Enti locali
L'incerto destino della SANB mette in difficoltà i comuni
A Molfetta rinviato il punto sulla ricapitalizzazione. Bitonto soffre
Ruvo - martedì 1 ottobre 2019
13.00
Fatica ancora a risolversi la questione legata all'avvio della SANB e alla sua ricapitalizzazione. La società di servizi di gestione e raccolta dei rifiuti che avrebbe dovuto funzionare nei territorio di Corato, Ruvo di Puglia, Bitonto, Molfetta e Terlizzi attende di essere ricapitalizzata e sta mettendo in difficoltà l'amministrazione comunale di Molfetta.
Se l'ok alla ricapitalizzazione è arrivato da Terlizzi, Ruvo di Puglia e Bitonto, Corato e Molfetta non si sono ancora espressi. Corato, a causa della fine anticipata dell'amministrazione comunale, non è riuscita a perfezionare l'atto amministrativo; a Molfetta, il punto sulla ricapitalizzazione del SANB nel consiglio comunale celebratosi ieri ha fatto vacillare l'amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Minervini.
Il consiglio comunale della città costiera, infatti, ha deciso di rinviare ieri il punto sulla ricapitalizzazione della società a causa di alcuni "strappi" dentro e fuori la maggioranza del sindaco Minervini. Anche le opposizioni, infatti, che erano sempre state compatte alle forze di maggioranza su questo argomento, sembrano stiano cercando di smarcarsi dagli impegni, lasciando ogni decisione all'amministrazione comunale.
Tutto rinviato al 7 ottobre. Sarà allora, in occasione dell'aggiornamento della seduta del consiglio comunale, che l'assemblea dovrò decidere se ricapitalizzare la società finita in liquidazione nel 2017 a causa dei ritardi delle amministrazioni comunali, oppure no.
Un progetto per il quale, almeno a Bitonto, non esistono alternative: a causa della legge regionale del 2012 il comune non può più affidare il servizio di gestione dei rifiuti all'Azienda Servizi Vari perchè al suo interno vi è una componente privata. Nè la soluzione della liquidazione della parte privata appare possibile perchè il Comune non ha abbastanza fondi a disposizione per acquistare le quote del socio privato.
Quel che è certo è che, fino a quando la situazione della SANB non sarà definita, il Comune non potrà effettuare, attraverso l'ASV, investimenti per il miglioramento della raccolta dei rifiuti, per l'ampliamento della raccolta porta a porta, per contrastare il fenomeno degli abbandoni abusivi di immondizia e rottami o per la pulizia di cassonetti e strade.
Intanto il consigliere comunale di Molfetta Pasquale Mancini ha stigmatizzato il rinvio della decisione, puntando l'obiettivo sulle 157 famiglie di lavoratori della ASM e della TRASMAR che ancora non conoscono il proprio destino lavorativo.
«Incontreremo i lavoratori di quelle aziende perché è solo insieme a loro che possiamo decidere se mandare davvero all'aria il futuro dei loro figli o caricarci quel fardello di responsabilità che altri - tutti gli altri - ieri sera hanno lasciato per strada come una qualsiasi busta di immondizia» scrive Mancini.
Se l'ok alla ricapitalizzazione è arrivato da Terlizzi, Ruvo di Puglia e Bitonto, Corato e Molfetta non si sono ancora espressi. Corato, a causa della fine anticipata dell'amministrazione comunale, non è riuscita a perfezionare l'atto amministrativo; a Molfetta, il punto sulla ricapitalizzazione del SANB nel consiglio comunale celebratosi ieri ha fatto vacillare l'amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Minervini.
Il consiglio comunale della città costiera, infatti, ha deciso di rinviare ieri il punto sulla ricapitalizzazione della società a causa di alcuni "strappi" dentro e fuori la maggioranza del sindaco Minervini. Anche le opposizioni, infatti, che erano sempre state compatte alle forze di maggioranza su questo argomento, sembrano stiano cercando di smarcarsi dagli impegni, lasciando ogni decisione all'amministrazione comunale.
Tutto rinviato al 7 ottobre. Sarà allora, in occasione dell'aggiornamento della seduta del consiglio comunale, che l'assemblea dovrò decidere se ricapitalizzare la società finita in liquidazione nel 2017 a causa dei ritardi delle amministrazioni comunali, oppure no.
Un progetto per il quale, almeno a Bitonto, non esistono alternative: a causa della legge regionale del 2012 il comune non può più affidare il servizio di gestione dei rifiuti all'Azienda Servizi Vari perchè al suo interno vi è una componente privata. Nè la soluzione della liquidazione della parte privata appare possibile perchè il Comune non ha abbastanza fondi a disposizione per acquistare le quote del socio privato.
Quel che è certo è che, fino a quando la situazione della SANB non sarà definita, il Comune non potrà effettuare, attraverso l'ASV, investimenti per il miglioramento della raccolta dei rifiuti, per l'ampliamento della raccolta porta a porta, per contrastare il fenomeno degli abbandoni abusivi di immondizia e rottami o per la pulizia di cassonetti e strade.
Intanto il consigliere comunale di Molfetta Pasquale Mancini ha stigmatizzato il rinvio della decisione, puntando l'obiettivo sulle 157 famiglie di lavoratori della ASM e della TRASMAR che ancora non conoscono il proprio destino lavorativo.
«Incontreremo i lavoratori di quelle aziende perché è solo insieme a loro che possiamo decidere se mandare davvero all'aria il futuro dei loro figli o caricarci quel fardello di responsabilità che altri - tutti gli altri - ieri sera hanno lasciato per strada come una qualsiasi busta di immondizia» scrive Mancini.