Vita di città
L’Ottavario del Corpus Domini: intervista a Raffaele Campanale, presidente del Comitato Feste Patronali
Tradizione e innovazione si fondono in una festa secolare
Ruvo - venerdì 7 giugno 2024
9.13
La Festa dell'Ottavario del Corpus Domini a Ruvo di Puglia è una celebrazione che affonda le sue radici nella storia e nella cultura locale, rappresentando un momento di forte unione comunitaria e spirituale. Questa intervista a Raffaele Campanale, che ringraziamo, ci offre uno sguardo approfondito su vari aspetti della festa, dalle sue origini storiche e il significato culturale, alle sfide organizzative e alle novità dell'edizione di quest'anno.
Signor Campanale, può raccontarci l'importanza storica e culturale della Festa dell'Ottavario del Corpus Domini per la comunità di Ruvo di Puglia?
«La Festa dell'Ottavario del Corpus Domini ha un significato storico e culturale profondo per la comunità di Ruvo di Puglia. Questa tradizione secolare celebra l'Eucaristia, cuore della vita cristiana, e rappresenta un momento di forte identità religiosa per il popolo ruvese. Si racconta che la tradizione sia stata originata da un prodigio avvenuto durante una processione del Corpus Domini, quando il cavallo del Conte Carafa di Ruvo si inginocchiò davanti al Santissimo Sacramento. Tuttavia, alcuni studiosi di storia locale stanno mettendo in discussione queste origini leggendarie approfondendo gli studi, ribadendo che l'Ottavario, nonostante sia sempre stata una ricorrenza molto sentita dalla comunità, non è la festa patronale che invece cade il 3 febbraio con la solennità di San Biagio».
Quali sono le principali novità e gli elementi tradizionali che caratterizzano l'edizione di quest'anno della festa?
«Quest'anno, l'edizione dell'Ottavario del Corpus Domini combina novità e tradizioni. Gli elementi tradizionali includono la solenne Messa, le processioni eucaristiche, le benedizioni sugli altari allestiti dalle Confraternite e la partecipazione delle bande musicali che accompagnano le celebrazioni».
Qual è il ruolo della musica nelle celebrazioni del Corpus Domini e come vengono scelte le bande musicali che partecipano?
«La musica è fondamentale nelle celebrazioni del Corpus Domini, creando un'atmosfera solenne e festosa. Le formazioni musicali sono scelte con la priorità di dare lustro e visibilità alle bande ruvesi, molto conosciute anche nei paesi limitrofi per la loro eccellente capacità di eseguire un repertorio adatto ad ogni occasione, contribuendo a rendere le celebrazioni ancora più coinvolgenti».
Quali sono le sfide principali nell'organizzazione di un evento così complesso e lungo nel tempo?
«Le sfide nell'organizzazione dell'Ottavario sono tante e includono la coordinazione di vari eventi religiosi, culturali e musicali, la gestione della sicurezza durante le processioni e il coinvolgimento di numerosi volontari e associazioni locali. È cruciale garantire che le tradizioni siano rispettate mentre si introducono nuove iniziative per mantenere l'interesse della comunità. Per quest'anno la sfida principale è stata quella di riportare la maestosità delle luminarie che la città ha chiesto a gran voce; una sfida che abbiamo accettato soprattutto per fare in modo che la città fosse un po' più attratta da questa festa che un tempo era molto più sentita e partecipata. Per il momento, pare che la comunità stia apprezzando tutti i nostri sforzi».
Ci può parlare dell'importanza della partecipazione delle Confraternite, delle autorità civili e militari, e dei fedeli alla processione?
«La partecipazione delle Confraternite, delle autorità civili e militari e dei fedeli è essenziale per il successo della festa. Le Confraternite organizzano gli altari e coordinano le cerimonie religiose, le autorità civili e militari conferiscono solennità all'evento. Mi piacerebbe vedere le Confraternite più coinvolte, più partecipative e più interessate a questa festa. Grazie a un loro futuro impegno si potrebbe fare molto di più».
