L’ANPI di Ruvo ricorda Saverio De Palo
Le parole dell’associazione in occasione del 79° anniversario dalla sua morte
Il 20 dicembre 1944 Saverio De Palo fu fucilato nei pressi di Dova Superiore, località della Val Borbera sull'appennino ligure.
Il partigiano "Macchi" era stato arrestato da una pattuglia tedesca durante il rastrellamento che in quelle settimane di dicembre aveva investito le valli della zona.
De Palo era impegnato in una rischiosissima missione di collegamento su incarico del comando della 58^ Brigata Garibaldi "Oreste", presso la quale era in forza come membro in borghese del Servizio Informazioni e Polizia.
Torturato dai nemici, non cedette e non tradì i suoi compagni, preferendo la morte.
Il suo cadavere fu ritrovato alcuni giorni dopo nei boschi di Dova, congelato e ricoperto dalla neve che cadeva copiosa.
De Palo era giunto alla lotta partigiana dopo una lunga storia di militanza antifascista, iniziata a Ruvo con l'avvicinamento agli ideali marxisti e proseguita fino a Genova, dove era emigrato negli anni Trenta. Cospiratore comunista negli anni della clandestinità imposta dal fascismo, dopo l'8 settembre 1943 era divenuto organizzatore dei GAP genovesi e si era occupato di avviare le operazioni di sabotaggio del piano di distruzione del porto di Genova, predisposto dalle forze di occupazione tedesca.
Salito in montagna nel 1944 con i partigiani della III^ Brigata Liguria, era sopravvissuto all'eccidio della Benedicta, passando poi nelle fila della Brigata Buranello e infine nella Brigata Oreste.
Il suo contributo alla lotta di Liberazione gli valse la Medaglia d'Argento al Valor Militare.