Politica
Amministrative 2016, il confronto tra gli otto candidati
L'incontro organizzato dall'azione cattolica, tenutosi presso l'ex convento dei domenicani
Ruvo - giovedì 26 maggio 2016
06.00
Si è tenuto ieri sera il tanto atteso confronto tra i candidati sindaco di Ruvo di Puglia. Tutti e otto nel chiostro dell'ex convento dei Domenicani, moderati dal prof. Luigi Sparapano, dell'azione cattolica. Più di trecento persone ad ascoltare e sostenere i candidati che si sono confrontati su diverse tematiche. Poco più di tre minuti a testa. Un confronto di due ore abbondanti. Nessuno scontro, tutti abbastanza concordi sulle tematiche giovanili e sociali.
Qual è il principio ispiratore che vi ha spinto a mettervi a disposizione della città? La partecipazione è la parola chiave di ogni intervento:
Pasquale Raffaele "Voglio ridare dignità e fiducia alla figura del politico. Quello che un tempo era un ruolo per brave persone adesso viene additato come farabutto. Bisogna fare attenzione alla scelta dei candidati (consiglieri n.d.r.)".
Oscar Altamura "Il movimento cinquestelle va a supplire alla sfiducia che la popolazione ha nei confronti della politica. I cittadini possono decidere e scendere in campo. Partecipare. Siamo per la persona tra le persone. Il sindaco tra i cittadini".
Antonello Paparella "La politica è l'arte del divenire. La mia visione è una visione di prospettiva sul futuro e di servizio verso la collettività. La nostra è una visione della politica partecipata. Voglio interlocuzione e un confronto periodico con i cittadini. Lo scambio dev'essere veloce, rapido, efficace ed efficiente".
Vito Cantatore "La partecipazione, l'onestà, la legalità e la trasparenza. La politica è l'arte che mette in cantiere le idee, fare sentitesi e capire come realizzare quelle idee".
Ninni Chieco "La mia visione della politica è quella di servizi. Servire la collettività. La parola chiave, la chiave di volta, è partecipazione. La connessione tra cittadini e politica. Bisogna cedere il potere nei confronti dei cittadini, delle associazioni. Abbiamo ovviamente bisogno di creare i metodi e gli strumenti per attuare la partecipazione".
Cosimo Schinaia "Mi sono candidato per un atto di rispetto ed amore. Ruvo ha bisogno di rispetto. Bisogna staccarsi dal contesto personale, non è amministrare e basta. E' un atto civile e sociale. L'obiettivo è di risollevare con coraggio la città".
Mariatiziana Rutigliani "Vogliamo che Ruvo torni a volersi bene. Dobbiamo ricostruire una Ruvo bella. Vogliamo un Comune al passo con i tempi ed essere tra la gente anche dopo il 5 Giugno. Vogliamo trasparenza ed efficienza, al servizio del cittadino".
Mario Albrizio "Il mio credo è la partecipazione. E' fondamentale ed è la chiave della democrazia. E la mancanza della democrazia è la grave problematica di questa città".
Come pensate di mantenere questo legame con la città? Come avere il filo diretto con i cittadini?
"Per partecipare bisogna essere informati. Io credo di potermi mettere in piazza e informare la città" dichiara Chieco. Così anche Vito Cantatore che propone convegni per spiegare ai cittadini ciò che accade tra le pareti di Palazzo Avitaja. Antonello Paparella concorda. Bisogna incontrarsi periodicamente con i cittadini. Stare tra le gente, guardare le persone negli occhi. Oscar Altamura "abbiamo progetti e strumenti per mettere in atto la partecipazione." Tutti concordano che l'utilizzo dei social network sia fondamentale. Tutti tranne Pasquale Raffaele che dichiara di voler abbandonare face book dopo il 5 giugno. "Ogni tre mesi la mia giunta scenderà in piazza Castello, e incontrerà la città". Al contrario Albrizio che punta sulla presenza assidua sui social, con risposte in tempo reale. "l'impegno semestrale di tutto quello che è segnato in programma, e tutto quello che viene fatto deve essere comunicato alla città. Cognizione e conoscenza sono la prima regola del nostro programma" ribadisce la Rutigliani. Conclude Schianaia "la politica non deve rivolgersi alle solite persone, ma a tutti. Il comune deve essere un posto dove il cittadino si deve sentire amato. L'informazione e la libertà formano il potere. Dobbiamo pensare agli anziani, a coloro che non vediamo ma che ci sono"
I Giovani. Che cosa hanno in programma i candidati per loro? Dove sono le infrastrutture? Dove si possono incontrare i ragazzi? Il forum giovani non ha un luogo fisico dove trovarsi. La biblioteca è aperta solo la mattina e un pomeriggio a settimana.
