Religioni
"La pace tra slanci e ferialità", il documento della Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali
Le riflessioni della CDAL dopo la Marcia della Pace tenutasi a gennaio a Ruvo di Puglia
Ruvo - martedì 25 febbraio 2020
11.07 Comunicato Stampa
All'indomani della Marcia diocesana della Pace, tenutati lo scorso 26 gennaio a Ruvo di Puglia, la Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali ha stilato un documento che ha titolato ""La pace tra slanci e serialità" in cui racchiudere le riflessioni scaturite in sede di evento e che intende condividere con l'intera comunità ecclesiale e civile.
Questi i punti evidenziati dalla CDAL:
La marcia della Pace avrà avuto senso se riusciremo a vivere la ferialità della Pace: ciò implica un continuo ripensamento sul versante educativo ad aprire gli orizzonti, a qualificare la nostra presenza, a declinare la Pace nei tanti significati che l'oggi presenta ed esige. - l'invito conclusivo della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali.
Questi i punti evidenziati dalla CDAL:
- La marcia è stata partecipatissima - si legge nel testo - e, a detta di tanti, apprezzata sia per il coinvolgimento del territorio, delle scuole, delle Istituzioni (presenti sindaci e rappresentanti istituzionali di tutte e quattro le nostre città), sia per la qualità degli interventi proposti, in primis quello di don Tonio dell'Olio.
- La gioia per quanto abbiamo vissuto insieme, non ci esime dal prendere in considerazione alcuni fatti ed eventi immediatamente successivi al 26 gennaio, che molto hanno a che vedere con la Pace, a partire dall'appuntamento appena celebrato a Bari alla presenza del Papa, "Mediterraneo, frontiera di Pace". Sicuramente a questo appuntamento non abbiamo dato l'importanza dovuta, in termini di attenzione, riflessione, preghiera e partecipazione: è passato un po' troppo in sordina nella nostra realtà diocesana.
- Dal globale al locale, ha a che vedere con la Pace anche la macchina fatta esplodere a Ruvo l'11 febbraio scorso, nei pressi della parrocchia Immacolata, segno inequivocabile di un territorio, quello delle nostre città, pesantemente segnato dalla mano della criminalità, da un preoccupante ritorno allo spaccio, dall'illegalità diffusa che, tollerata, rischia di diventare sistema, ma anche da episodi di vandalismo, di deturpamento e incuria dell'ambiente, spie di una cittadinanza scarsamente esercitata. Rispetto a queste situazioni, è più faticosa la presa di coscienza, la mobilitazione, il coordinamento tra società civile e Istituzioni, le alleanze virtuose.
- A questo proposito, - conclude il documento della CDAL - invitiamo le nostre associazioni a tener allenato lo sguardo, allargandolo sul mondo, ma anche focalizzandolo sul nostro territorio e a tener conto, proprio per i nostri percorsi educativi, non solo della lettura dei problemi, ma anche delle risorse che la nostra realtà potenzialmente offre.
La marcia della Pace avrà avuto senso se riusciremo a vivere la ferialità della Pace: ciò implica un continuo ripensamento sul versante educativo ad aprire gli orizzonti, a qualificare la nostra presenza, a declinare la Pace nei tanti significati che l'oggi presenta ed esige. - l'invito conclusivo della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali.