Scuola e Lavoro
“Itel”: una eccellenza internazionale made in Ruvo
Con “Amiderha” un altro passo verso il futuro
Ruvo - lunedì 7 marzo 2016
Un acceleratore lineare di protoni per la cura dei tumori. È l'ennesimo progetto a cui sta lavorando la "Itel Telecomunicazioni", azienda che ha sede a Ruvo, ormai specializzata nella realizzazione di macchinari ad alta tecnologia per la radioterapia e la diagnostica per immagini.
Un progetto, "Amiderha" il suo nome, che mira ad abbattere i costi di costruzione installazione ed esercizio di un complesso macchinario che è in grado di curare localmente, e quindi senza coinvolgere altri organi del corpo umano, se non quelle colpite da tumori, il 95% delle neoplasie riducendo la percentuale di recidive e di metastasi. Un obiettivo, quello che si è posto la "Itel" che la pone sempre più nel panorama delle aziende italiane di eccellenza. Un risultato perseguito sin dal 1982, anno di fondazione dell'azienda, che l'ha portata ad essere leader nel settore grazie anche a soluzioni tecnologiche brevettate a livello mondiale. Oggi l'azienda ruvese è un punto di riferimento di istituzioni private ed enti pubblici, in 40 diversi Paesi.
La "Itel" impiega circa 80 dipendenti che hanno una età media di 35 anni. Il 70% di essi è in possesso di una laurea in Ingegneria, Fisica nucleare, Farmacia e Biologia. Il 30% del personale è di sesso femminile. Attualmente è alla ricerca di altre 8 figure professionali, non solo ingegneri o chimici, ma anche periti tecnici. Segno questo che l'azienda è in continua espansione.
Ma quale è il segreto per una eccellenza tutta pugliese? La ricerca. La "Itel" infatti è dotata di un propri laboratorio di sviluppo e ricerca a cui destina il 24% del suo fatturato. Una ricerca che verte essenzialmente sulla iterazione tra la meccatronica, la compatibilità elettromagnetica e le radiazioni ionizzanti per fini diagnostici e terapeutici. Con l'obiettivo della riduzione dei costi di costruzione e gestione di macchinari diagnostici sempre più in grado di curare malattie come i tumori, attraverso l'uso appropriato delle onde elettromagnetiche.
(Mino Ciocia)
Un progetto, "Amiderha" il suo nome, che mira ad abbattere i costi di costruzione installazione ed esercizio di un complesso macchinario che è in grado di curare localmente, e quindi senza coinvolgere altri organi del corpo umano, se non quelle colpite da tumori, il 95% delle neoplasie riducendo la percentuale di recidive e di metastasi. Un obiettivo, quello che si è posto la "Itel" che la pone sempre più nel panorama delle aziende italiane di eccellenza. Un risultato perseguito sin dal 1982, anno di fondazione dell'azienda, che l'ha portata ad essere leader nel settore grazie anche a soluzioni tecnologiche brevettate a livello mondiale. Oggi l'azienda ruvese è un punto di riferimento di istituzioni private ed enti pubblici, in 40 diversi Paesi.
La "Itel" impiega circa 80 dipendenti che hanno una età media di 35 anni. Il 70% di essi è in possesso di una laurea in Ingegneria, Fisica nucleare, Farmacia e Biologia. Il 30% del personale è di sesso femminile. Attualmente è alla ricerca di altre 8 figure professionali, non solo ingegneri o chimici, ma anche periti tecnici. Segno questo che l'azienda è in continua espansione.
Ma quale è il segreto per una eccellenza tutta pugliese? La ricerca. La "Itel" infatti è dotata di un propri laboratorio di sviluppo e ricerca a cui destina il 24% del suo fatturato. Una ricerca che verte essenzialmente sulla iterazione tra la meccatronica, la compatibilità elettromagnetica e le radiazioni ionizzanti per fini diagnostici e terapeutici. Con l'obiettivo della riduzione dei costi di costruzione e gestione di macchinari diagnostici sempre più in grado di curare malattie come i tumori, attraverso l'uso appropriato delle onde elettromagnetiche.
(Mino Ciocia)