Mario Albrizio "Noi giovani, concedetemelo, abbiamo bisogno soprattutto di esempi. Non ci sarà solo una sede, una casa per le associazioni. Avete diritto di modelli. Garantisco che spazzeremo via il clientelismo. E poi parleremo di meritocrazia. Dobbiamo fermare l'immigrazione e sfruttare gli start up. Dobbiamo puntare sulla cultura ma soprattutto sulla storia".
Mariatiziana Rutigliani "La nostra idea è che i giovani debbano restare a Ruvo. Le associazioni vanno sostenute, avremo un contenitore culturale, luoghi di aggregazione, porteremo le strutture anche per gli adolescenti e per i bambini. Daremo spazio ai progetti di alternanza scuola-lavoro e inglobare così gli anziani in progetti di cooperazione. Daremo ai giovani la possibilità di credere nelle istituzioni".
Cosimo Schinaia "C'è un problema di sostanza. I giovani sono deboli. Bisogna investire. C'è bisogno di confronto, di crescita. Ci sono solo le parrocchie, che sostengono e fanno crescere i giovani. Bisogna puntare sulla laicità. La politica, il cinema, la piazza. La città deve capire come usare gli strumenti. Dobbiamo fare, studiare, studiare per produrre il meglio".
Ninni Chieco "I giovani devono andare. I giovani devono andare per il mondo, devono aprirsi. La vera sfida è nella determinazione di possibilità di rientro. Da professore univerisitario, e da operatore in regione, da ideatore di bollenti spiriti metto i giovani al centro del mio programma. A Ruvo abbiamo il coworking. Delle cose e stiamo facendo. Dobbiamo incrementare. Bisogna puntare tra le associazioni, sui laboratori artistici, sulla musica, sulle risorse umane".
Vito Cantatore "Prevediamo una struttura per tutte le associazioni, possiamo così fare coordinamento. Abbiamo previsto di vendere immobili comunali e creare una struttura, detto questo io sono convinto che i ragazzi debbano andare fuori, fare le proprie esperienze, arricchirsi. Poi, sì, dobbiamo dar loro la possibilità di tornare. E una cosa nella quale dobbiamo puntare è sicuramente l'agricoltura, che spesso è invece affidata a persone che non sono del territorio".
Antonello Paparella "dobbiamo gli incentivi di ascolto, incentivi economici che possono attrarre la capacità di mettersi in gioco. Forse è questo che manca".
Oscar Altamura "Dovremmo valorizzare innanzi tutto le iniziative scolastiche. Inoltre vorremmo mettere i giovani al servizio del turismo. Infine vorremmo istituire una scuola arte e mestieri per recuperare quei mestieri che ormai non si fanno più. Infine bisogna affiancare un supporto psicologico. E' fondamentale per affrontare tutti quei problemi quali possano essere il bullismo o altre forme di disagio giovanile".
Pasquale Raffaele "Ogni programma elettorale inserisce la voce politiche giovanili. Ma dobbiamo capire cosa vogliamo. Per i giovani dobbiamo prevedere una cultura che passa dal basso. Nel bilancio pesa lo 0.70%. Questo non va bene."
L'ultima domanda concerne proprio gli ultimi, ovvero quelle famiglie che vivono sulla soglia della povertà. 2413 interventi, di cui moltissimi sono per cittadini italiani. Le parrocchie fanno un grande lavoro. La caritas è essenziale. Distribuisce abiti, cibo, denaro per pagare le bollette e spese sanitarie. Molti hanno perso il lavoro e con essi la dignità.
Pasquale Raffaele "spendiamo troppi soldi per i professionisti del disagio. Progetti che servono poco. Possiamo restituire dignità alle persone che vivono il disagio con metà delle risorse destinate ai servizi sociali, entrando direttamente nelle case".
Oscar Altamura "Uno dei nostri obiettivi è la farmacia sociale, per garantire le cure per coloro che non riescono a curarsi. Inoltre dovremmo riportare quelle duemila persone che sono andate via da Ruvo, che portano sicuramente reddito. Infine la lotta seria è quella alla ludopatia, che spesso colpisce proprio quelle fasce basse della popolazione".
Antonello Paparella " Bisogna fare una analisi dei bisogni, e dobbiamo andare contro l'assistenzialismo. Poi ci sono le emergenze familiari. Ci sono fondi bloccati che vanno sbloccati. Poi ci sono i Vaucher, buoni di conciliazione, che possono essere elemento di scambio con quei lavori di manutenzione della città Dovremmo inoltre ridurre i ricoveri dei minori nelle case protette, e istituire a Ruvo una mensa quotidiana, così come accade a Molfetta e a Terlizzi".
