Cronaca
Droga, il plauso di Lamorgese: «Complimenti alla Polizia di Stato»
Per il ministro dell'Interno «il mercato degli stupefacenti continua ad esporre a grave pericolo le comunità e i giovani»
Ruvo - sabato 20 agosto 2022
8.56
«Complimenti alla Polizia di Stato per le operazioni condotte a Bari e a Vibo Valentia che hanno consentito il sequestro di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti».
Lo dichiara, commentando la notizia della scoperta di una centrale per il confezionamento di circa 900 chilogrammi di marijuana a Ruvo di Puglia, in una ex stalla al confine con Bitonto, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando ancora una volta «l'eccellente capacità investigativa degli operatori di polizia impegnati nella delicata attività di contrasto alle articolate reti criminali operanti sul territorio italiano che accumulano profitti illeciti gestendo il traffico e la vendita di droga».
Bari, ad esempio, dal gran bazar a cielo aperto di San Pio alle palazzine della droga di Japigia, è avvelenata da quintali di roba che viene spacciata (e spacciare sta diventando un mestiere non più necessariamente per marginali, nda) a prezzi da saldo. La cocaina, l'hashish, la marijuana, l'eroina, tornata in auge per il basso costo, e le pasticche. Quelle che si vendono in discoteca.
L'allarme, il mese scorso, è stato lanciato dalla prefetta di Bari, Antonella Bellomo. Un allarme che non fa cenni ai quartieri affacciati sulle vie dei cinque municipi, ai clan che sgomitano per accaparrarsi nuove fette di mercato e alle età dell'esercito dei consumatori, tra donne, uomini, ragazze e ragazzi.
A Bari «l'uso di sostanze stupefacenti non è aumentato solo tra i giovani, ma in tutte le fasce d'età. La droga ce n'è tanta, ne circola molta, c'è un grande consumo» e ciò richiede una vigilanza generalizzata da parte di tutte le componenti della società civile. Ma la colpa non è solo della pandemia da Covid-19 che ha acuito i consumi degli stupefacenti.
«L'impegno delle forze di polizia a livello nazionale e internazionale - ha aggiunto la titolare del Viminale - è costante a fronte di un mercato della droga estremamente dinamico che alimenta le piazze di spaccio nelle nostre città, esponendo a grave pericolo le nostre comunità ed in particolare i giovani».
Lo dichiara, commentando la notizia della scoperta di una centrale per il confezionamento di circa 900 chilogrammi di marijuana a Ruvo di Puglia, in una ex stalla al confine con Bitonto, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando ancora una volta «l'eccellente capacità investigativa degli operatori di polizia impegnati nella delicata attività di contrasto alle articolate reti criminali operanti sul territorio italiano che accumulano profitti illeciti gestendo il traffico e la vendita di droga».
Bari, ad esempio, dal gran bazar a cielo aperto di San Pio alle palazzine della droga di Japigia, è avvelenata da quintali di roba che viene spacciata (e spacciare sta diventando un mestiere non più necessariamente per marginali, nda) a prezzi da saldo. La cocaina, l'hashish, la marijuana, l'eroina, tornata in auge per il basso costo, e le pasticche. Quelle che si vendono in discoteca.
L'allarme, il mese scorso, è stato lanciato dalla prefetta di Bari, Antonella Bellomo. Un allarme che non fa cenni ai quartieri affacciati sulle vie dei cinque municipi, ai clan che sgomitano per accaparrarsi nuove fette di mercato e alle età dell'esercito dei consumatori, tra donne, uomini, ragazze e ragazzi.
A Bari «l'uso di sostanze stupefacenti non è aumentato solo tra i giovani, ma in tutte le fasce d'età. La droga ce n'è tanta, ne circola molta, c'è un grande consumo» e ciò richiede una vigilanza generalizzata da parte di tutte le componenti della società civile. Ma la colpa non è solo della pandemia da Covid-19 che ha acuito i consumi degli stupefacenti.
«L'impegno delle forze di polizia a livello nazionale e internazionale - ha aggiunto la titolare del Viminale - è costante a fronte di un mercato della droga estremamente dinamico che alimenta le piazze di spaccio nelle nostre città, esponendo a grave pericolo le nostre comunità ed in particolare i giovani».