Eventi e cultura
I Santi Patroni di Ruvo, tutto quello che c'è da sapere
Venerdì 9 settembre il terzo volume della collana “Studi rubastini”
Ruvo - mercoledì 7 settembre 2016
10.12
"Studi rubastini - In Nomine Sancti. Patroni e Protettori a Ruvo di Puglia" è il titolo del volume promosso dalla Pro Loco di Ruvo di Puglia ed edito dal Centro Stampa Litografica di Terlizzi.
Nella giornata di venerdì 9 settembre il terzo volume della collana "Studi rubastini", apporto più corposo e scientifico rispetto al più snello periodico "il rubastino", sarà presentato alla città, alle ore 19:30, nella chiesa del Purgatorio in Ruvo di Puglia.
Alla serata interverranno Mons. Nicola Girasoli, Nunzio Apostolico in Trinidad e Tobago e Regione delle Antille; il sindaco Ninni Chieco; il dirigente Unpli, Prof. Angelo Lazzari, e il presidente regionale Unpli Puglia, Rocco Lauciello. La conferenza di presentazione del testo sarà moderata dal Prof. Carmelo Cipriani, storico dell'arte.
Anche questo terzo volume miscellaneo di "Studi rubastini" è stato curato dall'infaticabile Cleto Bucci, che da decenni rappresenta un fulgido punto di riferimento non solo negli studi di carattere archeologico – storico – artistico della sua Città, ma anche per la divulgazione e la valorizzazione turistica del suo patrimonio culturale.
Il testo si apre con il contributo di Don Salvatore Summo, Parroco della Concattedrale di Ruvo di Puglia, dal titolo: "San Biagio, Patrono di Ruvo e della Diocesi: una radicata tradizione popolare".
Lo studio parte dalla figura del santo, Patrono di Ruvo di Puglia, la cui devozione è divenuta, nella sua poliedricità, il momento epifanico, sia per i suoi aspetti escatologici sia per quelli demiurgici, in cui si sommano da protagonisti i valori della famiglia e della comunità, ma anche della socialità.
Il secondo saggio è a cura di Carmelo Cipriani, storico dell'arte, epigrafato "La santità nell'ombra: il culto e l'iconografia di San Cleto". L'autore, attraverso precisi riferimenti delle fonti, richiama la dualità relativa al personaggio: Cleto romano o Anacleto greco?, sino a giungere alla conclusione che trattasi della stessa persona. L'analisi delle testimonianze documentali scritte, monumentali e pittoriche, ha evidenziato il legame profondo tra la comunità locale e il Santo, per molti aspetti semisconosciuto.
Il terzo capitolo è stato redatto da Giuseppe Caldarola, architetto e dottore di ricerca presso lo IUAV di Venezia, intitolato "La protezione nel Voto. Il culto di San Rocco a Ruvo tra patrimonio materiale e immateriale". Lo studioso passa in rassegna non solo il patrimonio materiale, ma, soprattutto, recupera la ricchezza del bene immateriale legata sia alla figura del Santo. Caldarola, ripercorrendo documenti devozionali e testimonianze monumentali, ha focalizzato pienamente il rapporto pressoché immediato del culto di San Rocco con la popolazione ruvese.
La pubblicazione, in una bella veste tipografica, aggiunge un altro significativo tassello alla ricostruzione storica di eventi, di dinamiche religiose, sociali ed economiche, che hanno contribuito alla caratterizzazione del DNA della città di Ruvo quale essa è al presente. E, come per tutte le ricostruzioni storiche, si tratta sempre di work in progress, lavori in evoluzione, … in attesa di nuovi apporti conoscitivi e interpretativi.
Gli studiosi menzionati, in accordo con gli obiettivi della Pro Loco, ci aiutano a ripercorrere sentieri a volte smarriti, a risentire palpiti sopiti, a riscoprire quel quid, che nel nostro io profondo è venuto da molto lontano, e che, se non riacceso, rischia di spegnersi completamente.
Nella giornata di venerdì 9 settembre il terzo volume della collana "Studi rubastini", apporto più corposo e scientifico rispetto al più snello periodico "il rubastino", sarà presentato alla città, alle ore 19:30, nella chiesa del Purgatorio in Ruvo di Puglia.
Alla serata interverranno Mons. Nicola Girasoli, Nunzio Apostolico in Trinidad e Tobago e Regione delle Antille; il sindaco Ninni Chieco; il dirigente Unpli, Prof. Angelo Lazzari, e il presidente regionale Unpli Puglia, Rocco Lauciello. La conferenza di presentazione del testo sarà moderata dal Prof. Carmelo Cipriani, storico dell'arte.
Anche questo terzo volume miscellaneo di "Studi rubastini" è stato curato dall'infaticabile Cleto Bucci, che da decenni rappresenta un fulgido punto di riferimento non solo negli studi di carattere archeologico – storico – artistico della sua Città, ma anche per la divulgazione e la valorizzazione turistica del suo patrimonio culturale.
Il testo si apre con il contributo di Don Salvatore Summo, Parroco della Concattedrale di Ruvo di Puglia, dal titolo: "San Biagio, Patrono di Ruvo e della Diocesi: una radicata tradizione popolare".
Lo studio parte dalla figura del santo, Patrono di Ruvo di Puglia, la cui devozione è divenuta, nella sua poliedricità, il momento epifanico, sia per i suoi aspetti escatologici sia per quelli demiurgici, in cui si sommano da protagonisti i valori della famiglia e della comunità, ma anche della socialità.
Il secondo saggio è a cura di Carmelo Cipriani, storico dell'arte, epigrafato "La santità nell'ombra: il culto e l'iconografia di San Cleto". L'autore, attraverso precisi riferimenti delle fonti, richiama la dualità relativa al personaggio: Cleto romano o Anacleto greco?, sino a giungere alla conclusione che trattasi della stessa persona. L'analisi delle testimonianze documentali scritte, monumentali e pittoriche, ha evidenziato il legame profondo tra la comunità locale e il Santo, per molti aspetti semisconosciuto.
Il terzo capitolo è stato redatto da Giuseppe Caldarola, architetto e dottore di ricerca presso lo IUAV di Venezia, intitolato "La protezione nel Voto. Il culto di San Rocco a Ruvo tra patrimonio materiale e immateriale". Lo studioso passa in rassegna non solo il patrimonio materiale, ma, soprattutto, recupera la ricchezza del bene immateriale legata sia alla figura del Santo. Caldarola, ripercorrendo documenti devozionali e testimonianze monumentali, ha focalizzato pienamente il rapporto pressoché immediato del culto di San Rocco con la popolazione ruvese.
La pubblicazione, in una bella veste tipografica, aggiunge un altro significativo tassello alla ricostruzione storica di eventi, di dinamiche religiose, sociali ed economiche, che hanno contribuito alla caratterizzazione del DNA della città di Ruvo quale essa è al presente. E, come per tutte le ricostruzioni storiche, si tratta sempre di work in progress, lavori in evoluzione, … in attesa di nuovi apporti conoscitivi e interpretativi.
Gli studiosi menzionati, in accordo con gli obiettivi della Pro Loco, ci aiutano a ripercorrere sentieri a volte smarriti, a risentire palpiti sopiti, a riscoprire quel quid, che nel nostro io profondo è venuto da molto lontano, e che, se non riacceso, rischia di spegnersi completamente.