Vita di città
Covid 19, la situazione di Ruvo di Puglia migliora nettamente: solo 4 casi in una settimana
Incidenza appena superiore ai 16 casi ogni 100mila abitanti
Ruvo - venerdì 18 giugno 2021
14.50
Tredici comuni senza contagi, otto con un solo caso e altri dodici con un numero di casi molto basso, tra due e cinque. Sono i numeri più significativi del report di questa settimana, la prima in "zona bianca", che registra un tasso settimanale di 15,8 casi per 100mila abitanti.
La campagna vaccinale, parallelamente, continua a fornire indicazioni favorevoli in termini di dosi somministrate e di copertura vaccinale garantita alle diverse fasce di età. Nell'ultima settimana, tra l'11 e il 17 giugno, sono state infatti somministrate poco più di 86mila dosi, una quantità che ha consentito di superare la soglia del milione di vaccini inoculati in tutto il territorio barese.
Per quanto riguarda Ruvo di Puglia, in una settimana si sono registrati 4 nuovi casi a fronte dei 9 della settimana precedente con un incidenza di poco superiore ai 16 casi su 100mila abitanti.
Numeri rilevanti che garantiscono l'immunizzazione, almeno con una dose, al 56 per cento della popolazione generale e al 62 per cento di quella vaccinabile (dai 12 anni in su), con un buon risultato nella città di Bari, dove il 63 per cento della popolazione vaccinabile ha già ricevuto una dose di vaccino e il 30 per cento ha completato il ciclo vaccinale.
La situazione relativa a Ruvo di Puglia parla di 18.818 dosi somministrate di cui 13700 prime dosi e 5118 richiami.
Percentuali elevate di immunizzazione, anche rispetto ai dati di copertura nazionale, si registrano ugualmente tra le diverse fasce d'età, a partire da quelle maggiormente esposte al rischio: l'80% dei 50-59enni ha fatto la prima dose di vaccino, contro il 63,3 a livello italiano; immunizzato con prima dose l'88% dei 60-69enni (73,9 in Italia), così come il 93% degli over 70 (a fronte dell'83,9 nazionale) e ultraottantenni (91,6 nazionale).
Man mano che la campagna raggiunge le fasce d'età più giovani, sta crescendo l'adesione e quindi la copertura – sempre almeno con una dose – tra i 40enni, immunizzati per il 63% (47,4 il dato nazionale), e dei 30enni, di cui il 32% ha fatto la prima dose di vaccino, un dato quest'ultimo perfettamente in linea con quello italiano.
Risultati confortanti che, a maggior ragione, devono indurre la popolazione a continuare ad aderire con convinzione ad una campagna vaccinale di portata davvero storica.
La campagna vaccinale, parallelamente, continua a fornire indicazioni favorevoli in termini di dosi somministrate e di copertura vaccinale garantita alle diverse fasce di età. Nell'ultima settimana, tra l'11 e il 17 giugno, sono state infatti somministrate poco più di 86mila dosi, una quantità che ha consentito di superare la soglia del milione di vaccini inoculati in tutto il territorio barese.
Per quanto riguarda Ruvo di Puglia, in una settimana si sono registrati 4 nuovi casi a fronte dei 9 della settimana precedente con un incidenza di poco superiore ai 16 casi su 100mila abitanti.
Numeri rilevanti che garantiscono l'immunizzazione, almeno con una dose, al 56 per cento della popolazione generale e al 62 per cento di quella vaccinabile (dai 12 anni in su), con un buon risultato nella città di Bari, dove il 63 per cento della popolazione vaccinabile ha già ricevuto una dose di vaccino e il 30 per cento ha completato il ciclo vaccinale.
La situazione relativa a Ruvo di Puglia parla di 18.818 dosi somministrate di cui 13700 prime dosi e 5118 richiami.
Percentuali elevate di immunizzazione, anche rispetto ai dati di copertura nazionale, si registrano ugualmente tra le diverse fasce d'età, a partire da quelle maggiormente esposte al rischio: l'80% dei 50-59enni ha fatto la prima dose di vaccino, contro il 63,3 a livello italiano; immunizzato con prima dose l'88% dei 60-69enni (73,9 in Italia), così come il 93% degli over 70 (a fronte dell'83,9 nazionale) e ultraottantenni (91,6 nazionale).
Man mano che la campagna raggiunge le fasce d'età più giovani, sta crescendo l'adesione e quindi la copertura – sempre almeno con una dose – tra i 40enni, immunizzati per il 63% (47,4 il dato nazionale), e dei 30enni, di cui il 32% ha fatto la prima dose di vaccino, un dato quest'ultimo perfettamente in linea con quello italiano.
Risultati confortanti che, a maggior ragione, devono indurre la popolazione a continuare ad aderire con convinzione ad una campagna vaccinale di portata davvero storica.