchia un luogo cardioprotetto, ulteriore segno di cura verso la comunità.
Mercoledì 11 dicembre sarà dedicato alla preghiera e al raccoglimento, con una giornata di adorazione eucaristica e la Celebrazione solenne, al termine della quale la reliquia del Beato Livatino ripartirà, lasciando alla comunità un'eredità di ispirazione e di impegno.
Al centro di questa straordinaria esperienza, le parole di Rosario Livatino risuonano con forza:
«Decidere è scegliere […]; e scegliere è una delle cose più difficili che l'uomo sia chiamato a fare […]. Il rendere giustizia è realizzazione di sé, è preghiera, è dedizione di sé a Dio».
In queste righe, tratte dai suoi diari, emerge la visione profonda del magistrato come servitore di una giustizia che non è solo legge, ma anche espressione di umanità, comprensione e fede. Livatino ci invita a vedere il rendere giustizia non come un atto freddo e burocratico, ma come una vocazione che trascende il mero dovere, un incontro con l'altro da vivere con umiltà.
L'esempio di Rosario Livatino e di Santa Lucia diventa un appello universale: vivere la fede non come un rifugio individuale, ma come una forza trasformativa, capace di illuminare il mondo.
Celebrando il centenario della parrocchia con questo evento, la comunità di Ruvo di Puglia onora la propria tradizione, ma aprendosi al futuro, riaffermando che la santità non è un privilegio riservato a pochi, ma una possibilità per tutti coloro che scelgono di vivere con coraggio, giustizia e amore.