Vito Cantatore " I piani di zona sono fondamentali e vanno sbloccati. Abbiamo bisogno di un fondo per emergenze. Non si possono bloccare i servizi sociali per problemi di bilancio. Non deve essere gestito dalla politica ma da chi conosce le situazioni di emergenza. La mensa invece secondo me non avrà successo. Il ruvese ha un forte senso di dignità. Si vergogna. Io porterei i pasti a domicilio".
Ninni Chieco "Dobbiamo rientrare in possesso delle risorse del comune e dobbiamo risolvere innanzi tutto la questione degli espropri. Non andremo da nessuna parte se non risolviamo questo gravoso problema. Dopo possiamo rendere virtuoso il donare. Il comune deve organizzare una rete tra le associazioni e l'attitudine naturale della città protesa al donare. Sono situazioni complesse che potrete sicuramente vedere sviluppate nel programma sul mio sito pasqualechieco.it Quello che mi preme sottolineare è lo scambio necessario si risorse umane".
Cosimo Schianaia "Non è solo un problema di risorse, di gestione di risorse. Il comune è in default. Dobbiamo pensare al venirci incontro. Ma il sindaco deve pensare a reperire risorse nuove, soprattutto in un paese con dieci banche. Bisogna scendere sul territorio. Tutto è sociale. Abbiamo bisogno di un centro d'ascolto. Lavoro e investimento. Basta con l'assistenzialismo".
Mariatiziana Rutigliani "non sono per l'assistenzialismo. Oggi tutti hanno bisogno. L'attenzione deve essere per tutti. Dobbiamo ridurre le spese non necessarie e creare un fondo per le necessità. Possiamo reperire non fondi ma servizi. Dobbiamo trovare a Ruvo non i centri di ascolto, che servono a poco, ma creare figure specifiche e professionali".
Mario Albrizio "E' scandaloso che i servizi sociali abbiano bisogno della Caritas. Che ce l'abbiamo a fare i servizi sociali? Dobbiamo assumerci l'impegno per dare un lavoro a tutti. Dobbiamo abbattere gli sprechi. Dobbiamo ottimizzare le risorse immobiliari del Comune. Il patrimonio va ottimizzato. Deve rendere al meglio. Si può creare una cooperativa e faremo in modo che nessuna famiglia sia senza lavoro".
Si conclude così questa sessione di confronto. Con una concordanza fondamentale su temi universali quali quelli affrontati.
Qual è il principio ispiratore che vi ha spinto a mettervi a disposizione della città? La partecipazione è la parola chiave di ogni intervento:
Pasquale Raffaele "Voglio ridare dignità e fiducia alla figura del politico. Quello che un tempo era un ruolo per brave persone adesso viene additato come farabutto. Bisogna fare attenzione alla scelta dei candidati (consiglieri n.d.r.)".
Oscar Altamura "Il movimento cinquestelle va a supplire alla sfiducia che la popolazione ha nei confronti della politica. I cittadini possono decidere e scendere in campo. Partecipare. Siamo per la persona tra le persone. Il sindaco tra i cittadini".
Antonello Paparella "La politica è l'arte del divenire. La mia visione è una visione di prospettiva sul futuro e di servizio verso la collettività. La nostra è una visione della politica partecipata. Voglio interlocuzione e un confronto periodico con i cittadini. Lo scambio dev'essere veloce, rapido, efficace ed efficiente".
Vito Cantatore "La partecipazione, l'onestà, la legalità e la trasparenza. La politica è l'arte che mette in cantiere le idee, fare sentitesi e capire come realizzare quelle idee".
Ninni Chieco "La mia visione della politica è quella di servizi. Servire la collettività. La parola chiave, la chiave di volta, è partecipazione. La connessione tra cittadini e politica. Bisogna cedere il potere nei confronti dei cittadini, delle associazioni. Abbiamo ovviamente bisogno di creare i metodi e gli strumenti per attuare la partecipazione".
Cosimo Schinaia "Mi sono candidato per un atto di rispetto ed amore. Ruvo ha bisogno di rispetto. Bisogna staccarsi dal contesto personale, non è amministrare e basta. E' un atto civile e sociale. L'obiettivo è di risollevare con coraggio la città".
