Attualità
"Don Gino e don Mimmo: il vento a favore che spinge la mia vela"
Con una intervista a "Luce e vita" Mons. Cornacchia si presenta. Dalle 17.30 via alle celebrazioni per l'insediamento.
Ruvo - sabato 20 febbraio 2016
12.16
E' con una lunga intervista a "Luce e vita" che don Mimmo, come preferisce che lo si chiami, si presenta alla sua nuova Diocesi, a poche ore dalla cerimonia di insediamento che partirà alle 17.30 di questo pomeriggio. Un uomo pacato ma allo stesso tempo deciso e convinto delle sue idee, semplice e fortemente attaccato ai ricordi, "i miei genitori sono i miei punti di riferimento", seppure persi all'età di dieci e venti anni, e aperto al prossimo, "con la valigia sempre in mano perchè sono curioso e cerco di vivere in profondità il provvisorio e questo mi dà grinta e stimoli".
Sacerdote da quarant'anni, per dodici padre spirituale del Seminario Regionale di Molfetta, terzo di otto figli e strettamente legato alla sua città natale, Altamura " dove sono stato per due volte parroco.Per due anni presso la Parrocchia del Santissimo Redentore, nella periferia: è una esperienza che mi ha segnato tantissimo come gli anni a Roma, dove ho deciso della mia vita: la mia vocazione è stata un dono, una conquista".
Parole d'affetto per la Diocesi di Lucera e Troia "dove è iniziata la mia esperienza da Vescovo, io che non avevo mai passato tempo in Curia. Qui ho imparato, lo posso dire tranquillamente. E qui lascio il cuore, veramente" prima di una lunga riflessione sulla Diocesi di Molfetta-Giovinazzo-Terlizzi-Ruvo "che devo incontrare per conoscere ancora meglio. Cercherò di mettermi in ascolto".
"Mi aggrapperò a questo ramo robusto che è la spiritualità, il messaggio di don Tonino che ho conosciuto molto da vicino" prima di soffermarsi sulle figure di don Gino Martella e don Mimmo Amato, perse troppo presto. "Don Gino è stato un compagno di viaggio, un amico per cui pensare di potermi sedere alla sua cattedra è una grande responsabilità, un motivo di emozione e commozione. Don Mimmo, invece, è stato il mio primo alunno come studente di Teologia in Seminario. Ci siamo sempre visti con stupore e gioia quando è capitato di incontrarci. Sono dentro di me il vento a favore che spinge la mia vela".
Infine un messaggio ai tanti emigranti della Diocesi, "già nel mio cuore a cui mando un messaggio di pace e prosperità. Mi piacerebbe visitarli come pellegrino e padre altrimenti vi aspetto nella nostra terra", un pensiero sul laicato "ciò che conta è che nessuno creda di avere in toto la verità. Non ci meravigliamo di vedere la fioritura di belle persone".
"Sono perfettamente in linea con il magistero di Papa Francesco: la Chiesa oggi deve poter mescolare la propria vita in quella del popolo e noi dobbiamo comprendere che abbiamo un messaggio peculiare: portare il messaggio di Gesù, portare Dio a noi e noi a Dio, la chiesa estroversa, come nel lessico di don Tonino".
Le celebrazioni per l'insediamento di Monsignor Domenico Cornacchia inizieranno alle 17.30 in Corso Dante.
(Maria Marino)
Sacerdote da quarant'anni, per dodici padre spirituale del Seminario Regionale di Molfetta, terzo di otto figli e strettamente legato alla sua città natale, Altamura " dove sono stato per due volte parroco.Per due anni presso la Parrocchia del Santissimo Redentore, nella periferia: è una esperienza che mi ha segnato tantissimo come gli anni a Roma, dove ho deciso della mia vita: la mia vocazione è stata un dono, una conquista".
Parole d'affetto per la Diocesi di Lucera e Troia "dove è iniziata la mia esperienza da Vescovo, io che non avevo mai passato tempo in Curia. Qui ho imparato, lo posso dire tranquillamente. E qui lascio il cuore, veramente" prima di una lunga riflessione sulla Diocesi di Molfetta-Giovinazzo-Terlizzi-Ruvo "che devo incontrare per conoscere ancora meglio. Cercherò di mettermi in ascolto".
"Mi aggrapperò a questo ramo robusto che è la spiritualità, il messaggio di don Tonino che ho conosciuto molto da vicino" prima di soffermarsi sulle figure di don Gino Martella e don Mimmo Amato, perse troppo presto. "Don Gino è stato un compagno di viaggio, un amico per cui pensare di potermi sedere alla sua cattedra è una grande responsabilità, un motivo di emozione e commozione. Don Mimmo, invece, è stato il mio primo alunno come studente di Teologia in Seminario. Ci siamo sempre visti con stupore e gioia quando è capitato di incontrarci. Sono dentro di me il vento a favore che spinge la mia vela".
Infine un messaggio ai tanti emigranti della Diocesi, "già nel mio cuore a cui mando un messaggio di pace e prosperità. Mi piacerebbe visitarli come pellegrino e padre altrimenti vi aspetto nella nostra terra", un pensiero sul laicato "ciò che conta è che nessuno creda di avere in toto la verità. Non ci meravigliamo di vedere la fioritura di belle persone".
"Sono perfettamente in linea con il magistero di Papa Francesco: la Chiesa oggi deve poter mescolare la propria vita in quella del popolo e noi dobbiamo comprendere che abbiamo un messaggio peculiare: portare il messaggio di Gesù, portare Dio a noi e noi a Dio, la chiesa estroversa, come nel lessico di don Tonino".
Le celebrazioni per l'insediamento di Monsignor Domenico Cornacchia inizieranno alle 17.30 in Corso Dante.
(Maria Marino)