
Religioni
Intervista a Domenico Tambone: il legame profondo con la Confraternita di San Rocco
Gli Otto Santi e la notte più attesa e più lunga dell’anno a Ruvo di Puglia
Ruvo - mercoledì 16 aprile 2025
La Settimana Santa rubastina è un viaggio nell'anima, un cammino di fede che attraversa il tempo e le generazioni. Tra i momenti più solenni e attesi, la processione degli Otto Santi illumina la notte più lunga dell'anno con il suo carico di emozioni e spiritualità.
Domenico Tambone, confratello della Confraternita Opera Pia San Rocco, vive questa tradizione con un'intensità che si tramanda da padre in figlio. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare il suo legame con questo rito millenario.
Un legame che nasce nel cuore della mia famiglia
Domenico, quando hai iniziato a sentire questa forte devozione per il simulacro degli Otto Santi?
"La mia devozione è nata quasi per destino, grazie a mio padre Biagio e a mio nonno Mimmo. Sono stati loro a trasmettermi l'amore per questa tradizione e il fervore per quella notte unica. Ricordo ancora quando, all'età di quattro anni, mio padre mi prese per mano e mi portò dietro la statua. Per poche ore, respirai la solennità di quel momento. Da allora, ogni anno, quella notte è diventata parte di me."
Ci sono altre figure nella tua famiglia che ti hanno guidato in questo percorso?
"Sì, mio nonno Matteo, che è stato Priore della Purificazione Addolorata. Con lui ho imparato il vero significato della fede, dell'amore per le confraternite e per i riti della Settimana Santa. Il suo esempio mi ha insegnato a vivere questa tradizione non come un semplice spettatore, ma come un custode di un'eredità preziosa."
Dalla vocazione all'impegno: il mio ruolo nella Confraternita di San Rocco
Come sei entrato a far parte della Confraternita di San Rocco?
"La mia forte devozione per il simulacro degli Otto Santi mi ha spinto a intraprendere un percorso ben preciso. Prima come Novizio, poi come Confratello. Ogni passo mi ha avvicinato sempre di più al cuore pulsante della processione. Da dieci anni, inoltre, ho l'onore di ricoprire il ruolo di segretario della Confraternita, vivendo da vicino i preparativi e ogni momento che precede il sacro corteo. È una responsabilità che porto con orgoglio."
Un'emozione che si rinnova ogni anno
Quali sensazioni provi durante la processione?
"Non si possono descrivere a parole. Ogni anno, quando la processione si mette in cammino e la statua degli Otto Santi attraversa le strade di Ruvo, sento un nodo alla gola. È un viaggio interiore, un momento in cui il tempo sembra sospeso. È un'emozione che si rinnova, che cresce dentro di me con la stessa forza della prima volta. In quella notte, ogni pensiero e ogni preghiera si concentrano sulla Passione di Cristo, fino all'alba, quando il buio lascia spazio alla luce della Pasqua."
Domenico Tambone, confratello della Confraternita Opera Pia San Rocco, vive questa tradizione con un'intensità che si tramanda da padre in figlio. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare il suo legame con questo rito millenario.
Un legame che nasce nel cuore della mia famiglia
Domenico, quando hai iniziato a sentire questa forte devozione per il simulacro degli Otto Santi?
"La mia devozione è nata quasi per destino, grazie a mio padre Biagio e a mio nonno Mimmo. Sono stati loro a trasmettermi l'amore per questa tradizione e il fervore per quella notte unica. Ricordo ancora quando, all'età di quattro anni, mio padre mi prese per mano e mi portò dietro la statua. Per poche ore, respirai la solennità di quel momento. Da allora, ogni anno, quella notte è diventata parte di me."
Ci sono altre figure nella tua famiglia che ti hanno guidato in questo percorso?
"Sì, mio nonno Matteo, che è stato Priore della Purificazione Addolorata. Con lui ho imparato il vero significato della fede, dell'amore per le confraternite e per i riti della Settimana Santa. Il suo esempio mi ha insegnato a vivere questa tradizione non come un semplice spettatore, ma come un custode di un'eredità preziosa."
Dalla vocazione all'impegno: il mio ruolo nella Confraternita di San Rocco
Come sei entrato a far parte della Confraternita di San Rocco?
"La mia forte devozione per il simulacro degli Otto Santi mi ha spinto a intraprendere un percorso ben preciso. Prima come Novizio, poi come Confratello. Ogni passo mi ha avvicinato sempre di più al cuore pulsante della processione. Da dieci anni, inoltre, ho l'onore di ricoprire il ruolo di segretario della Confraternita, vivendo da vicino i preparativi e ogni momento che precede il sacro corteo. È una responsabilità che porto con orgoglio."
Un'emozione che si rinnova ogni anno
Quali sensazioni provi durante la processione?
"Non si possono descrivere a parole. Ogni anno, quando la processione si mette in cammino e la statua degli Otto Santi attraversa le strade di Ruvo, sento un nodo alla gola. È un viaggio interiore, un momento in cui il tempo sembra sospeso. È un'emozione che si rinnova, che cresce dentro di me con la stessa forza della prima volta. In quella notte, ogni pensiero e ogni preghiera si concentrano sulla Passione di Cristo, fino all'alba, quando il buio lascia spazio alla luce della Pasqua."