Territorio
In marcia per la Murgia: una lettera per ridiscutere le servitù militari
Il senso della marcia non si esaurisce al 6 maggio
Ruvo - venerdì 11 maggio 2018
16.26 Comunicato Stampa
Circa cento persone hanno partecipato alla Marcia per l'Altra Murgia , da Ruvo al Bosco di Patanella lo scorso 6 maggio. Hanno percorso circa 10 km fra oliveti , frutteti e boschi di quercia e hanno effettuato una, per niente affatto simbolica, raccolta di rifiuti (una decina di bustoni di plastiche e vetro e materiale indifferenziato ) che altri cittadini – molto meno sensibili - avevano lasciato lungo i margini delle strade percorse.
All'arrivo vi è stato un momento di riflessione collettiva sulle questioni inerenti l'impatto dei poligoni e delle esercitazioni militari sul territorio del Parco che si regge su equilibri ecologici molto delicati.
La presenza delle esercitazioni militari rappresenta un rischio evidente per la complessità faunistica dell'Alta Murgia, non per caso tutelata dalla proibizione assoluta della caccia e invece sottoposta ad una quasi costante incursione di mezzi pesanti e esplosioni.
La presenza delle esercitazioni rappresenta un rischio anche per la qualità delle coltivazioni e per le ricadute sulla alimentazione, per la potenziale contaminazione con materiali chimicamente estranei al ciclo biologico delle colture. E' immediato comprendere il conflitto con le positive pratiche messe in essere dall'Ente Parco e dalla migliore programmazione agricola regionale che mirano ad una riconoscibile produzione agro-alimentare di qualità.
La presenza delle esercitazioni rappresenta un evidente fardello per le numerose aziende agrituristiche che non possono gestire le prenotazioni dei turisti che cercano pace e tranquillità nel verde del Parco di fronte alla 'incursione' di mezzi blindati e bici.
Le filiere agro-alimentari e ogni forma di turismo naturalistico saranno pesantemente danneggiati fin quando sulla Murgia si cercherà di farli convivere con le esercitazioni militari.
Infine sono state avanzate idee e proposte da parte dei partecipanti alla iniziativa. E' di fondamentale importanza dimostrare scientificamente l'impatto delle esercitazioni sulla salute dei cittadini dei comuni limitrofi e sui consumatori nonché i danni al territorio , alla sua stabilità ecologica, attraverso la costituzione di una rete tecnica e di un comitato scientifico adeguato , che integri le esperienze delle realtà già maturate nella storia del Parco ( Comitati Altra Murgia, Centro Studi 'Torre di Nebbia', etc) con le esperienze militanti presenti in altre realtà territoriali interessate da pesanti servitù militari (Sardegna, Friuli).
Obiettivo fondamentale è far crescere nella opinione pubblica e nelle autorità amministrative la consapevolezza del problema ed una sensibilità non generica verso un ambiente neutro e indefinito, che giunga, attraverso una graduale riduzione della presenza delle servitù militari, alla matura comprensione della incompatibilità fra scopo e funzione di un Parco Nazionale e le pesanti implicazioni di cui si è detto. Consapevolezza popolare che funga anche da supporto ad ogni azione dell'Ente Parco, troppo solo negli ultimi anni nel fronteggiare queste problematiche.
Non ultima preoccupazione è infine quella della ipotizzata localizzazione presso aree militari della Murgia del Sito Unico Nazionale per il deposito dei rifiuti radioattivi, che rappresenterebbe l'ennesimo e definitivo macigno sulle promesse di sviluppo agricolo e turistico di tutta l'area.
A conclusione della giornata, è stata stilata una lettera aperta alle Amministrazioni locali, alla Regione e all'Ente Parco, che sarà sottoposta alla libera sottoscrizione dei cittadini delle Comunità del Parco entro il 30 maggio.
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All'arrivo vi è stato un momento di riflessione collettiva sulle questioni inerenti l'impatto dei poligoni e delle esercitazioni militari sul territorio del Parco che si regge su equilibri ecologici molto delicati.
La presenza delle esercitazioni militari rappresenta un rischio evidente per la complessità faunistica dell'Alta Murgia, non per caso tutelata dalla proibizione assoluta della caccia e invece sottoposta ad una quasi costante incursione di mezzi pesanti e esplosioni.
La presenza delle esercitazioni rappresenta un rischio anche per la qualità delle coltivazioni e per le ricadute sulla alimentazione, per la potenziale contaminazione con materiali chimicamente estranei al ciclo biologico delle colture. E' immediato comprendere il conflitto con le positive pratiche messe in essere dall'Ente Parco e dalla migliore programmazione agricola regionale che mirano ad una riconoscibile produzione agro-alimentare di qualità.
La presenza delle esercitazioni rappresenta un evidente fardello per le numerose aziende agrituristiche che non possono gestire le prenotazioni dei turisti che cercano pace e tranquillità nel verde del Parco di fronte alla 'incursione' di mezzi blindati e bici.
Le filiere agro-alimentari e ogni forma di turismo naturalistico saranno pesantemente danneggiati fin quando sulla Murgia si cercherà di farli convivere con le esercitazioni militari.
Infine sono state avanzate idee e proposte da parte dei partecipanti alla iniziativa. E' di fondamentale importanza dimostrare scientificamente l'impatto delle esercitazioni sulla salute dei cittadini dei comuni limitrofi e sui consumatori nonché i danni al territorio , alla sua stabilità ecologica, attraverso la costituzione di una rete tecnica e di un comitato scientifico adeguato , che integri le esperienze delle realtà già maturate nella storia del Parco ( Comitati Altra Murgia, Centro Studi 'Torre di Nebbia', etc) con le esperienze militanti presenti in altre realtà territoriali interessate da pesanti servitù militari (Sardegna, Friuli).
Obiettivo fondamentale è far crescere nella opinione pubblica e nelle autorità amministrative la consapevolezza del problema ed una sensibilità non generica verso un ambiente neutro e indefinito, che giunga, attraverso una graduale riduzione della presenza delle servitù militari, alla matura comprensione della incompatibilità fra scopo e funzione di un Parco Nazionale e le pesanti implicazioni di cui si è detto. Consapevolezza popolare che funga anche da supporto ad ogni azione dell'Ente Parco, troppo solo negli ultimi anni nel fronteggiare queste problematiche.
Non ultima preoccupazione è infine quella della ipotizzata localizzazione presso aree militari della Murgia del Sito Unico Nazionale per il deposito dei rifiuti radioattivi, che rappresenterebbe l'ennesimo e definitivo macigno sulle promesse di sviluppo agricolo e turistico di tutta l'area.
A conclusione della giornata, è stata stilata una lettera aperta alle Amministrazioni locali, alla Regione e all'Ente Parco, che sarà sottoposta alla libera sottoscrizione dei cittadini delle Comunità del Parco entro il 30 maggio.
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Al Presidente della Regione Puglia
Agli Assessori Regionali alla Agricoltura, all'Ambiente, alla Sanità
Al Presidente dell'Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Ai Sindaci di Ruvo di Puglia, Corato , Andria, Gravina in Puglia, Altamura , Spinazzola, Poggiorsini, Bitonto, Minervino Murge, Santeramo in Colle, Toritto, Cassano delle Murge, Grumo Appula.
I cittadini e le cittadine che hanno partecipato o aderito alla Marcia del 6 maggio 2018 da Ruvo al Bosco Patanella, nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia, ritengono che siano valori fondamentali per lo sviluppo della comunità la costruzione della pace e dell'amicizia fra i popoli e la protezione delle risorse naturali e dei beni ambientali e urbanistici comuni.
Per questo motivo, sottoscrivendo questo appello, CHIEDIAMO alle nostre Comunità ed alla sensibilità delle Autorità politiche e di Governo nazionale e regionale :
di ripensare e ridiscutere, ad ogni livello di responsabilità, la compatibilità fra il peso delle servitù militari e delle esercitazioni effettuate nei poligoni sulla Murgia nei pressi di aziende agricole e zootecniche, con lo scopo e la funzione del Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Abbiamo camminato sui passi di don Tonino Bello e Dino Frisullo, che seminavano per il futuro e ponevano domande a cui non sono state ancora date risposte durature.
Agli Assessori Regionali alla Agricoltura, all'Ambiente, alla Sanità
Al Presidente dell'Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Ai Sindaci di Ruvo di Puglia, Corato , Andria, Gravina in Puglia, Altamura , Spinazzola, Poggiorsini, Bitonto, Minervino Murge, Santeramo in Colle, Toritto, Cassano delle Murge, Grumo Appula.
I cittadini e le cittadine che hanno partecipato o aderito alla Marcia del 6 maggio 2018 da Ruvo al Bosco Patanella, nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia, ritengono che siano valori fondamentali per lo sviluppo della comunità la costruzione della pace e dell'amicizia fra i popoli e la protezione delle risorse naturali e dei beni ambientali e urbanistici comuni.
Per questo motivo, sottoscrivendo questo appello, CHIEDIAMO alle nostre Comunità ed alla sensibilità delle Autorità politiche e di Governo nazionale e regionale :
di ripensare e ridiscutere, ad ogni livello di responsabilità, la compatibilità fra il peso delle servitù militari e delle esercitazioni effettuate nei poligoni sulla Murgia nei pressi di aziende agricole e zootecniche, con lo scopo e la funzione del Parco Nazionale dell'Alta Murgia
- di considerare come beni prioritari sia la costruzione della pace e della amicizia fra i popoli attraverso la cooperazione e lo sviluppo, che la tutela di boschi, pascoli e campi coltivati della nostra Murgia, che rappresentano un patrimonio unico nonché una fonte di reddito e di sviluppo per l'agricoltura ed il turismo sostenibili
- di impedire che si possa pensare alla Murgia per la localizzazione del sito per lo stoccaggio permanente delle scorie nucleari nazionali
- di operare perché la valorizzazione delle risorse ambientali della nostra Murgia non sia lasciata alla speculazione edilizia e allo sfruttamento delle cave ma sia governata per favorire le energie rinnovabili, curare la qualità dell'alimentazione e la cura delle persone
Abbiamo camminato sui passi di don Tonino Bello e Dino Frisullo, che seminavano per il futuro e ponevano domande a cui non sono state ancora date risposte durature.