Enti locali
Gattulli, legge sul salario minimo: “La Regione sta spendendo una competenza che non è sua perché appartiene allo Stato"
Il parere espresso questa mattina dal segretario generale del Consiglio regionale, la ruvese avvocata Domenica Gattulli
Ruvo - mercoledì 27 novembre 2024
14.37
È molto chiara e puntuale il segretario generale del Consiglio regionale, avvocata Domenica Gattulli, sul punto proposto all'attenzione della Commissione dal consigliere Tutolo, relativamente all'applicazione della nuova legge regionale sul salario minimo, discusso questa mattina durante i lavori della VI Commissione regionale della presidente Lucia Parchitelli.
"La Regione sta spendendo una competenza che non è sua perché appartiene allo Stato. Stiamo parlano di ordinamento civile e contrattazione per i lavoratori".
Da qui si parte. Poi nello specifico dei lavoratori del Consiglio regionale a cui sono affidati i servizi di custodia, portierato e piccolo facchinaggio, il segretario del Consiglio ha sottolineato che "da operatori del diritto abbiamo cercato di fare quello che si poteva fare nel recinto della legittimità, conscendo i dipendenti che lavorano e trattando con le loro organizzazioni sindacali, in particolare nel momento in cui ci siamo posti il problema della scadenza del contratto".
L'avvocata Gattulli ha ribadito che sono state migliorate le condizioni del contratto, il capitolato, le condizioni economiche con scelte importanti avendo cura, fra l'altro, che il personale non andasse a casa.
D'altro canto, secondo il segretario generale non ci sono gli estremi per la revoca del bando e "se in un eccesso di fantasia giuridica abolissimo il bando, si potrebbero creare le condizioni per essere travolti da i ricorsi al TAR e in tal caso noi saremmo soccombenti".
Anche i dirigenti presenti del RUP e Contratti e Appalti hanno sottolineato che Il bando pubblicato prima della legge non può essere modificato, anche perché la legge non è molto chiara.
La norma crea un profilo di difficoltà in quanto la retribuzione di 9 euro, quale trattamento economico minimo inderogabile, non è esplicito a cosa faccia riferimento.
La presidente Parchitelli ha proposto che con un emendamento si possa rendere più chiara la norma, principio fondamentale ai fini dell'applicazione.
"La Regione sta spendendo una competenza che non è sua perché appartiene allo Stato. Stiamo parlano di ordinamento civile e contrattazione per i lavoratori".
Da qui si parte. Poi nello specifico dei lavoratori del Consiglio regionale a cui sono affidati i servizi di custodia, portierato e piccolo facchinaggio, il segretario del Consiglio ha sottolineato che "da operatori del diritto abbiamo cercato di fare quello che si poteva fare nel recinto della legittimità, conscendo i dipendenti che lavorano e trattando con le loro organizzazioni sindacali, in particolare nel momento in cui ci siamo posti il problema della scadenza del contratto".
L'avvocata Gattulli ha ribadito che sono state migliorate le condizioni del contratto, il capitolato, le condizioni economiche con scelte importanti avendo cura, fra l'altro, che il personale non andasse a casa.
D'altro canto, secondo il segretario generale non ci sono gli estremi per la revoca del bando e "se in un eccesso di fantasia giuridica abolissimo il bando, si potrebbero creare le condizioni per essere travolti da i ricorsi al TAR e in tal caso noi saremmo soccombenti".
Anche i dirigenti presenti del RUP e Contratti e Appalti hanno sottolineato che Il bando pubblicato prima della legge non può essere modificato, anche perché la legge non è molto chiara.
La norma crea un profilo di difficoltà in quanto la retribuzione di 9 euro, quale trattamento economico minimo inderogabile, non è esplicito a cosa faccia riferimento.
La presidente Parchitelli ha proposto che con un emendamento si possa rendere più chiara la norma, principio fondamentale ai fini dell'applicazione.