Attualità
Da Ruvo di Puglia a Bari in marcia per la pace in Ucraina
Anche il sindaco Pasquale Chieco, le forze della coalizione di centrosinistra e una delegazione di cittadini ruvesi
Ruvo - sabato 26 febbraio 2022
16.14
Anche il sindaco Pasquale Chieco e le forze della coalizione di centrosinistra di Ruvo di Puglia hanno partecipato questa mattina alla manifestazione contro la guerra organizzata a Bari in Piazza Prefettura dal Comitato per la pace Terra di Bari insieme a una delegazione di ruvesi.
"Soffiano venti di guerra in Europa lungo il confine tra Russia e Ucraina. - scriveva il Comitato per la Pace di Terra di Bari nell'annunciare la manifestazione invitando alla partecipazione - Alla base, ci sarebbe la domanda di ingresso dell'Ucraina nella NATO, contrastata dall'interesse russo a non avere la NATO alle porte di casa. La domanda di adesione alla NATO di un Paese sovrano quale è l'Ucraina, previa approvazione unanime degli altri Stati Membri dell'Alleanza, è legittima tanto quanto l'esigenza di sicurezza ai confini espressa dalla Russia a fronte dell'espansione ad Est della NATO.
Ma la difficile composizione di questi interessi non può essere affidata alle armi.
Le conseguenze dell'intervento armato da parte della Russia e di un conflitto di questo genere nel cuore dell'Europa sarebbero incalcolabili sia perché la contesa è tra potenze nucleari e sia perché sancirebbe definitivamente un mondo diviso in due blocchi contrapposti con le rispettive sfere d'influenza: i paesi occidentali da una parte e quelli orientali, capeggiati dall'asse russo-cinese, dall'altra.
La soluzione della crisi in Ucraina non è nella guerra.
È decisivo il ruolo dell'Unione europea nel suo complesso e dei singoli stati europei, aderenti alla NATO. L'Italia, in particolare, deve impegnarsi a svolgere attivamente un'azione diplomatica ad oltranza per fedeltà allo spirito dell'art. 11 della Costituzione" - sottolinea il Comitato.
"Perciò, come gruppi, movimenti, associazioni, forze politiche, organizzazioni sindacali e comunità religiose riteniamo strategico, al fine di far prevalere l'opzione della pace in questo come in qualsiasi altro conflitto, che il Governo italiano si impegni a favore di un rilancio del ruolo effettivo dell'ONU attraverso la sua democratizzazione; contro una strategia espansionista e interventista da parte della NATO, con particolare riferimento all'Est Europa, specificamente rinviando l'esame della richiesta di adesione finché non cessi fattivamente la minaccia di ricorso alle armi; per una nuova architettura della sicurezza europea che garantisca tutti gli attori coinvolti e assicuri pace e giustizia sociale ai popoli".
"Soffiano venti di guerra in Europa lungo il confine tra Russia e Ucraina. - scriveva il Comitato per la Pace di Terra di Bari nell'annunciare la manifestazione invitando alla partecipazione - Alla base, ci sarebbe la domanda di ingresso dell'Ucraina nella NATO, contrastata dall'interesse russo a non avere la NATO alle porte di casa. La domanda di adesione alla NATO di un Paese sovrano quale è l'Ucraina, previa approvazione unanime degli altri Stati Membri dell'Alleanza, è legittima tanto quanto l'esigenza di sicurezza ai confini espressa dalla Russia a fronte dell'espansione ad Est della NATO.
Ma la difficile composizione di questi interessi non può essere affidata alle armi.
Le conseguenze dell'intervento armato da parte della Russia e di un conflitto di questo genere nel cuore dell'Europa sarebbero incalcolabili sia perché la contesa è tra potenze nucleari e sia perché sancirebbe definitivamente un mondo diviso in due blocchi contrapposti con le rispettive sfere d'influenza: i paesi occidentali da una parte e quelli orientali, capeggiati dall'asse russo-cinese, dall'altra.
La soluzione della crisi in Ucraina non è nella guerra.
È decisivo il ruolo dell'Unione europea nel suo complesso e dei singoli stati europei, aderenti alla NATO. L'Italia, in particolare, deve impegnarsi a svolgere attivamente un'azione diplomatica ad oltranza per fedeltà allo spirito dell'art. 11 della Costituzione" - sottolinea il Comitato.
"Perciò, come gruppi, movimenti, associazioni, forze politiche, organizzazioni sindacali e comunità religiose riteniamo strategico, al fine di far prevalere l'opzione della pace in questo come in qualsiasi altro conflitto, che il Governo italiano si impegni a favore di un rilancio del ruolo effettivo dell'ONU attraverso la sua democratizzazione; contro una strategia espansionista e interventista da parte della NATO, con particolare riferimento all'Est Europa, specificamente rinviando l'esame della richiesta di adesione finché non cessi fattivamente la minaccia di ricorso alle armi; per una nuova architettura della sicurezza europea che garantisca tutti gli attori coinvolti e assicuri pace e giustizia sociale ai popoli".