In che modo la festa contribuisce al rafforzamento della fede e della comunità locale?
«Si tratta di una festa che rafforza la fede e l'unità della comunità locale attraverso momenti di preghiera, processioni e celebrazioni collettive. Questi eventi offrono l'opportunità di condividere tradizioni e rafforzare i legami interpersonali, promuovendo un senso di appartenenza e continuità culturale».
In che modo il Comitato Feste Patronali lavora per mantenere viva la tradizione e allo stesso tempo innovare la festa?
«Il Comitato Feste Patronali bilancia tradizione e innovazione introducendo nuove attività e attrazioni mentre preserva i rituali storici. Questo include l'organizzazione di concerti, esibizioni artistiche e altre iniziative culturali che arricchiscono l'esperienza della festa, mantenendola rilevante per le generazioni più giovani».
Abbiamo notato che si è instaurato un gemellaggio con gli altri comitati delle feste patronali della diocesi. Potrebbe raccontarci come è nata questa iniziativa? In che modo intendete sviluppare e consolidare questa unione? Avete in programma iniziative condivise o progetti comuni che potrebbero coinvolgere le diverse comunità della diocesi?
«Il gemellaggio con gli altri comitati delle feste patronali della diocesi è nato per creare una rete di collaborazione e scambio culturale. Questa unione permette di condividere risorse e idee per l'organizzazione delle feste. Non abbiamo ancora un progetto vero e proprio, ma si prevedono iniziative condivise con gli altri presidenti di comitato, come concerti intercomunali, mostre itineranti e progetti educativi per rafforzare il senso di appartenenza e solidarietà tra le città della diocesi».
Come vede il futuro della Festa dell'Ottavario del Corpus Domini a Ruvo di Puglia e quali sono i suoi desideri e speranze per le edizioni future?
«Il futuro di questa festa voglio vederlo con ottimismo, con l'obiettivo di continuare a preservare le tradizioni storiche integrando nuove iniziative. Si spera in una maggiore collaborazione tra le associazioni locali e lo sviluppo di progetti che promuovano cultura e fede. L'auspicio è che la festa continui a essere un momento di forte aggregazione e celebrazione per molti anni a venire, in modo che possa tornare ad essere la festa che la città aspetta, ma per questo occorre la collaborazione fattiva di tutti».
Signor Campanale, può raccontarci l'importanza storica e culturale della Festa dell'Ottavario del Corpus Domini per la comunità di Ruvo di Puglia?
«La Festa dell'Ottavario del Corpus Domini ha un significato storico e culturale profondo per la comunità di Ruvo di Puglia. Questa tradizione secolare celebra l'Eucaristia, cuore della vita cristiana, e rappresenta un momento di forte identità religiosa per il popolo ruvese. Si racconta che la tradizione sia stata originata da un prodigio avvenuto durante una processione del Corpus Domini, quando il cavallo del Conte Carafa di Ruvo si inginocchiò davanti al Santissimo Sacramento. Tuttavia, alcuni studiosi di storia locale stanno mettendo in discussione queste origini leggendarie approfondendo gli studi, ribadendo che l'Ottavario, nonostante sia sempre stata una ricorrenza molto sentita dalla comunità, non è la festa patronale che invece cade il 3 febbraio con la solennità di San Biagio».
Quali sono le principali novità e gli elementi tradizionali che caratterizzano l'edizione di quest'anno della festa?
«Quest'anno, l'edizione dell'Ottavario del Corpus Domini combina novità e tradizioni. Gli elementi tradizionali includono la solenne Messa, le processioni eucaristiche, le benedizioni sugli altari allestiti dalle Confraternite e la partecipazione delle bande musicali che accompagnano le celebrazioni».
Qual è il ruolo della musica nelle celebrazioni del Corpus Domini e come vengono scelte le bande musicali che partecipano?