Mariatiziana Rutigliani "Vogliamo che Ruvo torni a volersi bene. Dobbiamo ricostruire una Ruvo bella. Vogliamo un Comune al passo con i tempi ed essere tra la gente anche dopo il 5 Giugno. Vogliamo trasparenza ed efficienza, al servizio del cittadino".
Mario Albrizio "Il mio credo è la partecipazione. E' fondamentale ed è la chiave della democrazia. E la mancanza della democrazia è la grave problematica di questa città".
Come pensate di mantenere questo legame con la città? Come avere il filo diretto con i cittadini?
"Per partecipare bisogna essere informati. Io credo di potermi mettere in piazza e informare la città" dichiara Chieco. Così anche Vito Cantatore che propone convegni per spiegare ai cittadini ciò che accade tra le pareti di Palazzo Avitaja. Antonello Paparella concorda. Bisogna incontrarsi periodicamente con i cittadini. Stare tra le gente, guardare le persone negli occhi. Oscar Altamura "abbiamo progetti e strumenti per mettere in atto la partecipazione." Tutti concordano che l'utilizzo dei social network sia fondamentale. Tutti tranne Pasquale Raffaele che dichiara di voler abbandonare face book dopo il 5 giugno. "Ogni tre mesi la mia giunta scenderà in piazza Castello, e incontrerà la città". Al contrario Albrizio che punta sulla presenza assidua sui social, con risposte in tempo reale. "l'impegno semestrale di tutto quello che è segnato in programma, e tutto quello che viene fatto deve essere comunicato alla città. Cognizione e conoscenza sono la prima regola del nostro programma" ribadisce la Rutigliani. Conclude Schianaia "la politica non deve rivolgersi alle solite persone, ma a tutti. Il comune deve essere un posto dove il cittadino si deve sentire amato. L'informazione e la libertà formano il potere. Dobbiamo pensare agli anziani, a coloro che non vediamo ma che ci sono"
I Giovani. Che cosa hanno in programma i candidati per loro? Dove sono le infrastrutture? Dove si possono incontrare i ragazzi? Il forum giovani non ha un luogo fisico dove trovarsi. La biblioteca è aperta solo la mattina e un pomeriggio a settimana.
Mario Albrizio "Noi giovani, concedetemelo, abbiamo bisogno soprattutto di esempi. Non ci sarà solo una sede, una casa per le associazioni. Avete diritto di modelli. Garantisco che spazzeremo via il clientelismo. E poi parleremo di meritocrazia. Dobbiamo fermare l'immigrazione e sfruttare gli start up. Dobbiamo puntare sulla cultura ma soprattutto sulla storia".
Mariatiziana Rutigliani "La nostra idea è che i giovani debbano restare a Ruvo. Le associazioni vanno sostenute, avremo un contenitore culturale, luoghi di aggregazione, porteremo le strutture anche per gli adolescenti e per i bambini. Daremo spazio ai progetti di alternanza scuola-lavoro e inglobare così gli anziani in progetti di cooperazione. Daremo ai giovani la possibilità di credere nelle istituzioni".
Cosimo Schinaia "C'è un problema di sostanza. I giovani sono deboli. Bisogna investire. C'è bisogno di confronto, di crescita. Ci sono solo le parrocchie, che sostengono e fanno crescere i giovani. Bisogna puntare sulla laicità. La politica, il cinema, la piazza. La città deve capire come usare gli strumenti. Dobbiamo fare, studiare, studiare per produrre il meglio".
Ninni Chieco "I giovani devono andare. I giovani devono andare per il mondo, devono aprirsi. La vera sfida è nella determinazione di possibilità di rientro. Da professore univerisitario, e da operatore in regione, da ideatore di bollenti spiriti metto i giovani al centro del mio programma. A Ruvo abbiamo il coworking. Delle cose e stiamo facendo. Dobbiamo incrementare. Bisogna puntare tra le associazioni, sui laboratori artistici, sulla musica, sulle risorse umane".
Vito Cantatore "Prevediamo una struttura per tutte le associazioni, possiamo così fare coordinamento. Abbiamo previsto di vendere immobili comunali e creare una struttura, detto questo io sono convinto che i ragazzi debbano andare fuori, fare le proprie esperienze, arricchirsi. Poi, sì, dobbiamo dar loro la possibilità di tornare. E una cosa nella quale dobbiamo puntare è sicuramente l'agricoltura, che spesso è invece affidata a persone che non sono del territorio".
Antonello Paparella "dobbiamo gli incentivi di ascolto, incentivi economici che possono attrarre la capacità di mettersi in gioco. Forse è questo che manca".
