Eventi e cultura
E luce fu... luci e suoni d'artista ha dato il via alle festività natalizie
Le foto nella gallery sono dell'associazione Fotografica Màdő
Ruvo - domenica 8 dicembre 2019
16.26
Hanno fatto parlare più che negli anni scorsi, le luminarie che quest'anno sono state realizzate per Natale 2019. Le critiche e i commenti hanno riempito le piazze virtuali e reali e ognuno ha voluto dire la propria.
Progetto ambizioso, che alza l'asticella ogni anno di più. E se l'anno scorso la Maraviglia ispirata da Leopardi ha impressionato positivamente anche i detrattori, quest'anno Italo Calvino, Munari e il celebre Leonardo Da Vinci hanno sortito più dubbi che applausi.
Ma giunti al 7 Dicembre si può nuovamente parlare di successo. Navicelle caleidoscopiche, riproduzioni grafiche e oggetti animati che si raccontano, attraggono comunque gente. Ruvese e non. E alla fine piazza Castello è piena, le strade sono gremite e piazza le Monache e piazza Garibaldi vedono i bambini affollarsi intorno alla giostra e all'altalena che l'anno scorso erano site in piazza Matteotti.
Il countdown al buio fatto in coro, le persone che si aggirano tra le opere cercandosi, i "questo l'ho fatto io" non parlano più di amministrazione, ma parlano di comunità. Parlano di adolescenti incontratisi in un progetto avulso dalle solite realtà, di adulti senza colore politico che hanno impiegato il loro tempo diversamente, di bambini e di anziani che si sono sentiti protagonisti.
Che piacciano o meno, la gente di ogni età si avvicina curiosa, si pone domande e si dà delle risposte. E non c'è domanda stupida o risposta sbagliata.
È questo il vero segreto. È questa la ragion d'essere.
Perché l'arte, quella vera, parla a chiunque. E piace o non piace, ma pone dei quesiti. Ci rende curiosi, ci fa porre domande alle quali cerchiamo delle risposte. È questo l'obiettivo degli ideatori e creatori di luciesuoni d'artista.
Ed è questo quello che possiamo ammirare attraverso l'occhio attento e indagatore di Mina Fiore e Donato Anselmi, Domenico Mastandrea e Marco Volpe, fondatori di Màdő, associazione culturale fotografica che da qualche anno opera sul territorio con eventi particolari e interessanti, portando intorno a sé accoliti di ogni età, sesso ed etnia. Tra le arti, quella della fotografia è probabilmente l'arte più chiara, immediata, diretta e condivisibile.
La nostra gallery è completamente curata da loro. Ed ogni scatto parla della città, dipingendola sapientemente con realismo e pura magia.
Progetto ambizioso, che alza l'asticella ogni anno di più. E se l'anno scorso la Maraviglia ispirata da Leopardi ha impressionato positivamente anche i detrattori, quest'anno Italo Calvino, Munari e il celebre Leonardo Da Vinci hanno sortito più dubbi che applausi.
Ma giunti al 7 Dicembre si può nuovamente parlare di successo. Navicelle caleidoscopiche, riproduzioni grafiche e oggetti animati che si raccontano, attraggono comunque gente. Ruvese e non. E alla fine piazza Castello è piena, le strade sono gremite e piazza le Monache e piazza Garibaldi vedono i bambini affollarsi intorno alla giostra e all'altalena che l'anno scorso erano site in piazza Matteotti.
Il countdown al buio fatto in coro, le persone che si aggirano tra le opere cercandosi, i "questo l'ho fatto io" non parlano più di amministrazione, ma parlano di comunità. Parlano di adolescenti incontratisi in un progetto avulso dalle solite realtà, di adulti senza colore politico che hanno impiegato il loro tempo diversamente, di bambini e di anziani che si sono sentiti protagonisti.
Che piacciano o meno, la gente di ogni età si avvicina curiosa, si pone domande e si dà delle risposte. E non c'è domanda stupida o risposta sbagliata.
È questo il vero segreto. È questa la ragion d'essere.
Perché l'arte, quella vera, parla a chiunque. E piace o non piace, ma pone dei quesiti. Ci rende curiosi, ci fa porre domande alle quali cerchiamo delle risposte. È questo l'obiettivo degli ideatori e creatori di luciesuoni d'artista.
Ed è questo quello che possiamo ammirare attraverso l'occhio attento e indagatore di Mina Fiore e Donato Anselmi, Domenico Mastandrea e Marco Volpe, fondatori di Màdő, associazione culturale fotografica che da qualche anno opera sul territorio con eventi particolari e interessanti, portando intorno a sé accoliti di ogni età, sesso ed etnia. Tra le arti, quella della fotografia è probabilmente l'arte più chiara, immediata, diretta e condivisibile.
La nostra gallery è completamente curata da loro. Ed ogni scatto parla della città, dipingendola sapientemente con realismo e pura magia.