Cronaca
Giuseppe frequentava la 3/B del "Tannoia", il dolore degli amici
In quel villino sulla provinciale Terlizzi-Giovinazzo c'erano altri amici ruvesi
Ruvo - lunedì 22 agosto 2016
8.08
Su Facebook campeggia l'ultima foto di Giuseppe de Chirico e Armando Bali i due adolescenti di 17 anni morti nell'incidente stradale di sabato pomeriggio sulla Terlizzi-Giovinazzo. Fotografati sabato mattina, insieme ad altri amici, tutti in biclicletta, prima della scampagnata in campagna sulla provinciale Terlizzi-Giovinazzo. Così scrive uno degli amici che sabato era in quel villino: «Eravamo partiti tutti insieme, felici e spensierati. Siamo tornati distrutti». Tra questi amici ci sono molti ragazzi della 3/B dell'istituto tecnico commerciale "Tannoia" di Ruvo.
Una bravata finita in tragedia. Una scampagnata in campagna, un morino abbandonato in un deposito di attrezzi, un dueruote che apparteneva al proprietario del fondo, la voglia di farsi un giro e la morte che sopraggiunge da una curva. È una storia assurda quella avvenuta sabato pomeriggio sulla provinciale 107 che collega Terlizzi con Giovinazzo. Due adolescenti morti, entrambi amici, diciassettenni, entrambi terlizzesi.
Ma è una storia che commuove anche Ruvo di Puglia. Tra qualche settimana il dicissettenne Giuseppe de Chirico avrebbe dovuto iniziare il quarto anno del tecnico commerciale "Tannoia". In quella scampagnata c'erano anche altri ragazzi della 3/B, altri amici di Giuseppe, che sabato mattina si erano ritrovati tutti in bicicletta per quella scampagnata.
La giovane Maria Pia Binetti è una compagna di Giuseppe al tecnico commerciale di Ruvo. Intervista dalla Gazzetta del Mezzogiorno così racconta questi tragici momenti: «Non riusciamo a metabolizzare questa terribile notizia. Giuseppe era un ragazzo tranquillo, per nulla spericolato, certamente non era uno alla ricerca del rischio». «Di Giuseppe ricordo le sue guance sempre rosse. Amava la storia, anche quella contemporanea e per via del pullman che lo accompagnava a scuola da Terlizzi era sempre il primo a entrare in classe». Commossa anche una delle professoresse, Maria Bonaduce che di Giuseppe rammenta l'esperienza di alternanza scuola-lavoro in un'agenzia immobiliare a Terlizzi: «Ne era rimasto entusiasta».
Una bravata finita in tragedia. Una scampagnata in campagna, un morino abbandonato in un deposito di attrezzi, un dueruote che apparteneva al proprietario del fondo, la voglia di farsi un giro e la morte che sopraggiunge da una curva. È una storia assurda quella avvenuta sabato pomeriggio sulla provinciale 107 che collega Terlizzi con Giovinazzo. Due adolescenti morti, entrambi amici, diciassettenni, entrambi terlizzesi.
Ma è una storia che commuove anche Ruvo di Puglia. Tra qualche settimana il dicissettenne Giuseppe de Chirico avrebbe dovuto iniziare il quarto anno del tecnico commerciale "Tannoia". In quella scampagnata c'erano anche altri ragazzi della 3/B, altri amici di Giuseppe, che sabato mattina si erano ritrovati tutti in bicicletta per quella scampagnata.
La giovane Maria Pia Binetti è una compagna di Giuseppe al tecnico commerciale di Ruvo. Intervista dalla Gazzetta del Mezzogiorno così racconta questi tragici momenti: «Non riusciamo a metabolizzare questa terribile notizia. Giuseppe era un ragazzo tranquillo, per nulla spericolato, certamente non era uno alla ricerca del rischio». «Di Giuseppe ricordo le sue guance sempre rosse. Amava la storia, anche quella contemporanea e per via del pullman che lo accompagnava a scuola da Terlizzi era sempre il primo a entrare in classe». Commossa anche una delle professoresse, Maria Bonaduce che di Giuseppe rammenta l'esperienza di alternanza scuola-lavoro in un'agenzia immobiliare a Terlizzi: «Ne era rimasto entusiasta».