Oscar Altamura "Dovremmo valorizzare innanzi tutto le iniziative scolastiche. Inoltre vorremmo mettere i giovani al servizio del turismo. Infine vorremmo istituire una scuola arte e mestieri per recuperare quei mestieri che ormai non si fanno più. Infine bisogna affiancare un supporto psicologico. E' fondamentale per affrontare tutti quei problemi quali possano essere il bullismo o altre forme di disagio giovanile".
Pasquale Raffaele "Ogni programma elettorale inserisce la voce politiche giovanili. Ma dobbiamo capire cosa vogliamo. Per i giovani dobbiamo prevedere una cultura che passa dal basso. Nel bilancio pesa lo 0.70%. Questo non va bene."
L'ultima domanda concerne proprio gli ultimi, ovvero quelle famiglie che vivono sulla soglia della povertà. 2413 interventi, di cui moltissimi sono per cittadini italiani. Le parrocchie fanno un grande lavoro. La caritas è essenziale. Distribuisce abiti, cibo, denaro per pagare le bollette e spese sanitarie. Molti hanno perso il lavoro e con essi la dignità.
Pasquale Raffaele "spendiamo troppi soldi per i professionisti del disagio. Progetti che servono poco. Possiamo restituire dignità alle persone che vivono il disagio con metà delle risorse destinate ai servizi sociali, entrando direttamente nelle case".
Oscar Altamura "Uno dei nostri obiettivi è la farmacia sociale, per garantire le cure per coloro che non riescono a curarsi. Inoltre dovremmo riportare quelle duemila persone che sono andate via da Ruvo, che portano sicuramente reddito. Infine la lotta seria è quella alla ludopatia, che spesso colpisce proprio quelle fasce basse della popolazione".
Antonello Paparella " Bisogna fare una analisi dei bisogni, e dobbiamo andare contro l'assistenzialismo. Poi ci sono le emergenze familiari. Ci sono fondi bloccati che vanno sbloccati. Poi ci sono i Vaucher, buoni di conciliazione, che possono essere elemento di scambio con quei lavori di manutenzione della città Dovremmo inoltre ridurre i ricoveri dei minori nelle case protette, e istituire a Ruvo una mensa quotidiana, così come accade a Molfetta e a Terlizzi".
Vito Cantatore " I piani di zona sono fondamentali e vanno sbloccati. Abbiamo bisogno di un fondo per emergenze. Non si possono bloccare i servizi sociali per problemi di bilancio. Non deve essere gestito dalla politica ma da chi conosce le situazioni di emergenza. La mensa invece secondo me non avrà successo. Il ruvese ha un forte senso di dignità. Si vergogna. Io porterei i pasti a domicilio".
Ninni Chieco "Dobbiamo rientrare in possesso delle risorse del comune e dobbiamo risolvere innanzi tutto la questione degli espropri. Non andremo da nessuna parte se non risolviamo questo gravoso problema. Dopo possiamo rendere virtuoso il donare. Il comune deve organizzare una rete tra le associazioni e l'attitudine naturale della città protesa al donare. Sono situazioni complesse che potrete sicuramente vedere sviluppate nel programma sul mio sito pasqualechieco.it Quello che mi preme sottolineare è lo scambio necessario si risorse umane".
Cosimo Schianaia "Non è solo un problema di risorse, di gestione di risorse. Il comune è in default. Dobbiamo pensare al venirci incontro. Ma il sindaco deve pensare a reperire risorse nuove, soprattutto in un paese con dieci banche. Bisogna scendere sul territorio. Tutto è sociale. Abbiamo bisogno di un centro d'ascolto. Lavoro e investimento. Basta con l'assistenzialismo".
Mariatiziana Rutigliani "non sono per l'assistenzialismo. Oggi tutti hanno bisogno. L'attenzione deve essere per tutti. Dobbiamo ridurre le spese non necessarie e creare un fondo per le necessità. Possiamo reperire non fondi ma servizi. Dobbiamo trovare a Ruvo non i centri di ascolto, che servono a poco, ma creare figure specifiche e professionali".
Mario Albrizio "E' scandaloso che i servizi sociali abbiano bisogno della Caritas. Che ce l'abbiamo a fare i servizi sociali? Dobbiamo assumerci l'impegno per dare un lavoro a tutti. Dobbiamo abbattere gli sprechi. Dobbiamo ottimizzare le risorse immobiliari del Comune. Il patrimonio va ottimizzato. Deve rendere al meglio. Si può creare una cooperativa e faremo in modo che nessuna famiglia sia senza lavoro".
Si conclude così questa sessione di confronto. Con una concordanza fondamentale su temi universali quali quelli affrontati.