Attualità
Giochi e scommesse, nel 2018 a Ruvo di Puglia spesi 25 milioni di euro
I dati arrivano dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che li ha raccolti nel Libro Blu 2018
Ruvo - sabato 21 settembre 2019
Ben 25.591.663,84 euro: tanto hanno "investito" i cittadini di Ruvo di Puglia nel corso dell'anno passato, il 2018, in termini di spesa per Lotto, Enalotto, lotterie varie, scommesse, Bingo, slot machine, videolottery e giochi online.
I dati arrivano dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che li ha raccolti nello speciale Libro Blu 2018, il rapporto annuale delle attività dell'Agenzia sullo stato dell'arte (raccolta, spesa, vincite, entrate erariali) del mercato del gioco d'azzardo legale in Italia. Oltre 2.500 pagine di dati, tabelle e grafici in grado di fornire, per aree geografiche e settore di competenza, un quadro complessivo dei trend, delle criticità e dei progressi.
8.970.826,21 euro i soldi letteralmente gettati dai ruvesi negli apparecchi da gioco AWP (Amusement with Prizes) e 6.910.771,83 euro negli apparecchi da gioco VLT (Video Lottery Terminal), cioè nelle slot-machine e nelle videolottery, nonostante nell'ultimo anno si sia concluso il taglio del 35% degli apparecchi in tutta l'Italia, in virtù di un decreto dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli seguito all'accordo Stato-Regioni sul riordino delle slot.
Ancora: 3.191.429,00 euro sono stati spesi nel gioco del Lotto, 3.145.713,94 euro nelle lotterie istantanee, 2.096.610,05 euro nelle scommesse sportive a quota fissa, 871.228,15 euro nelle scommesse virtuali, 301.120,50 euro nel Superenalotto e 45.840,18 euro nel Comma 7. Chiudono la classifica le lotterie tradizionali (5.502,99 euro), i concorsi ed i pronostici sportivi (4.843,00 euro) e Big (441,00 euro).
Il Libro Blu 2018 registra poi un aumento del numero dei siti web irregolari inibiti: 1.042 nel 2018 contro i 418 nel 2013, anche se sempre meno sono i tentativi di accesso (-82%). «La nostra priorità - sottolinea il direttore Giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Fanelli - è il contrasto al gioco illecito, perché danneggia sia l'Erario, sia gli operatori corretti, sia i giocatori, che senza controlli non sono tutelati».
Per il settore dei Giochi, nel 2018 gli italiani hanno speso complessivamente 18,9 miliardi di euro, una spesa identica a quella del 2017. Insomma, il settore del gioco sembra davvero non conoscere alcuna crisi.
I dati arrivano dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che li ha raccolti nello speciale Libro Blu 2018, il rapporto annuale delle attività dell'Agenzia sullo stato dell'arte (raccolta, spesa, vincite, entrate erariali) del mercato del gioco d'azzardo legale in Italia. Oltre 2.500 pagine di dati, tabelle e grafici in grado di fornire, per aree geografiche e settore di competenza, un quadro complessivo dei trend, delle criticità e dei progressi.
8.970.826,21 euro i soldi letteralmente gettati dai ruvesi negli apparecchi da gioco AWP (Amusement with Prizes) e 6.910.771,83 euro negli apparecchi da gioco VLT (Video Lottery Terminal), cioè nelle slot-machine e nelle videolottery, nonostante nell'ultimo anno si sia concluso il taglio del 35% degli apparecchi in tutta l'Italia, in virtù di un decreto dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli seguito all'accordo Stato-Regioni sul riordino delle slot.
Ancora: 3.191.429,00 euro sono stati spesi nel gioco del Lotto, 3.145.713,94 euro nelle lotterie istantanee, 2.096.610,05 euro nelle scommesse sportive a quota fissa, 871.228,15 euro nelle scommesse virtuali, 301.120,50 euro nel Superenalotto e 45.840,18 euro nel Comma 7. Chiudono la classifica le lotterie tradizionali (5.502,99 euro), i concorsi ed i pronostici sportivi (4.843,00 euro) e Big (441,00 euro).
Il Libro Blu 2018 registra poi un aumento del numero dei siti web irregolari inibiti: 1.042 nel 2018 contro i 418 nel 2013, anche se sempre meno sono i tentativi di accesso (-82%). «La nostra priorità - sottolinea il direttore Giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Fanelli - è il contrasto al gioco illecito, perché danneggia sia l'Erario, sia gli operatori corretti, sia i giocatori, che senza controlli non sono tutelati».
Per il settore dei Giochi, nel 2018 gli italiani hanno speso complessivamente 18,9 miliardi di euro, una spesa identica a quella del 2017. Insomma, il settore del gioco sembra davvero non conoscere alcuna crisi.