«La musica è fondamentale nelle celebrazioni del Corpus Domini, creando un'atmosfera solenne e festosa. Le formazioni musicali sono scelte con la priorità di dare lustro e visibilità alle bande ruvesi, molto conosciute anche nei paesi limitrofi per la loro eccellente capacità di eseguire un repertorio adatto ad ogni occasione, contribuendo a rendere le celebrazioni ancora più coinvolgenti».
Quali sono le sfide principali nell'organizzazione di un evento così complesso e lungo nel tempo?
«Le sfide nell'organizzazione dell'Ottavario sono tante e includono la coordinazione di vari eventi religiosi, culturali e musicali, la gestione della sicurezza durante le processioni e il coinvolgimento di numerosi volontari e associazioni locali. È cruciale garantire che le tradizioni siano rispettate mentre si introducono nuove iniziative per mantenere l'interesse della comunità. Per quest'anno la sfida principale è stata quella di riportare la maestosità delle luminarie che la città ha chiesto a gran voce; una sfida che abbiamo accettato soprattutto per fare in modo che la città fosse un po' più attratta da questa festa che un tempo era molto più sentita e partecipata. Per il momento, pare che la comunità stia apprezzando tutti i nostri sforzi».
Ci può parlare dell'importanza della partecipazione delle Confraternite, delle autorità civili e militari, e dei fedeli alla processione?
«La partecipazione delle Confraternite, delle autorità civili e militari e dei fedeli è essenziale per il successo della festa. Le Confraternite organizzano gli altari e coordinano le cerimonie religiose, le autorità civili e militari conferiscono solennità all'evento. Mi piacerebbe vedere le Confraternite più coinvolte, più partecipative e più interessate a questa festa. Grazie a un loro futuro impegno si potrebbe fare molto di più».
In che modo la festa contribuisce al rafforzamento della fede e della comunità locale?
«Si tratta di una festa che rafforza la fede e l'unità della comunità locale attraverso momenti di preghiera, processioni e celebrazioni collettive. Questi eventi offrono l'opportunità di condividere tradizioni e rafforzare i legami interpersonali, promuovendo un senso di appartenenza e continuità culturale».
In che modo il Comitato Feste Patronali lavora per mantenere viva la tradizione e allo stesso tempo innovare la festa?
«Il Comitato Feste Patronali bilancia tradizione e innovazione introducendo nuove attività e attrazioni mentre preserva i rituali storici. Questo include l'organizzazione di concerti, esibizioni artistiche e altre iniziative culturali che arricchiscono l'esperienza della festa, mantenendola rilevante per le generazioni più giovani».
Abbiamo notato che si è instaurato un gemellaggio con gli altri comitati delle feste patronali della diocesi. Potrebbe raccontarci come è nata questa iniziativa? In che modo intendete sviluppare e consolidare questa unione? Avete in programma iniziative condivise o progetti comuni che potrebbero coinvolgere le diverse comunità della diocesi?
«Il gemellaggio con gli altri comitati delle feste patronali della diocesi è nato per creare una rete di collaborazione e scambio culturale. Questa unione permette di condividere risorse e idee per l'organizzazione delle feste. Non abbiamo ancora un progetto vero e proprio, ma si prevedono iniziative condivise con gli altri presidenti di comitato, come concerti intercomunali, mostre itineranti e progetti educativi per rafforzare il senso di appartenenza e solidarietà tra le città della diocesi».
Come vede il futuro della Festa dell'Ottavario del Corpus Domini a Ruvo di Puglia e quali sono i suoi desideri e speranze per le edizioni future?
«Il futuro di questa festa voglio vederlo con ottimismo, con l'obiettivo di continuare a preservare le tradizioni storiche integrando nuove iniziative. Si spera in una maggiore collaborazione tra le associazioni locali e lo sviluppo di progetti che promuovano cultura e fede. L'auspicio è che la festa continui a essere un momento di forte aggregazione e celebrazione per molti anni a venire, in modo che possa tornare ad essere la festa che la città aspetta, ma per questo occorre la collaborazione fattiva di tutti».